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Francesco Bearzatti: Top Jazz

Contro tutte le etichette musicali  e in onore della Musica con la M maiuscola Francesco Bearzatti si racconta in questa intervista. Un ritorno in grande stile per il sassofonista friulano e il suo Tinissima Quartet che, dopo il grande successo al Top Jazz del 2010, ci daranno l’occasione per sentirli ancora il 30 Gennaio nella Sala S. Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma.

Francesco Bearzatti con il tuo Tinissima Quartet e il tuo disco X (Suite for Malcolm) hai bearricevuto il riconoscimento come Migliore Formazione e Miglior Disco Jazz del 2010 nel prestigiosissimo referendum della rivista Musica Jazz. Prima di tutto complimenti.Come ti senti ad essere il primo jazzista punk rock a ricevere questo riconoscimento? Per caso sta cambiando qualcosa? In confidenza cosa pensi che dicano di te e del tuo successo i puristi del jazz?
Non dovrebbero esserci i puristi di jazz, come non dovrebbero esserci i puristi di nessun genere. Vivo la musica a 360° e questo mi basta. Per quanto riguarda i cambiamenti, in generale mi auspico che questi avvengano in fretta, perché il mondo del jazz italiano ne ha bisogno, come l’intera società.

Penso che tu a tuo modo, cioè musicalmente parlando, abbia tante cose in comune con il personaggio della tua ultima suite, Malcolm X. Anticonformista, combattente, FB1controverso. La domanda non seria è: dobbiamo avere paura della tua sorte? Quella seria è: come mai lo hai scelto? Com’è nato il tuo interesse per questo personaggio?
Il paragone con Malcolm è azzardato, perché nonostante aderisca all’evoluzione del suo pensiero nell’arco della sua esistenza,  non sono mai arrivato a sacrificare tutto me stesso anche nelle mie piccole battaglie. La scelta di Malcolm nasce da questa ammirazione profonda. E se non dovessi arrivare alla pensione sarà soltanto colpa dell’inesistente sistema pensionistico di noi artisti…

Il live è accompagnato dalle immagini di Francesco Chiacchio che sono state racchiuse anche in un libretto. A questo punto direi  peccato che il film Spike Lee l’abbia già girato perché sarebbe stata un’ottima colonna sonora. Hai mai pensato ai tuoi lavori in questo senso?
A parte una piccola esperienza in gioventù non ho avuto modo ancora di cimentarmici. A dirti la verità, però, qualcosa bolle in pentola…

Non contento ci metti anche del rap, vuoi essere proprio linciato dai fondamentalisti bebop eh? Come è nata la collaborazione con Napoleon Maddox, rapper statunitense che ha dato voce alla traccia numero dieci dell’album?
L’incontro con Napoleon è avvenuto grazie a Nina (Annamaria Paradiso) in un locale parigino. Avevo già pensato di terminare la suite con un rap e avevo già scritto la base, ma mancava ancora fb2un griot contemporaneo che desse voce all’epilogo di Malcolm. Come d’incanto appare Napoleon sulla mia strada e per magia il pezzo prende vita, con buona pace dei fondamentalisti bebop.

La tua discografia è una miscela continua di jazz, rock, rap, funk, elettronica, hai in mente di stupirci ancora? Che ne so magari con del country o della musica dub? Insomma quali sono i tuoi progetti per il futuro?
I miei progetti futuri sono quelli di continuare a fare quello che ho sempre fatto, cercando di farlo al meglio possibile senza preoccuparmi di etichettare il prodotto finale. Ho il privilegio di dire quello che voglio attraverso la musica, poco importa la scelta del linguaggio (che sia rock o punk piuttosto che jazz o elettronica), importante per me è che tutto ciò mi rappresenti. Quindi aspettatevi qualsiasi cosa!

FBTu abiti a Parigi e hai girato tutto il mondo portando la tua musica ovunque, quali sono le differenze con l’Italia e soprattutto con l’ambiente musicale romano?
Dell’ambiente romano conosco bene solo l’Auditorium, che ringrazio per il sostegno ricevuto. In Italia in generale mancano le tre C: CULTURA, CORAGGIO E CURIOSITA’.

Per ultimo cerca di convincere i nostri lettori che farebbero la cosa più sbagliata ad etichettare la tua musica e a non venire a sentirti ai tuoi concerti…
Credo che l’opportunità di entrare nella Sala S.Cecilia all’Auditorium Parco della Musica con soli 2 euro sia un’occasione da non perdere. Mettici poi che un certo Francesco Bearzatti insieme a Giovanni Falzone, Danilo Gallo e Zeno De Rossi, ovvero i Tinissima 4et , il gruppo più infuocato del momento immerso nelle immagini di Francesco Chiacchio sparate a tutto campo da Antonio Vanni (alla fine i Tinissimi siamo 6!) daranno vita alla Suite for Malcolm….non c’è altro da aggiungere!….Ah sì, apre la serata un DJ set di Don Pasta!

Grazie e in bocca al lupo per tutto!

CrepiX!

Valeria Loprieno

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