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F. Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli

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giulia1300-192x300LIBRO- Quando esci dagli schemi della mera e rassicurante esistenza e decidi di vivere, tutto può accadere. Questo il tema portante dell’opera prima (geniale e divertente) del pubblicitario Fabio Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli, edito dalla e/o.

Diego, quarantenne in crisi, traumatizzato dalla morte del padre, con un lavoro che non lo soddisfa, una donna che non ama più e forse non ha mai amato e un’innata propensione alle balle, si ritrova a valutare un’inserzione immobiliare di un “casale ristrutturato, tre livelli, due ettari di terra, splendidamente immerso nella campagna” e decide di andarlo a vedere. Qui incontra Fausto, “palestrato, occhiali da sole avvolgenti e un po’ cafone” e Claudio, “magrolino, pelato a chiazze e vestito dalla mamma”, tipi figli della nostra società che con lui hanno in comune quel senso di inadeguatezza e mediocrità, che li spingerà ad intraprendere l’esperienza dell’apertura di un agriturismo, alla ricerca di un avita nuova e (si spera) migliore.
Accade anche che, a far evitare il fallimento immediato dell’impresa, sia l’intervento di un comunista nostalgico, Sergio, che ci mette del suo nella ristrutturazione dell’immobile, e che la banale fuga in campagna si trasforma in un atto di resistenza, quando nell’agriturismo si presenta un camorrista di bassa lega per chiedere il pizzo, tale Vito, che arriva a bordo della sua Giulia 1300 da cui proviene un brano di musica classica. Questo arrivo inaspettato genera una risposta imprevedibile, soprattutto da parte dei quattro guerrieri da riunione di condominio, e una serie di eventi a catena che si succedono tra comiche quanto (im)probabili reazioni. Diego e i suoi amici diventano involontari artefici di un bizzarro miracolo mentre l’agriturismo, con l’arrivo di tre immigrati ghanesi (primo fra tutti Abu che lavora nei campi circostanti) e di una giovane cuoca punk, Elisa, si trasforma giorno dopo giorno in una sorta di avamposto multietnico, anarchico e partigiano, in cui la lotta non è più per la sopravvivenza della specie, ma per quella di un sogno (e dell’affrancamento da sé).

Giulia 1300 e altri miracoli, in uscita in questo mese di febbraio nelle librerie italiane, è un libro divertente, che, pure, racconta l’Italia e i suoi difetti, con fantasia ed ironia. Bartolomei ci offre uno spaccato possibile, che vive di un coraggio quasi ideale: quello di dire basta ai soprusi, alla violenza, e in cui è possibile cambiare se stessi con un formidabile atto di volontà che a volte sembra quasi dettata involontariamente dagli eventi.
Non un attimo di cedimento, un momento di debolezza e un calo di tono accompagnano la lettura di questo libro che diverte“, leggiamo in una intervista rilasciata dall’autore a Margherita Criscuolo per Il Domani della Cultura e, aggiungiamo, fa riflettere e lascia anche sperare che, in fondo, ancora tutto è possibile.
E’ affascinante scoprire nel corso della lettura che una persona senza mezzi decide di mettersi in gioco e affrontare sfide apparentemente impossibili, solo per cercare una svolta significativa ad una vita piatta. L’apertura dell’agriturismo è quindi solo un pretesto, un piccolo passo che porterà ad un’avventura irresistibilmente ironica e nella sua crudezza assolutamente meravigliosa. I reclusi nella Taverna (i camorristi venuti a chiedere il pizzo) diventano una minaccia da combattere e da rendere innocua “e per farlo i protagonisti usano gli strumenti che per anni hanno disinnescato anche la loro esistenza” (intervista citata): Gratta&Vinci, Tv, droga e sesso, che diventano così strumenti di salvezza per un’utopia diversa, “buona”, reale, per la quale si combatte e in cui, il “miracolo della Giulia 1300” diviene elemento imprescindibile.
A leggere questo romanzo si pensa che, ancora, tutto è possibile, basta volerlo, e che combattere per i propri ideali, per i propri sogni è un processo salvifico, almeno quanto l’amore.
Un racconto di sogni ed ideali non sopiti, quindi, fatto con coerenza, eleganza, la giusta dose di ironia e humour e una innata capacità alla scrittura scorrevole, facilmente leggibile e mai banale (proprio come il plot del racconto).
Bartolomei supera la sua prima prova narrativa a pieni voti, sorprendendo anche, perché non dà mai nulla per scontato e guida il lettore nel suo mondo dei miracoli all’italiana prendendolo per mano, istruendolo con dovizia sugli accadimenti, e avendo cura di farlo senza mai diventare pedante o noioso. Così si rischia solo di ridere da pazzi…

Fabio Bartolomei, Giulia 1300 e altri miracoli, Edizioni e/o, pag. 280, € 17

Edyth Cristofaro

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