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Io, straniera?

Alessia_Grassoi
[CINEMACITTA’]

Alessia_GrassoiNel lontano Febbraio 2010 avevamo parlato, all’interno dell’editoriale, di una forma di cinema abbastanza comune, ma che molti qui in Italia tendono a disconoscere: i film con i sottotitoli. Ormai non è così lontano dalla nostra immaginazione, e, almeno personalmente, ho sempre amato vedere film e serie tv in lingua originale, apprezzandone i sottotitoli e abituandomici fino a dimenticarne quasi la presenza.

L’immagine visiva e il testo, in un certo senso, prendevano un’unica forma e il fastidio veniva decisamente meno. Ma per tutte le persone con l’handicap uditivo questa non rimane semplicemente un opzione frivola da scegliere, diventa una necessità per vivere il cinema in prima persona.
L’anno scorso erano stati i film Baciami ancora, Mine Vaganti e La Passione ad essere stati img1sottotitolati in italiano per le persone non udenti, grazie soprattutto all’iniziativa di Domenico Procacci (fondatore della Fandango) e all’associazione FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la difesa dei diritti degli Audiolesi), che ha contribuito a raggiungere traguardi che una volta venivano considerati quasi impossibili.
Il 14 Gennaio 2011 si è tenuta all’interno della Domus Talenti di Roma un’altra dimostrazione di come la forza di un’Associazione possa farsi strada, insieme all’unione e alla speranza di non cedere davvero mai di fronte agli ostacoli: la presentazione del cortometraggio Io, straniera?. L’opera, rigorosamente sottotitolata, è stata diretta da Alessandro Mastrantonio e interpretata e sceneggiata dalla giovane consigliera della FIADDA Valeria Cotura.
Il cortometraggio è stato realizzato a seguito del concorso lanciato dalla FISH (Federazione Italiana per il superamento del’Handicap), con lo slogan “Sapete come mi trattano?”, per Img2riuscire a comunicare attraverso una foto, una vignetta, una sceneggiatura, un cortometraggio, delle storie di ordinaria discriminazione, che non risulti eclatante quanto per lo più quotidiana. Tra i valutatori del concorso anche un Comitato d’Onore, composto da esponenti di spicco del mondo della cultura e del movimento per i diritti delle persone con disabilità, quali Pietro Vittorio Barbieri (presidente FISH), Franco Bomprezzi (giornalista), Clara Sereni (scrittrice), Goffredo Fofi (critico letterario e cinematografico), Massimo Bucchi (disegnatore ed illustratore), Stefano Rolando (docente Comunicazione Pubblica Università IULM), Fabrizio Caprara (amministratore delegato Agenzia Pubblicitaria “Saatchi & Saatchi”), Roberto Koch (fondatore ed amministratore delegato Agenzia Fotogiornalistica “Contrasto”).

Il corto, semplice e diretto, racconta di una ragazza sorda che durante una festa si ritrova ad avere a che fare con il classico episodio di discriminazione e barriera sociale.
Narrato con una certa ironia, l’opera di Mastrantonio e Cotura, si presenta fresca e scorrevole, img3arrivando subito al punto senza inutili convenevoli, non decadendo mai in toni davvero pessimistici e bensì lasciandosi trascinare dalla forza e dalla grinta della protagonista, pronta a spazzare via ogni tipo di pregiudizio attraverso un sorriso.
Pubblicato dalla Repubblica.it e postato su YouTube, il cortometraggio ha raccolto molti consensi, entrando letteralmente nel cuore dello spettatore e raggiungendo una vittoria personale attraverso la visualizzazione di almeno 9525 visite.
Durante la presentazione, tra letture e monologhi, non solo si è parlato della triste chiusura del Cinema Metropolitan (fino a poco tempo fa uno dei pochi cinema che offrivano la funzione dei sottotitoli), ma ci sono stati anche interventi importanti da parte del Vice Presidente FISH Salvatore Nocera, di Giampiero Griffo della DPI- Disabled Peoples International e Antonio Cotura Presidente Nazionale FIADDA, che hanno ribadito l’importanza di  andare avanti, abbattendo delle barriere che al giorno d’oggi ancora non vengono meno, in un paese che perde di quell’internazionalità necessaria per comprendere che non c’è mai stata diversità ma solo eguaglianza.
Ed è stato proprio grazie alle parole di Valeria, dei suoi racconti personali, che è stato davvero possibile affacciarsi in questo mondo difficile da osservare autonomamente nella nostra quotidianità: per l’appunto il mondo dell’eguaglianza. Per questo motivo è importante che dei diritti semplici, come quello di andare a vedere un buon film al cinema, non siano preclusi a nessuno ne ora ne mai.
Il prossimo film con i sottotitoli, disponibile, sarà Qualunquemente di Giulio Manfredonia e Antonio Albanese, che si terrà presso il politecnico Fandango e già delle proteste stanno seguendo per fare riaprire il cinema Metropolitan, con la speranza che i locali non vengano venduti al solito negozio di turno.
Come già in passato avevamo detto la strada dei sogni non è così lontana, bisogna solo combattere e mantenere la testa alta, senza mai vergogna, ma solo con addosso la fierezza di essere ciò che si è.

Alessia Grasso

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