Repubblica Roma Rock e Generazione X: la varietà
ROMA- Con la serata Repubblica Roma Rock del 24 Gennaio scorso è tornato anche quest’anno l’appuntamento più giovane ed eclettico dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, il Festival Generazione X.
Nato dalla volontà di Maurizio Viola, il festival si ripropone di dare vita e spazio e soprattutto voce alle nuove leve musicali italiane, nuovi talenti accompagnati da ospiti d’eccezione che tengono a battesimo l’esaltante momento offertogli dal direttore artistico Paolo Cobianchi. Giunto alla sesta edizione, il laboratorio di Generazione X prevede per quest’anno sei appuntamenti che spaziano tra i generi musicali italiani con qualità e varietà, passando dal rock, al pop, al cantautorato, al jazz.
Per inaugurare questa edizione ci si è affidati al quotidiano La Repubblica e alla competenza e sensibilità artistica del giornalista Pietro D’Ottavio, sempre attento al panorama della nuova scena musicale italiana. Lo stesso Pietro insieme alla brava Valentina Correani, Vj di MTV, ha presentato la serata e gli ospiti con maestria ed eleganza e soprattutto tanto umorismo.
Ad aprire questo evento speciale è stato un gruppo scelto tra i musicisti che hanno inviato un file audio a La Vostra Musica su roma.repubblica.it, i calabresi L’insolito Clan. Nati nel 2004, nella terra dell’indimenticato Rino Gaetano, modello involontario dei musicisti che respirano la sua stessa aria, L’insolito Clan è capeggiato dal cantante Fofò Stramandinoli, che insieme al batterista Danilo Rinaldi ha dato vita a questo progetto, giunto al suo secondo cd prodotto dall’etichetta indipendente romana Altipiani. Il gruppo, arricchito dai fiati di Claudio Podeschi al trombone e Fabio Mina ai flauti e completato dal contrabbasso di Nicolò Fiori e dalla fisarmonica di Luigi Flocco, ha presentato alcuni pezzi del loro ultimo album “Non vi stimo più”, tra i quali proprio il brano che dà il nome all’album, “La Panda, il buono e lo sconto”, “Il ballo del dente dispari”, in un mix di folk, ska e pop, una commistione di generi musicali sintetizzato giustamente da Pietro D’Ottavio sotto il termine di Patchanka. Un ibrido energetico, con brani nati dalla necessità e l’urgenza di descrivere la situazione culturalmente alla deriva di questo nostro ultimo ventennio, governato, come ci spiega lo stesso front man del gruppo, da una classe dirigente che non stimano più.
La serata è continuata con un taglio stilisticamente molto diverso. A salire sul palco è arrivata subito dopo la cantante Momo. Nome d’arte di Simona Cipollone, abruzzese di nascita e romana d’adozione, la cantautrice, lanciata da Chiambretti ad un dopo festival del 2007 con il brano “Fondanela”, si è presentata accompagnata dalla pianista Federica Principi e dalla violinista-cantante H.E.R.. Se il taglio stilistico è risultato decisamente diverso, più intimo e cantautoriale e melodicamente più sperimentale e ricercato, la continuità è stata data però dal tema del primo brano eseguito dalla cantante, “Buon Governo”, in cui Momo con una amara ironia elenca il suo fantasioso governo composto dai personaggi dei fumetti disney. La sua esibizione ha alternato brani cantati da lei e dalla violinista, brani che parlano d’amore, di vita, di freddo, di sensazioni ed emozioni fisiche e intellettuali.
Nel marasma delle sonorità musicali proposto dalla serata non poteva mancare un taglio più giovane e fresco, di un rock mischiato al funk e al rap, dal gruppo romano Mini K Bros.Il gruppo nato nel 2000 si è conquistato un posto di rilievo nella scena romana grazie ai numerosi live in giro per la Capitale e ha eseguito alcuni brani dell’ultimo album uscito per la MegaSound Record, album a detta dello stesso cantante e leader della band, che ha virato molto più sul rock rispetto alle precedenti esperienze sonore.
Ma il momento sicuramente più interessante e degno di nota di tutto l’evento è stato il finale affidato al sassofonista salentino Raffaele Casarano che ha presentato insieme al grandissimo Paolo Fresu, nei panni di produttore e special guest, alcuni pezzi della sua ultima fatica discografica: Argento. Il giovanissimo Raffaele ha assemblato un organico vario e di qualità per dare vita al suo prorompente universo musicale. Oltre al fido compagno il contrabbassista Marco Bardoscia, questa volta in versione elettrica, il suo gruppo si compone di William Greco al piano, Checco Leo alla chitarra flamenca, Salvatore Cafiero a quella elettrica, Alessandro Napolitano alla batteria, Carla Casarano alla voce e Marco Rollo all’elettronica live.
Le sonorità di ogni pezzo variavano in maniera vorticosa e dirompente, passando dal jazz al flamenco al rock, il tutto su un tessuto elettronico mai banale ed eccessivo, impreziosito dagli apporti della tromba del grande Paolo Fresu.
”Trilogy”, “Binario X”, “Argento” e “Sud Est” alcuni dei pezzi presentati all’Auditorium, in cui erano forti i richiami al sud, in cui si sentivano il sapore del mare e il rumore del vento salentino, arrivando in Andalusia passando per Berchidda. Sorprendente la voce della Casarano: forte, limpida e calda, e sorprendente anche l’interplay tra musicisti così diversi tra loro per background musicale.
Un ottimo finale per una piacevole maratona nel panorama variegato della musica emergente.
Valeria Loprieno
(Foto di Federico Ugolini)
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