Circo paradosso
[TEATRALMENTE]
È uno studio sui giovani e sull’adolescenza, lo spettacolo messo in scena il 23 giugno 2010 presso il Teatro Patologico dalla cooperativa Eureka Primo Onlus in collaborazione con l’Associazione CulturaleFuori ConTesto.
La forza di questa rappresentazione è l’essere stata ideata ed interpretata da un gruppo di ragazzi ed educatori del SISMIF, il servizio per l’integrazione e il sostegno del minore in famiglia, gestito dalla Cooperativa Sociale Eureka I onlus e finanziato dal Municipio XVIII Roma, che si preoccupa della tutela del benessere dei minori in difficoltà temporanea.
La performance, adattata e diretta da Emilia Martinelli, sarà in scena come una sorta di “prova aperta”, di studio sullo spettacolo, per essere rivisitato e proposto, a partire dal prossimo autunno nelle scuole superiori romane.
Ma andiamo alla trama: anzitutto soffermiamoci sull’etimologia della parola, come ci viene suggerito nella nota dello spettacolo: “Paradosso”, dal greco “parà” (contro) e “dòxa” (opinione), il contrario di ciò che è accettato per vero. A questo punto l’origine della parola la dice lunga sulle intenzioni di questo spettacolo. Assistiamo quindi al “Circo Paradosso”, lo show del controsenso, in cui si trova ciò che non ci si aspetta.
Tra buffonate di pagliacci ed equilibrismi da acrobati, si nasconde la vita di un gruppo di giovani come tanti, alla ricerca di se stessi, del loro momento di gloria e naturalmente dell’amore che ognuno di noi si aspetta dalla vita.
Paradosso è anche il nome del proprietario del circo, che costringe i ragazzi dietro l’apparenza di vistose maschere, perché da queste sfacciate attrazioni proviene il suo guadagno.
I numeri si succedono in pista senza tregua, bizzarri ed esagerati, e uno dopo l’altro svelano la contraddizione di queste vite in un finale davvero paradossale.
Un’occasione per smascherare le false opinioni sui giovani ed intravederne l’intelligenza, la lucidità, la dolorosa bellezza. Gli stessi attori-autori dello spettacolo ci aiuteranno a farlo!
Gabriella Radano
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