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5×4. Luci sul giallo

5X4
[TEATRO]

5X4ROMA- Luci intorno alla realtà per dare voce ai margini e al disagio. 3 ragazzi si conosco in una cella, colpevoli di scelte sbagliate e tuttavia testimoni di una giustizia perversa. Tra le fredde mura trovano una nuova vita che li cambierà per sempre ma, soprattutto, trovano chi li farà cambiare per sempre e non saranno altri colpevoli e compagni di prigione, ma gli stessi che di loro si dovrebbero prendere cura, i carcerieri.

Tra stanze buie e lunghi corridoi conosceranno il dolore delle torture, delle oppressioni e delle violenze fisiche e sessuali da parte delle guardie. In un gioco perverso chi si sente di dover amministrare la giustizia lo farà a modo proprio, con rancore e odio.
Le ferite più grandi però non guariranno tanto in fretta e senza capire bene come, una volta fuori di prigione, anche loro si ritroveranno ad amministrare la stessa giustizia con i loro ex carcerieri ed aguzzini. Accusati di omicidio cercheranno per le via legali di far scoprire la verità e trovare pace, ma non sempre l’onestà paga.
Ottima la scelta dei quadri scenici intervallati dal gioco di luci per dare forma alle diverse ambientazioni e lodevole la recitazione degli attori in questi ruoli così difficili. Da annotare anche la riuscita colonna sonora di Alessandro Fea qui in veste anche di autore e direttore dello spettacolo.

Classe 1969, emergente artista romano dal talento poliedrico, Alessandro Fea dirige la Compagnia Sofis Arte Musica ormai da 5 anni, collezionando recensioni entusiastiche e commenti più che positivi da parte della critica e del pubblico.
Musicista, regista, autore di spettacoli e testi teatrali di successo, da Dante a Lou Reed, da Pound a Billie Holiday, Patti Smith e Andy Warhol, nei suoi spettacoli poesia e musica si fondono con i testi drammaturgici per reagire al conformismo e scuotere lo spettatore, mettendolo di fronte a testimonianze radicali. Pur provenendo dal mondo della musica (Mississippi Jazz School e Università della Musica a Roma), negli ultimi anni Fea si sta cimentando anche come autore di un peculiare “teatro con partitura”.
Nel 2007, con “Jenna” al Teatro Politecnico di Roma, ha consacrato questa drammaturgia “scorretta”, che ha come protagonisti gli uomini e le donne, figli e figlie, padri e madri di una metropoli caotica ed eterna: Roma. Una città fatta di rovine, anche umane, di progetti grandiosi, ma soprattutto di espedienti e alternative di sopravvivenza.
Gli affetti e le ansie si riversano spesso in un linguaggio periferico e serrato, alla ricerca di una via d’uscita degna e umana.

Manuela Tiberi

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