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Sogno di una notte d’estate

teatralmente
[TEATRALMENTE]

teatralmentePuck – Re delle fate, bada, è quasi l’alba,
senti, ascolta, l’allodola già canta
Oberon – Dietro alla notte, leggeri in corteggio
ora voliamo in solenne silenzio.
Noi possiamo girare attorno al mondo
Più rapidi dell’astro vagabondo.

Una rivisitazione in chiave moderna del favoloso mondo delle fate di Shakespeare (traduzione di Patrizia Cavalli) è in scena dal 14 al 23 dicembre 2010 al Piccolo Eliseo di Roma. Qui la compagnia di Carlo Cecchi con lo stesso nei panni di Cotogno (Prologo nella recita) propone uno spettacolo divertente, leggero e ironico.
La pièce è nata come saggio di diploma dell’Accademia ‘Silvio D’Amico’ ed è stato ripresa al 52° BOB_0430Festival dei due mondi e nell’ambito del progetto Shakespeare in città organizzato dal Teatro Stabile delle Marche.
La compagnia è composta da giovanissimi attori, alcuni anche musicisti, tutti accomunati, come ha dichiarato Cecchi,  dal teatro: “ossia la ricerca di quel rapporto attivo fra attori e spettatori, nell’immediatezza del qui ed ora della rappresentazione, che solo il teatro ancora può far vivere”.
Nel bosco incantato trova giustizia l’amore attraverso la mano generosa di Oberon fra errori e frantendimenti di Puck , i giochi e gli scherzi di fate, elfi e folletti.
Deliri amorosi, situazioni non corrisposte, storie contrastate e molto altro troveranno soluzione in una notte di mezza estate.
I meravigliosi, fantasiosi, costumi di Sandra Cardini creano colore e allegria sulla scena già scandita e ritmata dalle musiche realizzate con la consulenza di Nicola Piovani.
La nostra ora nuziale avanza rapida,
mia bella Ippolita: quattro felici
giorni, e cambierà la luna. Eppure
questa vecchia mi sembra così lenta
a sparire! Rimanda i miei piaceri
come certe matrigne o certe vedove
che a lungo andare asciugano le rendite
di un giovane.
Buona visione e buon Natale!

Gabriella Radano

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