La Momola Menardi
[TEATRALMENTE]
Nella deliziosa cornice del teatro dei Filodrammatici di Milano è stato in scena dal 27 gennaio al 13 febbraioLa Momola Menardi. Una Nessuna Centomila Valeri. Un monologo che vede protagonista, su testi – appunto – della grande attrice Franca Valeri, Alessandra Faiella con la regia di Milvia Marigliano.
E così la Faiella alza il tiro e dal cabaret tv si cimenta in un monologo comico che la porta a confrontarsi con un mito. Franca Valeri è stata la prima donna autrice- attrice comica del dopo guerra. E’riuscita a toccare trasversalmente con lievità donne vinte, femme fatale, madri, figlie, sorelle. Le ha tratteggiate con tenerezza, perfidia e ironia costruendo delle maschere come hanno fatto: Goldoni, Scarpetta, Viviani. Come solo i grandi sanno fare, ha ribaltato la sofferenza, l’infelicità in comicità paradossale, surreale e grottesca. Alessandra Faiella in uno spazio completamente vuoto è aggrappata ad un’enorme palla. Che sia del pilates o che sia una palla mondo, questo è lasciato alla libera interpretazione. Quel che è certo è che se la Valeri nei suoi ritratti diversificava i vari strati sociali, qui la nostra donna di oggi li contiene tutti, in una sintesi che fa di tante donne un’unica donna contemporanea. I vari personaggi convivono e si contraddicono in un’unica anima. Alla straordinaria staticità interpretativa della Valeri, si contrappone una donna in movimento sulla sua palla, sul suo mappamondo “chapliniano”.
Parla, si racconta, attende, telefona, canta e ci fa ridere e sorridere. Libellula felice evocatrice di “tutti da Fulvia il sabato sera” (personaggio tratteggiato dai bravissimi Pericoli e Pirella), ma anche corpo immobile, perplesso nella sua divertente follia beckettiana.
Il bizzarro nome La Momola Menardi viene da uno dei personaggi meno noti della Valeri, una signora che, sfoggiando un improbabile inglese grammelot, telefona cercando lavoro a un fantomatico presidente cavaliere. Una suggestione difficile da lasciarsi sfuggire.
Ecco come la Faiella racconta la sua Momola: “E’ una di noi, una donna che è madre e che lavora, abbandonata dal marito e anche un po’ ipocondriaca… Dentro ci abbiamo messo la madre apprensiva e quella succube della figlia, la delusa d’ amore e la suocera che se la prende con la nuora uscite dalla penna di Franca Valeri. E anche la Signorina Snob e la Sora Cecioni, che fanno capolino da telefonate e stornelli cantati dalla Momola, che invece è una perfetta milanese”.
Gabriella Radano
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