P. Pacoda, New wave
LIBRO- New wave, nouvelle vague, nuova ondata. Un (som)movimento non solo musicale che dalle ceneri del punk – a cui viene accostato nella definizione: il post-punk è tra i più grandi post del nostro amatodiato Novecento musicale – prende la spontaneità dell’esecuzione e parte dell’estetica.
Il do it yourself arriva in quegli anni a una ridefinizione, forse a una maturità che il punk per la sua stessa natura di contestazione pura non poteva avere, estendendo la risacca di quell’onda (anomala?) che partiva dalla musica alle arti visive, performative, grafiche; con qualche tangenza anche in un forse troppo sbandierato impegno politico.
Ciò che Pierfrancesco Pacoda ci regala è una sorta di registrazione in presa diretta di quanto accade in quell’enorme laboratorio che era Londra a fine anni Settanta. New wave potrebbe essere metaforicamente descritto come un disco ruvido, come il Rough Trade, negozio di Portobello che fu l’epicentro di quell’onda. Un disco emozionante come solo le registrazioni dal vivo sanno essere: il volume infatti è composto da interviste raccolte direttamente sul campo dall’autore proprio in quegli anni, era uscito all’epoca e ora è stato ristampato da NdA Press.
New wave è esaltante come solo possono essere le autoproduzioni, il disco-fai-da-te, per chi li fa e per chi li ascolta: proprio How to make a record era il titolo di un’essenziale guida ciclostilata allegata al primo singolo degli Scritti Politti, band di punta della scena new wave.
Scena che viene descritta anche nei suoi caratteri geografici, con il riconoscimento di un sound specifico per ogni città, sempre in presa diretta e in medias res: sta proprio qui il punto di forza del volume, ovvero nell’aver raccolto le testimonianze dirette degli artisti esattamente nel momento in cui il movimento era vivo e vitale, senza rischiare quindi di inciampare in errate ricostruzioni a posteriori.
Tra i musicisti intervistati: Essential Logic, Pop Group, Glaxo Babies, Metabolist, Killing Joke, Throbbing Gristle. Il volume è corredato di un inserto in cui sono riportate alcune della copertine più rappresentative delle band protagoniste della scena, e presenta interessanti appendici, tra cui una sulla nuova ondata olandese e una contenente i testi tradotti di alcuni capisaldi waver.
New wave è un ottimo strumento anche per chi voglia accostarsi al genere per la prima volta, in quanto ricrea alla perfezione il clima cultural-musicale di quel periodo, forte della contemporaneità degli eventi che descrive. Per gli appassionati, una lettura quasi imprescindibile.
Pierfrancesco Pacoda, New wave. La scena post-punk inglese 1978-1982, NdA Press, pag. 113, € 14.50
Chiara Macchiarulo
Chiara Macchiarulo, letteratura, martelive, martemagazine, NdA Press, New Wave, Pierfrancesco Pacoda, Recensioni