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Innocenti Bugie, di J. Mangold

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imagesCINEMA- June (Cameron Diaz) è una ragazza impacciata e a tratti imbranata. All’aeroporto conosce Roy Miller (Tom Cruise), un affascinante ed affabile sconosciuto che sembra conquistarla sin da subito con le sue spiccate doti da seduttore.

June ne è subito rapita: si apparta nella toilette del boeing per rassettarsi e per domandarsi se sia il caso di lasciarsi andare con Roy, effettuando assurdi training autogeni davanti allo specchio. Roy nel frattempo uccide l’intero equipaggio: compresi i due piloti. Inizia cosi, per June, una serie di mirabolanti eventi che, oltre a trascinarla in un’appassionante storia d’amore, la catapulteranno tra le spire di una spy-story degna della celebre saga di Ian Fleming sul celeberrimo James Bond. L’intrigo internazionale verte su una micro-batteria perenne che non ha bisogno di alimentazione al fine di risultare efficiente. Sapreste immaginare gli interessi dietro qualcosa di simile? L’ombra di Tesla aleggia tra le trame di questa (poco fantasiosa) commedia romantica.
Poco fantasiosa sì, tuttavia non priva di spunti interessanti. Peccato che i suddetti spunti siano già contenuti nel trailer della pellicola. Non c’é nient’altro che voi possiate scoprire, inerente alla storia, se non quello che avete già appreso dal trailer. C’é da fare una premessa: in questo film i proiettili non incutono alcun timore (tranne forse uno o due, massimo). Posseggono la stessa valenza clinica di una manciata di skittles tirata a tradimento in un occhio. Il problema reale é che la componente comico-romantica e quella di spionaggio cozzano in maniera inverosimile. L’azione é spericolata e sorprendente, ma non tiene in tensione neanche un secondo, con un Tom Cruise che supera sé stesso nei ruoli da macho e dopo John Woo (M:I-2) ritorna come l’ultimo vero last-action-hero hollywoodiano. Stiamo ben più al di sopra del recente Expendable dell’anabolizzato reperto geriatrico Sylvester.
Capirete anche voi che, con una storia d’amore dalle spiccate tinte ironiche, tutto questo non sembra averci molto a cui spartire. Syd Field (noto teorico sceneggiatore) parla, a proposito dei personaggi come Roy Miller (il ruolo di Cruise in questa pellicola) come ‘protagonisti passivi’. Questa tipologia di protagonista é tipica dei prodotti cinematografici di Steven Seagal (o forse é il caso di definirli televisivi; per il ciclo ‘Alta Tensione’, per esser esatti). Sono personaggi sostanzialmente ‘vincenti’: in grado di fare le cose più impensabili con estrema facilità e non curanza. Non sono artefici (quasi mai) di nulla che possa partire da una loro iniziativa; essi si limitano a rispondere agli stimoli che provengono dalla storia o dagli altri personaggi; senza che siano loro il motore della vicenda. Ed é per questo che non soffriamo per loro. Non ci preoccupiamo per loro (tanto filerà tutto liscio, ci diciamo, ci penserà lui…sa quel che fa). Non patiamo con loro. In questo modo non si raggiunge mai un apice drammatico all’interno della vicenda. Non ci avviciniamo neanche a quel processo di catarsi con la quale cerchiamo di raggiungere il nostro scopo inconscio di ‘purificazione’.
Peccato, poteva decisamente essere sfruttato meglio. Almeno pensato in una maniera un pò più realistica. Per non parlare dell’iniziazione di Cameron Diaz a spia e collega complementare del protagonista (evento del quale nessuno si accorge e che non risulta per nulla graduale, anzi!). Conclusione disneyana dietro l’angolo. Ecco! Se avete voglia di vedere un film della Disney diretto da Michael Bay, accomodatevi, Innocenti Bugie é decisamente la pellicola che fa per voi…

Luca Vecchi

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