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Orfeo perduto ed Euridice ritrovata

evakent
[L’ILLETTERATA]

evakentOrfeo fu il più famoso poeta e musicista mai esistito. Apollo gli donò la lira e le muse gli insegnarono a suonarla. Era talmente bravo che riusciva ad ammansire le belve feroci, ma anche gli alberi ed i sassi restavano incantati dalla sua musica. Sposò Euridice, Aristeo cercò di abusare di lei, e la ragazza, cercando di sfuggire, calpestò un serpente che la morse provocandole la morte.

Il coraggioso Orfeo, disperato per la morte della sua amata, decise di scendere nel Tartaro con la speranza di ricondurla sulla terra. Arrivato nell’Oltretomba, non solo riuscì ad incantare Caronte il traghettatore, Cerbero e i tre giudici dei morti con la sua melodiosa e dolce musica, ma riuscì anche ad addolcire lo spietato cuore di Ade tanto da convincerlo a restituire Euridice al mondo dei vivi. Ade, però, pose una condizione, che Orfeo, durante l’ascesa del Tartaro non si voltasse indietro e non parlasse  finché Euridice non fosse arrivata alla luce del sole. Per tutto il viaggio di ritorno la ragazza seguì il suono della lira di Orfeo, ma appena il ragazzo intraviste la luce, si girò per controllare se Euridice fosse con lui e fu cosi che la perse per sempre.
Questo il mito greco.
Un’incredibile storia di Morte e d’Amore o, meglio di come la forza dell’Amore può arrivare a sconfiggere la morte.
Sono gli uomini che non sanno dare all’Amore il valore che gli compete di diritto e forse è questa la sottile venatura che intride il romanzo di Janette Turner Hospital nel suo Orfeo perduto, edito Orfeo-perduto8dalla Marcos y Marcos.

Leela studia matematica della musica. Mishka suona il violino e l’oud (antico strumento arabo, evoluzione del liuto), meravigliosamente, nella metropolitana di Harvard Square, a Boston, dove i due si incontrano per la prima volta. L’amore li ghermisce senza possibilità di fuga. Ma un attentato terroristico nell’underground della città innesca una bomba che esploderà su questa storia appena nata. E tra servizi segreti, attacchi terroristici, guerre inconcludenti (si citano Vietnam, Afghanistan ed Iraq, tanto per dirne qualcuna), ricerca di genitori perduti e vite votate alla follia, sarà Leela, come un moderno Orfeo, a scendere all’inferno per cercare di riportare indietro il suo amante.
La perdita di una persona amata è alla base dello sconvolgimento delle vite per i protagonisti di Orfeo perduto, libro che parla del dolore dell’assenza e della deriva che la perdita può comportare sulla vita delle persone, e soprattutto dei bambini. Bambini che una volta diventati adulti pagheranno le conseguenze di quel dolore, agiranno per cancellarlo, dimenticarlo, per riscattarlo o per espiarne la colpa, rinnegando anche troppo frettolosamente il proprio passato. Sempre presente la magia della musica, la capacità salvifica dell’Amore, l’evoluzione profonda del sè tramite il dolore, la perdita. Tutta la vicenda è intrisa di perdite strazianti, raccontando quell’inquietudine tutta contemporanea che ci accompagna dal dopo 11 settembre: un’ossessione senza requie, in cui anche la religione diviene fanatismo, esaltazione, ma non più Amore per il bene Assoluto.
Leela ritrova il suo Orfeo, il fanatismo religioso occidentale muore immerso nell’interpretazione dei numeri, quello islamico tra le torture inflitte ai prigionieri, mentre la musica, quella che Dio non può più ascoltare, regna sovrana e rimane intatta.

Orfeo perduto non è un libro sui buoni sentimenti, forse meglio ci racconta quelli cattivi e ci conduce per mano negli abissi personali dei protagonisti che, ognuno a modo loro, sapranno riscattarsi e ritrovare la via del ritorno dalla morte dell’anima, ma questo non garantisce un happy ending a tutto tondo.
Con una prosa semplice, e con uno sguardo psicologico complesso e profondo, l’autrice ci conduce per mano tra l’Ungheria e l’Australia, l’America ed il Libano, con descrizioni dettagliate e poetiche che “tirano” ferocemente il lettore all’interno della storia, alla ricerca di una verità antica quanto l’uomo, proprio in un momento storico in cui bisogna avere fegato a cercare le verità perdute tra le parole. E’ necessario avere coraggio fino alla fine per scoprire se ancora l’Amore è in grado di vincere sull’odio…

Eva Kent
(evakent.74@gmail.com)

Eva Kent, Janette Turner Hospital, Marcos y Marcos, martelive, martemagazine, Orfeo perduto, Rubrica L'illetterata

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