Oh-ho mi è semblato di vedele un Canemucco!
[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]
In questo periodo tardo primaverile che sta consegnando agli amanti del fumetto una lunga lista di novità (dall’esordio di case editrici come la BAO Publishing a nuove riviste specializzate da edicola come i-Comics, fino a testate inedite come Harry Moon e Valter Buio), sicuramente la scommessa più interessante è stata servita dalla Coniglio Editore con la pubblicazione di Canemucco.
Si può parlare di scommessa parlando del coinvolgimento di Makkox, al secolo Marco D’ambrosio, uno dei comics blogger più seguiti nel nostro ritretto ma attentissimo ambiente fumettaro?
Si può, se pensiamo che Makkox è diventato popolare in rete per lo sviluppo verticale dei suoi lavori, che attraverso lo scrolling smontano la tradizionale gabbia di vignette per tracimare in una dirompente ma fluida cascata di disegni. Una vera e propria discesa verso l’ignoto, laggiù nel fondo dello schermo del vostro computer, dove il mouse non vi aveva mai portato prima. Racconti da guardare letteralmente dall’alto verso il basso, che hanno raccolto numerosi emuli in questi anni in cui la fama dell’autore del blog è diventata via via crescente.
Lo avevo conosciuto virtualmente parecchi anni fa, per un’intervista ispirata più dalle origini geografiche di entrambi che dal suo status di disegnatore guru dei lettori internettiani, e con grande attenzione ho continuato a seguire la sua attività, dalla chiusura del primo blog alle ospitate come firma di punta sulla sofisticata Animals, fino a questo esordio personale su carta stampata.
A giudicare dal fermento e dal grande coinvolgimento online – e dove sennò? – la scommessa parrebbe già vinta dopo l’uscita del primo albo, accompagnato da una certa curiosità sul contenuto del sommario e sul vestito che Makkox avrebbe indossato per questa prima uscita da protagonista.
Partiamo proprio dalla lunga storia che apre Canemucco 1, realizzata da D’Ambrosio: siano tutti contenti, che il canemucco è sempre lui, anche trasferito su cellulosa e lontano dai pixel del pc! “La vasca” conserva intatta il dono di affascinare attraverso il mondo delle piccole cose, talento mantenuto dai tempi delle strips su una buffa compagnia di mosche, e sviluppando dialoghi mai banali, sia nei contenuti che nelle forme, spesso dialettali. Intatta è pure la bravura nella scrittura, che sceglie sempre quali particolari mostrare con i disegni, quali attraverso voci fuoricampo, quali con allusioni nei discorsi, per ricostruire la storia di don Mimì, del prete buono, della lucertola nella lattina, senza percorrere la via più facile, e noiosa.
Esperimento riuscito anche quello di spezzettare la verticalità per adattarla al formato e al senso di lettura classico: il risultato sono tavole senza vignette, godibilissime proprio perchè dotate di campo libero in cui però balloons e disegni si dispongono con coerenza e si lasciano seguire senza difficoltà. Il tratto di Makkox è inconfondibile e chi lo apprezza lo troverà in grande forma, mentre i nuovi lettori dovrebbero innamorarsene presto grazie anche ai colori brillanti e l’ottima resa fornita dalla carta e dalla cura editoriale dell’albo, che ha un prezzo competitivo in rapporto alla qualità generale del prodotto.
Makkox da cortese padrone di casa, lascia infine spazio ad amici vecchi e nuovi che con lui hanno stretto contatti via blog, non tutti brillanti ma il breve racconto di Laura Scarpa dedicato alle assurdità delle pratiche funebri è di un’ironia disarmante, così come i contribuiti di Daniela Farnese e Guido Catalano.
Dunque ora che il Canemucco è servito anche sul bancone della vostra edicola, non avete più la scusa che leggere i fumetti sullo schermo del computer vi stanca gli occhi…
Diego Ciorra
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