CINEMA V_ Speciale Evento: Accademia Griffith
Serata speciale per il quinto appuntamento con il cinema del MArteLive. Nella saletta che regna al piano inferiore dell’Alpheus, si sono raccolti esperti del settore, registi e non solo. Nella trepidazione dell’attesa, tra luci immensamente più forti delle solite candele che creano una certa atmosfera, abbiamo aperto i nostri occhi davanti all’evento primario della serata.
L’accademia di Cinema e Televisione Griffith è stata, difatti, invitata per questo quinto ed importante appuntamento, portando con sé un serie di lavori realizzati dagli allievi stessi dell’accademia.
Prestigiosa e altamente qualificata grazie alle personalità operanti nel settore, l’Accademia Griffith si avvale di una certa popolarità che porta altrettanto prestigio al MArteLive, nella sua stessa presenza.
Attraverso la voce del conduttore della serata, lo scoppiettante Deneb Antuoni, ci addentriamo tra sprazzi di vita, problemi insormontabili e la forza interiore di voltare pagina.
Scorriamo tra le immagini dei corti visionati, ed ascoltiamo le esperienze e l’emozione di chi, ha duramente lavorato dietro questi progetti. I registi, vengono così intervistati, uno dopo l’altro riuscendo a coinvolgerci nel vivo delle sensazioni, di chi assiste per la prima volta a chi, invece, l’ennesima visione porta una certa emozione.
Sono i registi i veri protagonista: giovani, intraprendenti e motivati, sembrano non fermarsi lungo la strada difficoltosa che è il cinema italiano, contro i soliti ostacoli di low budget e i rischi che molti non sono disposti a correre per queste neo identità ricche di inventiva.
Con la straordinaria partecipazione del direttore Vincenzo Ramaglia (compositore ed autore delle musiche di tutti i corti proiettati e docente di linguaggio audiovisivo) viaggiamo anche all’interno dell’Accademia Griffith, nel sogno pulsante che fa da fulcro all’intero progetto: una scuola che si avvale del compito di insediare nel mondo del lavoro cinematografico, tutti quei nuovi talenti meritevoli.
A fine serata, tra chiacchierate e qualche rilassante risata, si è anche assistito al Videoclip sperimentale diretto dallo stesso direttore Vincenzo Ramaglia, PVC Smoking, firmato Griffith e realizzato assieme agli allievi della scuola, sul settimo movimento dell’omonimo progetto musicale di prossima pubblicazione.
Tra un unico mix di musica contemporanea da camera, improvvisazione ed elettronica dance, assistiamo ad una vera tavolozza ricolma di colori, che si espande sullo schermo, rapendo tramite lo sguardo e l’ascolto.
Questo e tanto altro in quello che viene definito lo spettacolo totale: non per niente, è proprio ciò che si trova ogni martedì sera, oltre il cancello dell’Alpheus.
Il selezionatore
Regia: Adriano Vinello
La crisi è uno dei tanti temi che fa impazzire lo spettatore odierno. La si vive, la si contempla e di certo è un qualcosa che ci entra dentro, una volta che la si rivede anche attraverso uno schermo.
Il selezionatore, di Vianello, ci fa comprendere come nessuno in fin dei conti sia realmente il “selezionatore” della situazione. Come scatole cinesi, si vanno ad inserire l’una dentro l’altra, non riuscendo quasi mai ad osservare quella famosa scatola primaria, fin troppo grande da divenire quasi leggenda. Attraverso la buona capacità narrativa, arriviamo ad odiare fino a provare compassione, per una società che non finirà mai di giudicare.
On air
Regista: Jean Antoine Delille
Lo spettacolo è tutto. Ormai la televisione è un mezzo importante, il famoso quarto potere dei mass media e ciò che ci soggioga, ci influenza più di ogni altra cosa. In questo caso, tra protagonisti angosciati e colpe ben celate, lo share finale fa da sovrano, di fronte all’orrore umano.
Anche la morte, ormai diventata un clou di ascolti si mescola al gioco preferito di chi fa lo spettacolo, mettendo via l’animo umano per un fine superiore. Il corto di Delille riesce perfettamente a trasmettere quella lugubre visione di un mondo oscuro.
Nella sua mente
Regista: Cristian Scardino
Si parla di ricordi, fin troppo dolorosi per poter essere messi da parte. La protagonista, si perde tra immagini mentali, nella desolazione di una camera oscura. Il corto di Scardigno, vincitore come Miglior Regia al Wirral International Film Festival e Miglior tema Musicale al Festival Tulipani di Seta Nera di Roma, ci fa sprofondare nell’incubo fanciullesco di una donna, pronta comunque a ricominciare. Percorriamo con lei i viottoli del paesino, come se fossimo all’interno della sua mente, iniziando a scoprire pian piano la tristezza del suo segreto. L’unica speranza donata è il sorriso per un domani, consapevoli comunque che nulla restituirà “l’infanzia rubata”.
Come un pesce
Regista: Marco Pellegrino
Sicilia, zona di mare ed un pesce rappresentato nelle prime scene, pronto per essere cucinato. Protagonista un uomo anziano, che osserva da lontano la costa, un omicidio inaspettato. Da qui avverrà il suo percorso, fatto di incubi e prese di posizioni, con alla base l’importanza di due semplici oggetti: un pettine ed un piccolo diario. Oniriche le immagini dei sogni, così come il mistero che ci tiene legati fino alla fine. Uno splendido scenario, macchiato dall’inevitabilità delle azioni.
Vita e la città dei morti
Regia: Giovanni Spadoni
Finalista ai Premi David di Donatello, Vita e la città dei morti, si presenta fresco e divertente sotto molti punti di vista. Un intreccio fatto di amara ironia, che lascia riflettere lungo la camminata pietrosa del cimitero. Divisi tra la visione di un mammone, che non riesce a distaccarsi dalla cara matrice nemmeno da morta, e il suo risveglio nei confronti di una provocante donna vestita in giallo, ci rendiamo conto quanto a volte l’addio avvenga molto dopo dalla dipartita stessa della persona a noi cara. La consapevolezza e l’accettazione, deriva proprio dalla “Vita”.
Alessia Grasso
25 maggio, Accademia Griffith, Adriano Vinello, Alessia Grasso, Christian Scardino, cinema, cortometraggi, Giovanni Spadoni, Jean Antoine Delille, Marco Pellegrino, martelive 2010, martemagazine