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Trip immaginario in Afghanistan

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[TRIP: NOTE DI VIAGGIO]

viaggiNon è un consiglio di viaggio quello che troverete nella rubrica di questo numero. È un sogno, un pio desiderio che vorrebbe l’Afghanistan libero e pacificato. Non mi auguro certo che diventi l’ennesima meta del turismo di massa, ma solo che possa tornare ad essere una terra ospitale, per chi ci vive innanzitutto e per chi ama viaggiare di conseguenza.

Lo spunto mi arriva dalle immagini della mostra di Steve McCurry, ospite del Palazzo della Kabul_Baghe_BaburRagione di Milano fino al 31 gennaio (vedere tra le News n.d.r.). Per fare le foto che oggi vediamo McCurry ha più volte rischiato la vita. Oggi la situazione oscilla precaria in bilico tra i tentativi di dare al Paese un governo stabile e condiviso e i tentativi di buttare tutto all’aria per l’ennesima volta.
Di prevalenza montuoso, occupato dall’Hindukush, si raccorda all’Asia attraverso i passi di Khyber e Bolan, le porte per l’Oriente. Kabul si trova in una posizione strategica per gli scambi tra oriente e occidente, per questo fu teatro dei primi importanti avvenimenti della nostra storia di uomini. Di qui sono passati in tanti, da Alessandro Magno ai Mongoli di Gengis Khan, e tante sono le etnie che lo abitano. La posizione strategica ne ha fatto terra di dispute e contese, culminate esattamente 30 anni fa con l’invasione dell’Arma Rossa che entrò a Kabul il 27 dicembre 1979. Il gioco delle marionette non piaceva più e i sovietici decisero di intervenire direttamente nella vita politica del Paese. Non sapevano che si sarebbero impantanati in una lunga e dolorosa guerra contro i locali mujaheddin, sostenuti finanziati anche dagli Stati Uniti. Se ne andranno esausti nel febbraio 1989. Il resto è storia recente.

Kabul_TV_Hill_viewEbbene, prima dell’invasione sovietica, non è che tutti fossero contenti (per carità!), ma chi andava in Afghanistan e non erano pochi, ne tornava entusiasta. Bruce Chatwin era uno di questi fortunati: Per le strade di Herat si vedono uomini coi turbanti di montagna, gironzolare mano nella mano, con una rosa in bocca e i fucili avvolti in chinz a fiori. In Babakshan si può fare picnic seduti su tappeti cinesi, ascoltando il bulbul. A Lalkh, la madre di tutte le città, ho chiesto a un fachiro la strada per il tempio di Hadji Piardeh. “Non lo so”, mi ha risposto, “dev’essere stato distrutto da Genghiz”.

INFO

Vorrei tanto potervi indicare un volo low cost o qualche ristorante particolare, perché vorrebbe Nomadic_Kuchi_peopledire che l’Afghanistan è un paese finalmente tranquillo e in pace.
Purtroppo se visitate il sito di Viaggiare Sicuri (www.viaggiaresicuri.it), troverete la seguente indicazione: “Si sconsigliano vivamente viaggi a qualsiasi titolo in considerazione della gravità della situazione di sicurezza interna in Afghanistan, dell’elevato rischio di sequestri a danno degli stranieri e del ripetersi di gravi attentati anche nel centro della capitale”, il che significa che, se decidete di andarci, potete anche farlo, ma è a vostro rischio e pericolo.
L’augurio è che presto le condizioni tornino a migliorare e si possa decidere di andare a vedere la festa degli aquiloni senza paura.
Per viaggiare in Afghanistan al momento vi consiglio piuttosto un bel libro: Il giardino luminoso del re Angelo : un viaggio in Afghanistan con Bruce Chatwin di Peter Levi.
Ho trovato comunque un sito di viaggio interessante, che vi segnalo: www.travelafghanistan.co.uk… Se decidete di partire io non c’entro, ditelo alla vostra mamma (!), ma ricordate che, Inshallah, prima o poi i sogni si avverano.

Amanda Ronzoni

Valle_du_Pandjchir_-_Mai_2006Le fotografie:
–   Nomadi Kuchi nella Valle del Panjshir – Tech. Sgt. John Cumper – il Sgt. Cumper ha preso queste immagini mentre si trovava in missione per l’U.S. Air Force. In qualità di lavoro per il governo federale degli Stati Uniti, l’immagine è di pubblico dominio.
–   Valle del Panjshir – Didier Vanden Berghe, l’immagine è di pubblico dominio.
–   I Giardini di Bāgh-e Bābur, a Kabul – di Sven Dirks (foto sotto licenza GFDL e CC-BY-SA-3.0)
–   Vista aerea di Kabul – di Sven Dirks (foto sotto licenza GFDL e CC-BY-SA-3.0)

Afghnistan, Amanda Ronzoni, martelive, martemagazine, Rubrica trip: note di viaggio, viaggi

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