The Killers, Franz Ferdinand e White Lies: invasione rock
[MUSICA]
ROMA- Live ricco di emozioni per ventimila ragazzi che hanno partecipato all’attesissimo evento che ha visto sul palco dell’Ippodromo delle Capannelle tre delle band più seguite del momento White Lies, Franz Ferdinand e The Killers.14 Luglio, martedì afoso, sabbia ovunque, in pratica una vera atmosfera da festival europeo, peccato la mancanza di maxischermi in un ambiente così esteso, ma la qualità dell’audio compensava la vista. Ottime le interpretazioni delle band, White Lies, formazione londinese un pò teen ma ricca di sonorità interessanti, ha aperto il live un po’ in sordina, ma attirando le centinaia di persone sparse tra i padiglioni di “Rock in Roma”. Eccellente la performance dei Franz Ferdinand, una scenografia psichedelica e la grinta di Alex Kapranos hanno trascinato ed emozionato la folla aprendo con “No You Girls” e continuando con brani storici come “Walk Away”, “The Dark of the Matinee”, “Michael”, “Outsider” tutti eseguiti con stile, motivazione e carisma. Gli scozzesi dal vivo riescono a generare un potente mix di rock ed elettronica, post-punk e alternative, in un gioco di suoni e colori tali da rendere “vive” le vibrazioni amplificate. Divertente l’interpretazione di “40Ft” con amplificatori usati come gradini e uno scatenato Paul Thomson alla batteria. Tra gli altri brani di Tonight i Franz Ferdinand hanno scelto “Ulysses”, “Can’t stop feeling” chiudendo con “Lucid Dreams”.
Cambiamento di stile e scenografia per The Killers che hanno aperto il concerto tra luci, suoni, palme colorate e il frontman Brandon Flowers in splendida forma, perfetto per incarnare quello spirito totalmente pop che dall’ultimo album Day & Age caratterizza la band di Las Vegas. Tra le hits più ascoltate del momento “Human e Spaceman” i Killers hanno inserito brani meno trendy, ma che hanno fatto conoscere la band al grande pubblico come “Smile”, “Like you Mean Eat”, “Mr. Brightside”, “Bones” per poi ritornare alle novità.
Interessante la cura dedicata alla videografica, d’impatto in “The World we Live in” più divertente in “Joy Ride” e “I Can’t Stay”. Non poteva mancare nel repertorio poi, l’esecuzione di “Somebody Told Me”, “Jenny was a Friend of mind”, “For Reason Unknow” e la chiusura con “All These Things that I’ve Done” che finisce con il trascinante jingle “I’ve got Soul but I’m not a Soldier“. Un trittico riuscito quello dei White Lies, Franz Ferdinand e The Killers, in un live che ha certamente creato un evento.
Valeria Ponte
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