Odio l’Estate: incontri in musica
ROMA- Il festival Odio l’estate apre per la prima volta al pubblico romano dal 23 agosto all’ 8 settembre Villa Carpegna. Titolo provocatore per la rassegna, scelto per rendere omaggio a Bruno Martino e alla sua celebre canzone “Estate” pone l’accento sull’obiettivo di creare un luogo d’incontro in musica tra arististi diversi per età e approccio.
Durante Musich Éstate, la prima delle tre diverse rassegne che compongono il festival e svoltosi dal 23 al 29 agosto, ogni sera è stata articolata con proposte varie mantenendo sempre l’attenzione sui giovani e sull’originalità dei progetti. Senza dubbio la presenza di Gino Paoli, la sera del 25, con il suo progetto Un incontro in Jazz, rappresenta pienamente la visione della musica come linguaggio unico al di là delle divisioni, spesso apparenti, tra generi.
Il cantautore genovese, accompagnato da Danilo Rea, pianoforte, Flavio Boltro, tromba, Rosario Bonaccorso, contrabbasso, Roberto Gatto, batteria, ha presentato una scansonata e seria rilettura di alcuni dei suoi più famosi brani. “La gatta” è tra le prime canzoni che riesce a dare un senso ai maldestri accordi del principante di chitarra e pertanto è connotata da un ingombrante alone di facilità e malintesa banalità, l’interpretazione offerta dal quartettto al pubblico ne ha mantenuto intatta la leggerezza, togliendola dall’imbarazzante destino di esercizio didattico. Paoli non è un jazz singer, anche quando affronta standard il suo inconfondibile canto rimane quello di sempre.
Il concerto risulta essere godibile dagli appassionati di jazz e non. Le melodie delle parole sono la traccia su cui si intrecciano i dialoghi tra i musicisti. La tromba di Flavio Boltro passa con disivoltura alla pienezza degli assoli al pianissimo tipico del coro, ora addolcendo e ora sottolineando la voce del cantautore. Danilo Rea, da anni ormai impegnato nel mettere in jazz le canzoni pop, ha dato conferma della sua bravura di creare un equlibrio dinamico tra tecnica e freschezza, che trova nel contrabasso morbido e vivace di Rosario Bonaccoroso un formidabile interlocutore. Il coinvolgente gioco di tessitura di armonie è stato sostenuto dalla batteria di Roberto Gatto, che ha prodotto senza incertezze un binario ritmico.
Un incontro in Jazz è occasione per narrare con colori nuovi canzoni consumate dalla notorietà e allo stesso tempo fare jazz leggero fruibile da tutti.
Maria Luisa Bruschetini
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