Allucinazione Perversa, regia di A. Lyne
CINEMA D’ANNATA- Jacob Singer (Tim Robbins) é un reduce del Vietnam. Il giorno in cui il suo plotone é stato letteralmente spazzato via torna a perseguitarlo ogni qual volta chiude gli occhi e tenta di rilassarsi anche solo per qualche secondo. Nonostante tutto la guerra in Vietnam non sembra esser l’unico fardello di cui Jacob sopporta il carico.
Difatti Gabe (Macaulay Culkin), il figlio più piccolo, é stato investito da una macchina proprio il giorno in cui Jacob é stato accoltellato da una baionetta sul campo di battaglia. Questi pensieri lancinanti lo logorano da dentro nonostante il povero reduce, Professore di filosofia, cerchi di trascorrere una vita semplice ripiegando sull’umile professione di postino. Difatti qualcuno sembra osservarlo e perseguitarlo: strane persone con malformazioni fisiche da freak, che sembrano ricordare più demoni infernali che veri e propri individui, sono pronti a rendere questo suo ritorno a casa il più ossessivo ed allucinante che mai. Come se tutto ciò che Jacob ha passato non fosse ancora abbastanza.
Il film di Andrew Lyne (titolo originale Jacob’s Ladder) risulta essere un vero e proprio masterpiece d’autore, con una regia ed un ritmo sempre incalzanti e delle transizioni visive di messa in scena che ci trasportano attraverso i vari flashback e fastforward, infliggendoci autentici shock visivi che ci impongono, nel vero senso della parola, la condivisione incubotica del povero Jacob.
Numerosi sono i riferimenti alla Bibbia e alla filosofia romantica in generale. Tra le curiosità possiamo annoverare l’intera realizzazione di tutti gli effetti (di messa in scena, visivi e di trucco) unicamente nel corso delle riprese senza l’intervento di una post-produzione invasiva (Hollywood ultimamente non sembra affatto far complimenti a riguardo), che tuttavia risulta efficace anche a distanza di vent’anni di tecnologia oramai alle spalle. L’unica pecca di questa impressionante pellicola é che per certi versi (purtroppo) vi ricorderà qualche film più recente. I titoli non ve li dico…altrimenti che gusto ci sarebbe?!
Luca Vecchi
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