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I 16:9 di Mirco Campioni

Quando ero tra i banchi di scuola del Liceo Artistico, la professoressa di Pittura era solita ricordare alla Classe come l’arte poteva essere espressa attraverso qualsiasi cosa.
Da un melograno riuscivano ad uscire le forme più disparate e c’era chi, sui propri taccuini, disegnava macchine stilizzate o elfi particolarmente affascinanti.

Nel caso didattico, come esempio, veniva messa in ballo la matematica: imparata quella, avremmo ottenuto in tutto e per tutto l’essenza dell’arte. Bizzarro e quasi divertente, notare che con il senno di poi, sarebbe stata scontata la passione in seguito trasportata sulla tela: il Cinema.
Se pensate a pellicole famose, dal cuore pulsante del Pulp come The Blues Brothers, Kill Bill, Img4Scarface o Pulp Fiction, riuscireste a disconnetterle dal grande schermo per trasportarle semplicemente su una tela?

E’ ciò che fa Mirco Campioni, artista Bolognese, amante del Cinema, della Musica e dell’Arte,  con un sangue da rock star che gli scorre su per le vene.
Attraverso la sua prima mostra, 16:9 (pubblicizzata anche dalla rivista Vanity Fair), che si terrà alla C.30 Contemporary Art Gallery dal 27 Novembre fino al 22 DIcembre, Mirco ci mostrerà una serie di scene e volti tratti dai suoi film preferiti. Dunque uscite dalle sale ed entrate alla Galleria, perchè un altro tipo di spettacolo quello che sta per cominciare…

Come è cominciata esattamente la tua vocazione di pittore e quando hai compreso che si sarebbe rivelata la tua principale professione?
Il mio ingresso nel mondo della Pittura è avvenuto appena presi il diploma, allora mi resi conto di essere solo all’inizio e che in qualche modo avrei voluto continuare ad approfondire quello che un Istituto d’Arte era riuscito solo ad accennarmi. Mi iscrissi così all’Accademia di Belle Arti di Bologna, ma capii quasi subito che non faceva per me e che, sinceramente, avrei voluto rappresentare in Img3pittura quello che è il mio mondo al di fuori di temi o esercizi accademici, così decisi di intraprendere il mio “viaggio” alla ricerca di tele e colori, al di fuori di un ambiente scolastico. Per quanto riguarda la Professione di Pittore, diciamo che al momento non è la definizione più appropriata in quanto sono solo all’inizio del mio percorso artistico ed ho ancora molto da imparare, ma sto lavorando sodo per far sì che un giorno lo diventi.

Mirco tra musica, pittura e cinema. Che tipo di artista ti definiresti?
Una Rockstar che non ha ancora capito quale strada deve prendere…

Hai anche una band…no?
Si, sono il batterista dei ROCK DESTROY LEGENDS: Rock Alternative stile Placebo, Muse, Circa Survive, Thrice…..è tuttora in produzione il nostro album di debutto che uscirà nei primi mesi del 2011. Ci potete trovare su Facebook e Myspace (quest’ultimo presenta ancora i pezzi del vecchio Ep auto prodotto).

Alla C.30 Contemporary Art Gallery hai appena inaugurato la tua mostra 16:9. Le emozioni saranno state sicuramente tante. Vuoi parlarcene?
Certamente, é stato uno dei giorni più interessanti e particolari della mia intera esistenza, in quanto testa e corpo erano in una situazione di “trance”. Le 3 ore passate in compagnia di amici, gente sconosciuta, artisti che calcano le scene da molto più tempo di me, collezionisti di ogni genere e persone di ogni età, mi sono passate in un lampo e, a dir la verità, è stato tutto talmente emozionante ed è successo tutto talmente in fretta che mi sto ancora chiedendo se sia realmente accaduto.
Scherzi a parte la cornice dell’evento è meravigliosa, Cinema e Arte uniti in un unico ambiente: è quasi come entrare in un tempio dove dalle loro postazioni, una ventina di personaggi simbolo del cinema cult, ti osservano facendoti passare da spettatore a protagonista.
Per chi passasse da Bologna la mostra è aperta al pubblico fino al 22 Dicembre.

C’era una bellissima donna in copertina, che tutti conosciamo molto bene e una pagina Img6che ha pubblicizzato la tua mostra, tra Harry Potter e Michael Jackson (ok faremo finta che non ci fosse anche Sailor Moon, ndr). La rivista era Vanity Fair…ti sei almeno incorniciato la pagina?
Ne ho comprate 2 copie! Anche questa è stata una cosa molto singolare, vedermi nel mezzo tra Michael Jackson e Harry Potter mi ha lasciato quasi incredulo, e se penso che in copertina dello stesso Vanity Fair, che scrive della mia mostra, c’era la moglie del Tyler Durden di Fight Club, nonché una delle donne più affascinanti dell’intero globo (Angelina Jolie, N.d.R.), vado in tilt!

Hai creato una serie di 20 pezzi, omaggiando interamente il mondo cinematografico. Da dove è derivato questo desiderio e la scelta precisa delle pellicole?
Il cinema fa parte del mio background ed è una parte di me. Mi piace andare ancora negli, ahimè, pochissimi vecchi cinema che sono sopravvissuti all’era del multisala, quelli dove c’è ancora la Maschera che ti strappa il biglietto all’ingresso e dove ti puoi sedere senza posti numerati per intenderci (non a caso l’invito della mostra era un mega biglietto del cinema azzurro con scritto posto unico). Penso che il Cinema come la Musica, la Letteratura ecc, sia una forma d’arte e credo che ognuno di noi ne sia consapevole, soprattutto guardando un film. Proprio il film riesce a Img5trasmettere emozioni di un qualsiasi tipo allo spettatore, facendogli vivere momenti entusiasmanti e sensazioni forti: la lacrima alla fine di certe pellicole che hanno fatto la storia scende inevitabilmente anche al più duro dei wrestler!
La scelta del Cinema deriva proprio da questo fatto: ho deciso di realizzare una serie di pezzi interamente dedicati a personaggi riconducibili ad ognuno di noi. Ci sono migliaia di stampe e poster in tutto il mondo che raffigurano gli stessi protagonisti da me realizzati. Non ho inventato niente di nuovo a dir la verità, ho voluto semplicemente rendere omaggio a quelli che sono stati gli anni passati in compagnia dei miei “eroi di cellulosa” preferiti, eroi e antieroi.
Ho scelto una linea comune per tutta la serie che è la scelta del fondo bianco: questo perché ho voluto decontestualizzare il personaggio dalla scena originale, rendendolo quasi etereo e riconducibile all’immaginario comune come una sorta di “Mito”. La scelta delle pellicole deriva semplicemente dai miei gusti personali…sono tutte rockstar!

Tra cinema e rock star (personalmente amo il pezzo “Breathless and blue”, N.d.R.) sembri avere davvero un animo pulp. Proseguirai su questa strada?
“Breathless and Blue” è un pezzo che ha già un paio d’anni e se volessi approfondire il perché di quell’atmosfera dai toni freddi e pacati, ti consiglio di ascoltare il pezzo omonimo al quale mi sono ispirato per il titolo (Artista: Thrice). C’è ancora molto da fare e sicuramente continuerò su questa strada, ho in testa una miriade di progetti che spaziano tra Musica, Cinema e soggetti Pop. C’è ancora molto da sperimentare, e tutto quello fatto finora è un punto d’inizio per far capire in quale Img1direzione vorrei indirizzare la mia arte. Poi chi lo sa, finirò magari a fare paesaggi americani o nature morte, diciamo però che l’animo Pulp è quello che per il momento mi si addice di più.

Nel particolare, quanti altri tipi di soggetti ti piacerebbe studiare e riportare sulla tela?
Ci sono ancora decine e decine di soggetti ai quali potrei essere interessato: Musica e Cinema prima di tutto, ma sarei curioso di dipingere il metallo, carrozzerie, vetro ed altri materiali d’impatto. Anche gli animali, sopratutto i predatori, prima o poi passeranno su tela.

Le tue opere hanno uno stile a dir poco fotografico. Il Darth Vader del dipinto “Best Player 2009” è davvero suggestivo. Ti piace rendere al meglio la realtà?
Mi piace rendere “vivo” quello che dipingo. Più che fotografico lo definirei realistico, in quanto pennellate e spessore del colore sono ben visibili sulle mie tele al contrario degli Iperrealisti (fenomeni) dove la domanda guardando i loro capolavori sorge spontanea: Foto o Dipinto?

Soffermandoci un secondo sulla saga di Star Wars, ho notato che oltre alla passione che sicuramente avrai per il tema, hai privilegiato un bel pò l’Impero. Non dirmi che parteggi per la Death Star (“La morte nera”)?!
Diciamo che a volte, come nel caso di Star Wars, gli antagonisti sono i veri protagonisti della storia o meglio quelli più amati. Il motivo per il quale ho realizzato più parti dell’Impero però è un altro: partendo dal presupposto che i disegnatori di Lucas fecero un capolavoro creando queste maschere perfette, diciamo che ho preferito dipingere parti metalliche e spesso monocromatiche, ed i “non Img2volti” che vengono delineati spesso da un casco o da elmetti chiusi riescono, a mio personalissimo avviso, ad esprimere molto di più di un normale volto umano. L’ espressività è soggettiva ed in questo modo ognuno può dare una propria interpretazione sull’espressione di questi. Io ad esempio ho voluto girarli in chiave ironica (vedi titoli delle opere).

Qualche progetto futuro in mente, dopo la mostra?
Tanta nuova pittura, tantissimi soggetti forti in testa, e perché no, anche qualcosa di “strano” tanto per creare un po’ di disordine artistico, continuerò a lavorare e a creare pezzi in cui la gente può riconoscersi senza cercare forzatamente un significato concettualmente nascosto. Continuerò per la mia strada e cercherò con tutte le mie possibilità di avanzare nel difficile mondo della Musica e dell’Arte.

Lascia un saluto prenatalizio ai nostri lettori, di un Dicembre all’insegna della Mostra Campioni. Noi del MArteMagazine ti auguriamo tutta la fortuna di questo mondo, sicuramente meritata!
Un saluto con tanto di “Corna Rock” a tutti i lettori di MArteMagazine, con l’ invito ad andare a vedere la Mostra 16:9 alla C.30 Contemporary Art Gallery di Bologna fino al 22 Dicembre, vi auguro un classicissimo Buon Natale e Buone Feste!

www.mircocampioni.com
www.c30art.com

Alessia Grasso
Foto per gentile concessione dell’autore

16:9, Alessia Grasso, arti visive, Bologna, C.30 Contemporary Art Gallery, cinema, interviste, martelive, martemagazine, Mirco Campioni, Vanity Fair

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