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DANZA IV_ Deliziose e deliranti esibizioni d’Amore

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fabio.ventrone-danza-IMG_4030È gradito ospite alla quarta serata del MArteLive 2010 Caterina Bonasia e il suo SOLO per amore. Apre la coreografia Caterina su una sedia, legge, o almeno cerca di leggere a voce alta poche righe scritte su di un foglio. Ciò che arriva al pubblico, causa la grandezza della sala e il pubblico convenuto, è solamente una domanda: “Che cos’è danza?”.

Forse si chiede cosa rappresenta la danza per lei, forse in quella domanda si rapportano i numerosi ballerini sulla piazza italiana che vengono sottopagati (alle volte nemmeno pagati), forse sarebbe stato meglio udire al microfono le parole che pronunciava. O forse no. Se l’udito non ha percepito altro che la domanda, la risposta è stata semplice anche a livello meramente intuitivo. La danza è magia, è un vento che ti trasporta lontano, è ciò che ti fa stare in equilibrio e un attimo dopo ti spinge, rischiando di farti cadere. Il titolo della coreografia firmata Caterina Bonasia, lascia intendere come sia possibile continuare questo mestiere esclusivamente e SOLO per amore della danza, per merito o colpa di quel fremito che ti prende nell’attesa di entrare in scena. E questo è la sua danza, un fremito che scuote, equilibrio mentre il mondo intorno scorre incessante, costanza e perfezione.

Seconda a esibirsi è la Compagnia DoubleFace, il cui nome già la dice lunga sulla produzione: fabio.ventrone-danza-IMG_4109come una doppia faccia, un alter ego, un essere se stessi, ma contemporaneamente essere altro. Accordo perfetto è nato da un’esperienza di una delle due ballerine. Tessa Canella e Ilaria Puccianti, insieme al musicista Alessandro Canella producono una performance puntuale, onesta e seppur con qualche sbavatura asimmetrica, ritmicamente prorompente. L’accordo perfetto, come in questo caso, non deve essere trovato solamente fra i danzatori e il musicista, ma anche fra gli stessi danzatori. Se non c’è sentimento, se manca la sincronia emotiva, allora crolla ogni cosa. Crolla la messa in scena, crolla l’equilibrio spaziale e la melodia corporea. Qui, le ballerine, entrambe coreografe, hanno coscienza delle proprie capacità. Ma l’accordo nella storia può anche stonare ed ecco, attraverso un gioco con una corda elastica, che i personaggi si allontanano, per poi tornare a sfiorarsi. Ma come una calamita dai poli uguali, tornano ad allontanarsi, forse non trovandosi a condividere la vita. I poli però sono destinati a trovare una congiunzione, così Tersicore/ Tessa Canella e Tersicore/ Ilaria Puccianti si riuniscono in un pacifico e comune sentire.

Alkimia Danza propone una partita a flipper in cui tre ipotetiche palline/ballerini si trasformano in giocatori/oggetti per una performance stile flipper umano. Multiball è un progetto multimediale valeria.dovidio.danza.IMG_2612pensato con l’installazione di una struttura con alcuni quadri di Giacomo Magi, qui assenti per evidente mancanza di tempo nei cambi scena. Le coreografie di Monica Miniucchi, superando il prologo giocoso, appaiono apparentemente senza senso. Nebbia che a stento si dirada lungo il procedere dello spettacolo, forse per la riduzione che è stata fatta per presentare la coreografia al MArteLive. Nei movimenti i ballerini risultano agili nonostante la corporatura e riescono nell’intento di sottolineare come la storia sia ispirata al binomio, ma anche alla convivenza, uomo/macchina. L’uomo, come una pallina del flipper si ritrova quasi costretto in comportamenti meccanici in un mondo controllato sempre meno dall’intelligenza e sempre più dall’automatismo neurale ed emozionale.

Rapsodia a tre, con Sara De Santis, che cura anche la coreografia, e Danilo Muscarà, ci accompagna verso il riposo lasciando un nota dolce a fine serata. Nato come studio ritmico e privo di profonde e alle volte inutili tematiche drammaturgiche, la performance esalta l’assoluta precisione fisica dei danzatori che non lascia spazio al minimo errore, al più lontano sentore di imperfezione per un’esibizione precisa, pulita e assolutamente perfetta. Anche le stesse musiche suonate con chitarra dal vivo da Vincenzo Vicaro contribuiscono a un’armonia tra coreografia e partitura musicale.
Il titolo non lascia intendere una differenza tra gestualità e musica (le stesse mani del musicista “danzano” sulle corde); al punto che in alcuni frammenti lasciati all’improvvisazione, non si distingue se a improvvisare siano i ballerini sulle note di Vincenzo Vicaro o se sia piuttosto il musicista a improvvisare sulla coreografia.
Chi sia a seguire chi, non ci è dato sapere. Il pubblico, per questa quarta serata di Danza, si accontenta di aver goduto piacevolmente di un finale da applaudire con delizia.

Emanuele Truffa Giachet

18 maggio, Alkimia danza, Caterina Bonasia, Compagnia DoubleFace, Danilo Muscarà, danza, Emanuele Truffa Giachet, martelive 2010, martemagazine, Sara De Santis

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