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Carnevalone liberato: in tutti i modi, in tutti i luoghi, ma non nei laghi…

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carnevalone_liberato2RIETI- Tutto ebbe inizio quando nel lontano 24 Gennaio 1861 a Poggio Mirteto il popolo unito decise di porre fine ai soprusi e alle fustigazioni subite dalla dominazione dello Stato Pontificio, unendosi alle aspirazioni rivoluzionarie dei Garibaldini che stavano per consegnare l’Italia ai Savoia.

Stanchi delle umiliazioni subite, uomini e donne armati di coraggio, dopo essersi scagliati contro il potere temporale, chiesero al Conte Pepoli di poter celebrare la loro liberazione nella prima settimana di Quaresima, infliggendo una ulteriore sconfitta alla morale cattolica che nulla potè di carnevalone_liberato1fronte allo spirito dei poggiani.
A distanza di più di un secolo, il Carnevalone liberato mantiene la stessa voglia di comunicare la propria avversione alle tendenze conservatrici e cattoliche nostrane e non è un caso che le maschere più in voga siano quelle raffiguranti preti e vari servitori della Chiesa che si mescolano a folletti, cupidi, suore, pirati e mostri di ogni taglia e colore, fluttuanti sopra fiumi di vino e coriandoli.

Immersa in un tripudio di suoni e parole aizzanti, la festa per la celebrazione del Carnevalone liberato ha visto quest’anno la partecipazione di diversi artisti che si sono esibiti contemporaneamente: alla musica dei vari gruppi presenti nella lista dei partecipanti, come Verbamanent, Timeless Band, Vicolo Cieco, Adriano Bono & Torpedo Sound Machine, Funkallisto, Ratti della Sabina, si sono uniti gli spettacoli di Akuna Matata, Bloco de Roma, Sambarato e molti altri, i quali hanno inebraito la folla con giochi, balli e musiche sin dal primo pomeriggio quando sono cominciate ad arrivare le maschere sopraggiunte dalla Capitale con treni che sembravano pieni come carri bestiame.
carnevalone_liberato3E poi non potevano mancare di certo cibo e soprattutto vino, tanto vino, per allienatre i sensi distorti dei tanti che come me si districavano tra ubriachi e semi sobri per immortalare i momenti più vivi della situazione.

Il divertimento non è mancato neanche in questa edizione del Carnevalone liberato che si è concluso con il consueto appuntamento del rogo in piazza, in cui i poggiani esprimono il meglio di se stessi incendiando una maschera prescelta per l’occasione: quest’anno è toccato al Ministro per la Semplificazione normativa del Governo, forse meglio conosciuto come Roberto Calderoli, bersagliato dalle critiche ricevute per i suoi atteggiamenti tendenzialmente razzisti soprattutto nei confronti delle diversità religiose. In memoria di quanto è avvenuto nel 2006 quando lo stesso Calderoli durante un’intervista RAI aveva mostrato una maglietta raffigurante una vignetta sarcastica con Maometto, Jahvè e Buddha, è stata bruciata la sua maschera di cartapesta poggiata su un minareto che, però,carnevalone_liberato6 è stato risparmiato al rogo per rispetto dei fatti accaduti in Marocco lo scorso venerdì.
La festa della scorsa domenica ha lasciato un segno nella memoria di tutti i partecipanti che per un giorno si sono sentiti parte di un carnevale all’insegna del divertimento e di tante risate, quelle dei bambini e degli adulti che ogni anno trasformano Poggio Mirteto in uno spettacolo folcloristico all’insegna della satira politica e di costume.

Sono riuscita ad impossessarmi di momenti di pura allegria, forse all’insegna di litri di vino ingollati fino alla nausea, e tra le varie maschere catturate dal mio obiettivo quella che mi pare riflettere lo stato attuale del nostro paese era quella della televisione, oggetto di contesa tra i nostri politici che se la lasciano soffiare via da principi decaduti in cerca di gloria. Forse Garibaldi non avrebbe regalato l’Italia alla famiglia che oggi ci lascia in eredità un re del karaoke targato made in Italy. Ma forse anche quello andato in onda sabato sera su Raiuno era Carnevale…

Eva Di Tullio

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