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C’è del verde in Danimarca

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[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiCon Natale alle porte, pensando alla Danimarca vien subito in mente il rosso delle mele caramellate e della giubba di Santa Klaus, il bianco della neve e le mille luci delle città bardate a festa. A meno di una settimana dalla la quindicesima Conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP 15, http://en.cop15.dk) è però il verde (per niente marcio) il colore dominante associato a questo bel paese e non solo perché tra il 7 e il 18 dicembre la tematica ambientale terrà banco tra i rappresentanti delle Nazioni che partecipano alla conferenza mondiale.

La Danimarca sta facendo della sostenibilità ambientale un modello di vita, a partire dalle scelte Danimarca1energetiche, per finire con quelle culinarie.
Il turismo è una punta di diamante, con specifiche offerte orientate a vacanze verdi. Per gli amanti della bicicletta esistono oltre 10.000 chilometri di sentieri ciclabili, ma anche chi pratica il trekking non ha di che lamentarsi con ben 61 itinerari dedicati sparsi per tutto il paese. Esiste poi un’organizzazione, che si chiama

Destinazione 21, fondata nel 1997 per promuovere il turismo sostenibile. Le località che si fregiano del titolo di “Destinazione 21” sono ecocompatibili, si raggiungono rigorosamente senza auto, sono particolarmente attente all’ambiente e all’impatto dei turisti su di esso. Si vigila sui consumi di acqua, energia e sostanze chimiche, cercando di ridurli al minimo pur offrendo interessanti spunti per attività di tipo culturale e approfondimenti sugli usi e le tradizioni delle popolazioni locali.

Danimarca2Per chi sceglie comunque la macchina, raccomandiamo una bella revisione prima di partire: se anche non abbiamo un’auto ibrida o di ultima generazione cerchiamo almeno di evitare figuracce scorrazzando tra nuvole di fumo che testimoniano la totale incuria di filtri e carburatore… Per chi opta per le quattro ruote c’è un bell’itinerario, che si chiama  Margherita, lungo le strade più belle della Danimarca: 3500 km, seguendo i cartelli marroni, bianchi e gialli su strade secondarie di campagna, alla scoperta di ben duecento delle principali attrazioni del paese e idilliaci paesaggi (trovate il percorso sulle cartine distribuite da VisitDenmark).
Fiore all’occhiello di questo approccio verde è l’isola di Samsø (www.samsoeturist.dk), nominata nel 1998 l’”Isola della Danimarca a energia rinnovabile”. Situata tra la Selandia e lo Jutland, é oggi un modello riconosciuto a EMISSIONI ZERO, al centro di un articolato progetto per l’utilizzo di fonti di energia rinnovabile: l’intero fabbisogno dell’isola è coperto interamente da energia pulita e sostenibile prodotta localmente.

Anche i ristoratori danesi fanno la loro parte e potete girovagare tra i ristoranti, caffè e rosticcerie biologiche, che propongono menù locali e prodotti di stagione (quindi a chilometro zero e  freschissimi), che stanno lentamente surclassando i preesistenti Danimarca3ristoranti vegetariani.
Al grido di “verde è bello” la Danimarca, che già due anni fa era data come uno dei paesi più felici al mondo secondo una ricerca dell’Università di Leicester (Gran Bretagna), basata su dati dell’UNESCO, dell’Organizzazione mondiale della Sanità, della New Economics Foundation e della CIA (quella CIA?!), sicuramente è un posto da tenere d’occhio e da cui trarre qualche bella ispirazione per il futuro.

Amanda Ronzoni

INFO COME ARRIVARE E DOVE ANDARE

Da Milano a Copenaghen sono circa 1500 chilometri. Attraversata la Svizzera (Lugano-Bellinzona-Basilea) puntate a nord, tutto dritto passando la Germania (Francoforte-Kassel-Amburgo). Difficile sbagliare.

Danimarca4Copenaghen si raggiunge senza utilizzare traghetti grazie al nuovo ponte sul Grande Belt, che collega la Fionia con l’isola della Selandia. Se preferite da Amburgo potete andare verso Puttgarden, e prendere prende un traghetto (ogni 30 minuti circa) che in 45 minuti porta a Rødby, sull’isola di Lolland (prezzo a tratta: auto incl. 9 passeggeri Dkr. 345/€ 47 – roulotte/camper Dkr. 450/€ 61). È possibile anche imbarcarsi a Rostock (9 partenze al giorno a secondo del periodo) per raggiungere il porto di Gedser sull’isola di Falster (prezzo a tratta: auto incl. 9 passeggeri Dkr. 450/€ 61 – roulotte/camper Dkr. 595/€ 80). Per prenotazioni Scandlines contattate Agamare (www.agamare.it).
Per chi ama volare ci sono voli diretti non stop dall’Italia per la Danimarca con SAS Scandinavian Airlines (da Milano,  Bologna e Roma) e i low cost di sempre Easyjet (Milano Malpensa-Copenaghen), Ryan Air (per Billund da Milano Orio al Serio, Pisa, Alghero e Roma Ciampino), Transavia (per Copenaghen da Roma Fiumicino, Napoli, Pisa e Alghero), Cimber Sterling (sempre Copenaghen da Venezia, Firenze, Roma, Napoli, e Roma-Billund), Norwegian (da Pisa e Roma per Copenaghen).
Il treno resta una valida risorsa: ce ne sono molti internazionali con carrozze letto, cuccette e vagoni ristorante viaggiano tra l’Italia e la Danimarca. Per raggiungere Copenaghen il treno viene Danimarca5imbarcato sul traghetto Puttgarden-Rødby di giorno, mentre di notte il treno percorre il nuovo ponte sul Grande Belt.
Per ulteriori informazioni sui treni visitate il sito delle ferrovie danesi DSB, (tlfsalgudland@dsb.dk).
Volendo ci si arriva anche con pullman gran turismo di vari operatori: Eurolines (www.eurolines-travel.com), Abildskous Busser (www.abildskou.dk/use-the-bus-it-s-quick-and-affordable), Säfflebussen (www.safflebussen.se), Gråhundbus (www.graahundbus.dk) e Swebus (www.swebusexpress.se).

Per tutte le informazioni su vitto e alloggio vi rimando all’impeccabile sito dell’Ente del Turismo Danese: www.visitdenmark.com.

Volendo restare in tema di “think green”, vi segnalo l’iniziativa “Chiave Verde”: si tratta di una certificazione che premia le strutture di accoglienza che rispettano ben 55 misure ambientali (utilizzo di materiali a bassissimo impatto ambientale, sistemi di riscaldamento meno inquinanti, basso consumo di energia e acqua e offerta di prodotti biologici). Ne sono un esempio l’Hotel Scandic (www.scandichotels.com/About-Us/Responsible-living/), che offre una prima colazione totalmente biologica, o l’Hotel Guldsmeden (www.hotelguldsmeden.dk/organic/) che produce artigianalmente anche i prodotti per il corpo (shampoo, lozioni, sapone). La catena Brøchner Hotel (www.brochner-hotels.dk) attraverso l’impiego di pannelli solari ed energia eolica è la prima catena alberghiera ”CO2-neutral” del mondo con l’obiettivo di limitare o addirittura di ridurre a zero la produzione di anidride carbonica.
Ci sono poi le fattorie, dove fermarsi per imparare di più sui sistemi di allevamento e coltivazione biologici,  e magari assaggiare i prodotti venduti nel mercatino aziendale. Più info sui siti di Ecoholiday e Farm Holidays (www.bondegaardsferie.dk).

Le fotografie sono per cortesia dell’Ufficio del Turismo Danese (www.visitdenmark.com).
Foto 1: South Jutland, di Ribe Vikingecente
Foto 2: pale eoliche nell’East Jutland, Nicolai Perjesi
Foto 3: Bornholm, di Niels Thye
Foto 4: Copenhagen, di Tivoli

Amanda Ronzoni, Danimarca, martelive, martemagazine, Rubrica trip: note di viaggio, viaggi

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