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Blankets, storia di un amore

diegociorra
[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]

diegociorraNon ho mai trovato particolarmente interessanti le storie d’amore, sia se raccontate in un romanzo che descritte in una storia a fumetti; ho sempre considerato questo tema quello che più facilmente rischia di produrre effetti melensi e stucchevoli.

A fumetti poi, credo che la cosa più vicina ad una storia d’amore che abbia mai letto sia Video Girl Ai, ma si sa, il manga di Masakazu Katsura è una tappa obbligatoria per chiunque si avvicini al mondo della nona arte e, nell’età adolescenziale, rappresenta il non plus ultra tra le letture di genere, forse in gran parte per i disegni pruriginosi di studentesse in mutandine, quanto di più Blankets-Craig-Thompsonlontano quindi dall’Amore con la A maiuscola.
Ed ecco che invece, ad un’età più veneranda, sono costretto a cambiare le mie convinzioni per colpa, o meglio per merito, di un piccolo grande capolavoro disegnato di cui avevo tanto sentito parlare senza aver mai avuto occasione di leggerlo.
Blankets di Craig Thompson mi ha accompagnato durante un lungo viaggio in treno, cullandomi con le sue pagine e facendomi perdere la distinzione tra il trascorrere delle ore nella realtà e quello degli anni nel racconto.

La graphic novel si apre con una scena di ordinaria quotidianità nella casa del protagonista, costretto a dividere il letto con il fratello minore perché non si può avere una stanza ciascuno. Scene sotto coperta come questa saranno la costante con cui inizieranno tutti i capitoli, per delineare il rapporto di complicità e amicizia tra i due ragazzi, fatto di battaglie fantastiche ai piedi del letto, ripicche ma anche mani tese in soccorso, fino all’età adulta quando i giochi dei pirati o i racconti notturni sotto le lenzuola lasciano il posto a dialoghi seri, a parole meno frequenti ma che pesano di più.

Capiamo subito quanto Craig sia solo, isolato a scuola dove fa fatica ad essere accettato, ma anche nel gruppo del catechismo dove lo zelo cristiano che gli viene inculcato nella sua giovane mente non contribuisce a rasserenare un’adolescenza già tormentata.
Senza esagerare i suoi unici amici sembrano essere il fratello minore Phil e Gesù, che continua ad apparire a Craig in oniriche sequenze ispirate alle Sacre Letture, in cui risaltano tutte le contraddizioni di un’educazione religiosa tesa più a mortificare la libertà e le aspirazioni personali del ragazzo che a renderlo felice. L’incontro con Raina durante un campeggio invernale organizzato dalla chiesa cambia tutto: Raina è ribelle e spensierata tanto quanto lui è pacato e taciturno, ma è evidente anche che dietro i suoi occhioni pieni di vita ci sia molto di più di quel che traspare, una sensibilità che la rende uno spirito affine a Craig.
blankets-panelQuanto profonda e speciale sia la ragazza, il protagonista lo scopre molto presto, durante un soggiorno a casa di lei che gli permette di confrontarsi con la sua famiglia problematica, genitori in via di separazione, due fratellini down da accudire ed una sorella maggiore che ha scelto di essere vanesia per non farsi opprimere dalle responsabilità. Come non innamorarsi di una ragazza così speciale da affrontare con il sorriso una situazione così pesante? Per Craig è subito amore, e probabilmente anche per molti lettori visto che il personaggio di Raina è assolutamente incantevole.

Non svelerò nulla in più sulla delicata passione che stringe la coppia, se non che la conclusione del romanzo a fumetti potrebbe deludere qualcuno, insinuando un dubbio di incompiutezza sul racconto dell’autore; ma trattandosi di un primo amore, poteva forse esserci un finale diverso per la storia di Craig e Raina?
Thompson realizza un’opera di straordinaria bellezza, un’autobiografia così intima che ci si dovrebbe meravigliare del sapore universale che invece possiede: è la storia di un grande amore, ma anche della ricerca del proprio posto nel mondo, attraverso momenti bui e felici, ponendosi domande e arrivando faticosamente a delle risposte. L’arte grafica è al servizio della narrazione senza mai scavalcarla, piuttosto assecondando la crescita interiore dei personaggi, e dunque il tratto tenue dei primi capitoli diventa via via più marcato, mentre alcune deformazioni prospettiche, tese a rappresentare la realtà attraverso gli occhi di un bambino, lasciano pian piano spazio ad una maggiore linearità nelle figure, che pur rimanendo sempre molto essenziali sanno essere fortementeblankets_07 espressive. E’ notevole il modo in cui il fumettista organizza la narrazione all’interno della tavola, attraverso piccole vignette in cui spesso avvengono diverse azioni contemporaneamente, e che vengono disposte sulla pagina come tessere di un mosaico, senza riempirla totalmente ma lasciando spazi bianchi. Dopotutto il bianco, o il vuoto, è un altro degli elementi ricorrenti di Blankets, che contiene il suo equivalente inglese anche nel titolo, e che viene richiamato frequentemente dagli innevati paesaggi invernali del Winsconsin o dai fogli e le pareti immacolate che Craig riempie con i propri disegni. L’altro tema visivo ricorrente è fornito dai ghirigori astratti o floreali disseminati ovunque, e che strizzano l’occhio alla trama della stoffa di una coperta, come se alcune delle sue parti si fossero liberate dall’intreccio delle cuciture per svolazzare qua e là all’interno della storia. Quella della coperta è una delle immagini più belle del racconto e l’autore ha ben scelto decidendo di dedicarle il nome della novella.

Blankets è questo, alla fine: una coperta fatta a mano, artigianale, il cui valore non è dato certo dalla raffinatezza del tessuto, ma dal sentimento con cui i tanti quadratoni di stoffa diversa sono stati cuciti insieme, con lo scopo di tenerci al caldo il tempo necessario di ascoltare il racconto di una favola o di un primo amore, o di farci ricordare la nostra infanzia solo guardandola.

Diego Ciorra

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