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L’imperfezione Inumana e l’umanità imperfetta

diegociorra
[STREAP-TEASE:FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraUna delle cose più stimolanti del ruolo di lettore, personalmente, è la possibilità di lasciarsi guidare da analogie e parallelismi che possono nascere anche da opere totalmente diverse per genere, trama o paese d’origine.

Sono inediti punti di vista differenti su uno stesso tema che a volte vengono cercati appositamente dai redattori di rubriche come questa, e a volte nascono casualmente, a seconda dei volumi che sono sul comodino negli stessi giorni!  Queste tremende simmetrie avvengono con romanzi, articoli di riviste e naturalmente fumetti. Ultimamente ho ultimato quasi contemporaneamente due bei Martin_Luther_King_02fumetti e solo alla fine del secondo tomo mi sono reso conto delle affinità elettive tra le letture.
Avevo iniziato con Martin Luther KING, biopic disegnata da Ho Che Anderson, di cui non serve  specificare il protagonista. Si tratta di un lavoro corposo che è costato all’autore, scelto dalla stessa casa editrice Fantagraphics per il progetto, circa 10 anni di impegno, tra la documentazione, la stesura della sceneggiatura e la realizzazione delle tavole. Come capita spesso in questi casi, la grandezza dell’opera, o meglio del personaggio, ha assorbito Anderson ottenendo la sua totale dedizione. Il risultato è un ritratto davvero ben approfondito del pastore e leader del movimento per i diritti civili della comunità afroamericana negli Stati Uniti. Si parte dall’Università di Boston, dove un giovane e brillante ragazzo di colore consegue il Dottorato in Filosofia, e si arriva a Memphis, sul balcone del Lorraine Motel, pochi secondi prima dello sparo fatale. In mezzo ci sono 13 anni di vita di Martin Luther King ed altrettanti della nazione più grande del mondo, dal rifiuto di Rosa Parks alla sentenza della Corte Suprema che dichiarò illegale la segregazione razziale, dalla disobbedienza civile alla marcia su Washington, dal leggendario discorso al Lincoln Memorial alla Domenica della libertà, ma forse molti di più se è vero che le radici stesse dell’America affondano nelle differenze razziali e nello sfruttamento degli schiavi neri.
King, edito da BeccoGiallo, non è un fumetto di facile presa: la narrazione è caratterizzata da scatti continui, a volte improvvisi, tra scene e momenti diversi; abbondano nomi di persone, sigle di commissioni statali, riferimenti a leggi che costringono a ricorrere inevitabilmente alle note finali. E’ necessario prestare attenzione ai dettagli delle didascalie che introducono i nuovi capitoli del racconto, ai dialoghi politici che ricostruiscono dissidi e alleanze interne al movimento, ai ricordi dei testimoni di quegli anni che danno un taglio documentaristico a molte tavole. Non è un male: si dice che i classici sono i libri che tutti vorremmo leggere senza doverlo fare, e allo stesso modo la figura di MKL è una di quelle icone storiche di cui forse la maggioranza, conosce le gesta solo superficialmente. Uno dei meriti di Anderson è invece quello di raccontare con coraggio l’uomo dietro il mito, senza ometterne le debolezze, i vizi, gli eccessi dell’ego e soprattutto i compromessi politici e ripensamenti necessari a raggiungere i propri obiettivi.

inumaniDalle malinconiche note blues che ben esprimevano i sentimenti delle battaglie civili della comunità nera, spostiamoci nella zona blu della Luna, tra le guglie di Attilan, fantascientifica città che nella cosmografia Marvel è abitata dal popolo degli Inumani. Creata da Stan Lee e Jack Kirby sulle pagine dei Fantastici Quattro nel 1965, questa immaginaria popolazione di origine aliena vive isolata dagli esseri umani per non essere contaminata dall’inquinamento terrestre. Nonostante un concept di base e una galleria di characters davvero affascinanti, gli Inumani non hanno mai davvero vissuto “il loro momento” fino a quando, a cavallo tra il 1998 e il 1999, Paul Jenkins e Jae Lee non li hanno resi protagonisti di una straordinaria maxiserie che ha fatto riconsiderare a pubblico e critica il potenziale dei suddetti personaggi. Il suo punto di forza è quello di descrivere il popolo inumano con un’acutezza inedita, tratteggiandone una società apparentemente perfetta: governati dal re Freccia Nera e dal resto della famiglia reale, ogni Inumano trova il suo posto nell’articolato sistema di caste attraverso il processo di terragenesi, un rito di iniziazione adolescenziale che ne fa emergere il seme genetico nascosto. A seconda della trasformazione e della comparsa di nuove caratteristiche ed abilità fisiche, ognuno viene destinato al ruolo più adatto, i guerrieri  vengono addestrati alla difesa della città, gli scienziati e i guaritori vengono impiegati per il progresso tecnologico e la salute dei propri simili, e così via. Essendo legate all’imponderabilità dell’evoluzione genetica, le differenze sociali non possono essere considerate inique. Un meccanismo così  vincolato, per perpetuare in eterno l’obiettivo del bene comune, che non può prevedere margini di errore. Ma cosa succede quando un imprevisto incrina la superficie lucente di una società che per sopravvivere nel proprio splendore costringe tutti i suoi membri, dal potente re all’ultimo dei paria, a sacrificare il libero arbitrio? Quali sono veramente le fondamenta del sistema?
Lontano da un approccio superomistico, Inumani rivela piuttosto un’atmosfera da tragedia shakespeariana, con un antefatto descrittivo che pone le basi per l’esplosione del dramma, anzi dei drammi: c’è il conflitto che consuma interiormente i singoli personaggi,  il re costretto al silenzio per non rivelare la verità, o la ragazzina che scopre che anche i legami d’amicizia escono stravolti dal processo di trasformazione; ci sono i conflitti interpersonali tra i membri della famiglia reale, combattuti tra una fiducia inerte e il desiderio di spezzare il circolo vizioso imposto dalla tradizione; e c’è infine la guerra reale, quella che i governi della Terra porteranno sulla soglia di Attilan con la complicità di un traditore, unico estraneo di una società che impone l’integrazione, pronto a sfruttare la sola debolezza di un mondo che credeva di essere perfetto. Per farvi conquistare dai conturbanti membri della famiglia reale, Freccia Nera, Medusa, Gorgon, Crystal e Karnak, alteri e passionali come le antiche divinità olimpiche, recuperate in fumetteria il volume 62 di Supereroi- le grandi saghe, con cui Panini Comics ha raccolto l’intera serie vincitrice dell’Eisner Award nel 1999.

Diego Ciorra

Diego Ciorra, Fumetti, Ho Che Anderson, Inumani, Jae Lee, martelive, martemagazine, Martin Luther KING, Paul Jenkins, rubrica streap tease: fumetti messi a nudo

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