Da Mondo Bizzarro il Codice di Camilla D’Errico
[GRAFFI(A)TI AD ARTE]
Una volta un mio zio, che si era battuto a lungo con me per avere la meglio sul telecomando ed aveva, ovviamente perso, mi disse: “Un giorno, piccola, dei cartoni animati ti stancherai”. E invece, “la piccola” è ancora di fronte ai cari cartoni giapponesi, solo che questa volta sono incorniciati.
Da Mondo Bizzarro Gallery, le signorine delicate e morbide di Camilla D’Errico ci guardano con gli occhi grandi dei nostri cartoni animati preferiti, non saremo davanti alla TV, ma i richiami all’infanzia di una generazione cresciuta a manga è di sicuro impatto emotivo.
Camilla D’Errico è l’illustratrice italo-canadese che da pochi anni ha conquistato un suo posto nella nuova corrente del Pop Surrealismo. Dopo aver messo sulla testa delle sue damigelle animali improbabili come ad esempio un boa o un polito, decide di omaggiare l’Italia delle sue origini. Quella che i figli di molti immigrati vedono come la patria della creatività. Nei loro cuori, l’Italia è ancora abitata da nomi rinascimentali, e, per fortuna, noi, in qualche modo, riusciamo ancora a vivere di rendita quando si parla di Leonardo Da Vinci.
Niente colori e sfumature morbide in questa serie, la D’Errico ci ha abituato nei suoi lavori ad evanescenze, mentre qui vincono solo il bianco e il nero. L’acrilico nero, delicato e sottile, disegna i contorni di queste facce grandi, che ci ricordano i tratti di una Sailor Moon, ma questi non sono fumetti per ragazze, shojo, sono disegni sognanti, in cui il pensiero diventa parte della stessa figura. Questa ragazzine con gli occhioni e la bocca a cuore, hanno nella loro testa tutto un mondo che non si riesce a contenere, allora diventa parte di un gesto. Un pensiero che non può non esprimersi, che non può rimanere imprigionato.
La natura e gli animali sono all’altezza delle macchine di un genio come Leonardo, sono gli esempi di una perfetta natura osservata da un genio che cercava di carpirne i segreti. In fondo le ragazze della D’Errico sono geniali in questa loro comunanza con la natura, di cui si appropriano, esattamente come Leonardo faceva nella sua osservazione costante al mondo fisico che lo circondava.
Per rendere al meglio le macchine precise del genio toscano, in questi dodici dipinti, in mostra da Mondo Bizzarro fino al 30 giugno 2010, la D’Errico usa il tratto lineare e rende il movimento per accompagnare le teste fuori misura con l’espressione del volto e la posa morbida e gentile. Nel letto non sono più i pensieri a non far dormire, ma un elmetto che dalla testa prende tutto il corpo, e accompagna i gesti, come se fosse la protuberanza più normale. Un elmetto protettivo che difende un cuore di farfalla destinato a vivere pochissimo, perché troppo delicato e fragile, unico tocco di colore, acceso e vitale. Un giallo che attira l’attenzione centrale e solare, come se il pensiero forte e costruito su quell’elmetto fosse, alla fine, comunque, meno importante di quella semplice farfalla. Perché la vita naturale, come lo era per Leonardo, torna al centro dell’attenzione e diventa altro. La creatività trasforma chi osserva e l’oggetto osservato. Il tratto del disegno diventa ricerca, ma qui la poesia diventa più forte di ogni logicità.
Dopo il 2007 ed il successo alla Copro Nason Gallery di Los Angeles, la patria del Pop Surrealismo, questa artista con il la mano nipponica arriva a rendere omaggio alla sua anima italiana. E ne Il Codice D’Errico c’è il pensiero che ha dell’Italia, una terra geniale e con dei paesaggi fantastici. In uno storyboard che non racconta una storia, queste fatine prendono vita come in una favola e si confondono in uno spirito un po’ punk e molto favolistico, perché quest’artista, giovane e fresca e, se vogliamo anche commerciale, sa trovare i richiami giusti dell’immaginario, sa mischiare con la giusta dose e sa usare la buona lezione dei manga, che da bambini ci hanno insegnato la mitologia o la Rivoluzione francese.
La D’Errico riscopre e riveste di nuovo un che di antico e, magari, trova anche una spiegazione nuova a delle macchine mai create, che presero vita solo nella testa di un uomo che sapeva far risplendere nei sui dipinti donne sognanti e pensierose.
www.camilladerrico.com
Mondo Bizzarro Gallery, Via Reggio Emilia 32 c/d, www.mondobizzarrogallery.com
Rossana Calbi
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