Bicentenario di Gogol – Roma 2009
[LETTERATURA]
ROMA- In occasione del bicentenario di Gogol, il Ministero della Cultura della Federazione Russa, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali della Repubblica Italiana e La Fondazione Internazionale Accademia Arco e Art interforum, hanno dato vita ad una serie di eventi in onore del grande scrittore russo.
Il maestro arrivò a Roma il 25 marzo del 1837 e come lui stesso disse fu a Roma che trovò la “patria dell’anima” , il luogo dove “la sua anima viveva prima ancora che venisse alla luce”. Questo lo spirito che ha animato l’evento, il desiderio di rafforzare il legame nato tanti anni fa e renderlo vivo ancora oggi, così da celebrare un sodalizio che in certa parte ha collaborato alla grande produzione artistica dell’autore.
Tanti gli eventi promossi, tra cui la mostra Gogol e Roma, presso i Musei di San Salvatore in Lauro che si protrarrà fino al 29 novembre. La mostra curata da Natalia Kargapolova, ha dato prova del grande rapporto istauratosi negli anni tra il controverso autore russo e la città eterna. Oltre 160 oggetti collaborano a raccontarne l’esperienza di vita.
A Roma Gogol fu veramente felice sia da un punto di vista artistico che personale, qui riscoprì il senso estetico, amava il vivere romano nelle sue piccole sfaccettature quotidiane. Amava il popolo di Roma, la natura e la sua arte. Fu in questi anni che si definì felice ed in pace con se stesso.
Inoltre trovò interessante e stimolante il carnevale romano al quale partecipò più volte, estasiato dai profumi e dalla cucina nostrana.
Insomma l’esperienza romana fu per l’autore irripetibile, la stessa storia di Cicikov, personaggio storico nato dalla sua abile mano, che prese le sue forme definitive durante la visita romana.
Sempre grazie al clima culturale della Capitale Gogol riuscì a sviluppare uno degli ideali più importanti per la produzione russa successiva, l’idea della purificazione e della resurrezione dell’anima.
Tra gli oggetti esposti molte fotografie, il ritratto dell’autore ad opera di Moller, che ha saputo immortalare alcuni dei momenti più felici vissuti dallo scrittore, la marsina che indossava a quei tempi ed i suoi manoscritti.
La mostra oltre ad aiutarci a scoprire la Roma di Gogol, quella Roma per noi spesso così scontata ma importante e significativa, ci introduce all’interno di quella riscoperta dell’anima, che sarà il punto nodale della produzione gogoliana e di tutta la letteratura russa a lui successiva.
Daniela Cutolo
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