Egitto: arrivederci a presto
[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]
Per la rubrica di questa settimana in redazione mi chiedono di proporre una località “calda”, visti i rigori dell’inverno. Ho scelto l’Egitto, non tanto per il suo clima desertico, quando per la temperatura che hanno raggiunto in questi giorni le sue piazze.
Un omaggio alle spiagge affacciate sul Mediterraneo, ai tanti luoghi che in ogni stagione si affollano di italiani, ma soprattutto alla gente d’Egitto che oggi vive un momento drammatico e determinante della sua storia.
Noi lo chiamiamo Egitto, parola di origine greco-romana, ma il nome arabo e ufficiale è Miṣr, di origine semitica. In accadico il sostantivo miṣru significa “frontiera, territorio”; maṣartu ha il significato di “guardia, sentinella, frontiera” e il verbo muṣuru “stabilire una frontiera”. E per molti uomini della diplomazia occidentale il paese fino ad oggi è stato una frontiera custodita che separava il Mediterraneo del nord dal mondo mussulmano più a sud. Un paese sentinella fra noi e il mondo arabo, troppo spesso identificato con integralismo religioso e terrorismo.
I fatti di queste ultime settimane ci allontanano da un paese molto amato in Italia. Per motivi di sicurezza oggi si sconsigliano i viaggi sull’arteria fertile che è il Nilo, nei siti archeologici che ci parlano anche del nostro passato. Speriamo per noi (egoisticamente), ma soprattutto per gli egiziani che la difficile battaglia per la creazione di un governo finalmente democratico trovi presto fine. Che ritorni la serenità nelle piazze, il sorriso sul volto, oggi tumefatto, di tanti giovani. Che resti la libertà di parola e di credo. Il timore di tutti è una deriva verso il volto odioso che ogni religione può esprimere: quella dell’integralismo cieco, che sfrutta l’ignoranza delle masse e la loro miseria per imporre una visione di dio, dell’uomo, della donna e del mondo in generale che ha poco a che vedere con le parole che si trovano nei testi sacri.
Non penso che gli egiziani scesi in piazza siano disposti a passare da un regime laico dispotico a uno religioso dispotico. I mezzi di comunicazione e Internet hanno fatto circolare informazioni e malcontento, ma anche consapevolezza. La gente chiede riforme precise e l’uscita di scena di un presidente che inevitabilmente sta catalizzando il malcontento generale. Gli egiziani all’estero, poi, sono tanti: conoscono realtà diverse da quella in patria, dove tornano sempre regolarmente, portando con sé altre informazioni, contaminazioni, punti di vista che un regime non può negare.
Il turismo è da molto una delle colonne portanti dell’economia egiziana, il capitolo più importante delle entrate per il settore terziario. Dopo gli attentati degli anni ’90 nei luoghi di maggior concentrazione di alberghi e villaggi turistici, un ventennio di relativa tranquillità ha permesso la crescita del comparto. Le minacce ci son sempre state: per viaggiare da Hurgada a Luxor, si procedeva con pullman in colonna scortate da mezzi militari. Soldati in divisa con armi in bella vista son sempre stati dappertutto.
Un’inquietante presenza che doveva servire a far sentire i turisti più sicuri. E se l’imprevisto accadeva (una bomba, un agguato), in capo a qualche settimana i turisti riprendevano a fluire all’ombra delle piramidi o nella Valle dei Re e delle Regine, sulle spiagge, come se nulla fosse.
Il fatto è che stare lontani da un paese come l’Egitto è davvero un peccato. Nato lungo uno dei maggiori fiumi del nostro pianeta, l’Egitto ha la vocazione per gli scambi, per la libera circolazione, per il contatto con una natura che sa essere terribile e benigna allo stesso tempo, per un ritorno al passato che porta gli insegnamenti della storia ancora una volta alla ribalta.
INFO
Ovviamente al momento attuale viaggi in Egitto sono sconsigliati. Per tenersi aggiornati visitate il sito www.viaggaresicuri.mae.aci.it.
Un sito utile per reperire informazioni sul paese è quello dell’Ente del Turismo Egiziano (www.egypt.travel/index.php?country=IT&lang=IT).
Amanda Ronzoni
Le foto:
1 – vista de Il Cairo dalla torre cittadina, by Raduasandei, libera da diritti, Fonte Wikipedia
2 – La Grande Sfinge di Giza, by Usuario:Barcex, su licenza GNU Free Documentation License, Versione 1.2
3 – La biblioteca di Alessandria, by REDTURTLE, libera da diritti, Fonte Wikipedia
4 – Tempio di Ramsete II ad Abu Simbel, by Przemyslaw “Blueshade” Idzkiewicz, released under cc-by-sa 2.0 license.
Amanda Ronzoni, Egitto, martelive, martemagazine, Rubrica trip: note di viaggio, viaggi