Arriva il giorno del giudizio
[STREAP-TEASE: FUMETTI MESSI A NUDO]
C’è forse qualcosa di più gustoso del provare per una volta a stare dall’altro lato della cattedra e dare i voti? Mentre gli studenti d’Italia patiscono la loro notte prima degli esami, o si arrovellano di fronte ai quadri prodotti dalla riforma Gelmini cercando di capire quale classe dovranno frequentare a settembre, potevamo forse dispensarci dall’uso della pennina rossa per rimandare o bocciare senza pietà i piccoli e grandi protagonisti dell’anno fumettistico?Fate attenzione perché per una volta utilizziamo la rubrica per segnalare non il meglio della produzione a strisce, quei must have da possedere assolutamente, ma per bollare con un netto segno scarlatto quello che abbiamo letto e proprio non ci è piaciuto, o che aspettavamo e non era come lo avevamo immaginato o, ancora peggio, quelle carenze nei prezzi, nell’editing o nella distribuzione che i lettori hanno dovuto tollerare per avere il proprio fumetto.
Uno dei prodotti che non possono sperare in una salvifica promozione è Unità Speciale, il fumetto che Eura ha lanciato un anno fa in collaborazione con l’Ente Editoriale dell’Arma dei Carabinieri. Nonostante una promozione in pompa magna che gli ha procurato spazio su quotidiani e riviste, e a dispetto dei nomi coinvolti nel progetto, il serial di Cinzia Tani non è mai riuscito a spiccare il volo per sollevarsi da un livello a malapena sufficiente e difatti verrà trasferito sul settimanale Skorpio. E’ vero, l’idea di una serie a lungo termine che avesse per protagonisti una squadra di militari dell’Arma e le loro inchieste poteva risultare qualificante rispetto alla pletora di detective ed ispettori solitari che capeggiano nei soliti albi. Peccato che delle indagini entusiasmanti e le investigazioni brillanti si siano perse subito le tracce, insabbiate da uno stile che, potendo far suo linguaggi e trovate del filone noir americano, oggi più vivo che mai, ha preferito richiamare uno svolgimento stiracchiato ed infarcito di dialoghi prolissi e barocchi, degno di certe fiction in divisa di casa nostra. Ad una certa forzatura nello storytelling interno va poi aggiunta la pecca più grande che pesa come un macigno: la grafica delle copertine, per le quali si è optato per un disegno che citasse i celebri calendari illustrati dell’Arma. Ci dispiace constatare però che immagini piatte nella colorazione e discutibili nella composizione come quelle dei primi numeri, siano più un motivo per dissuadere dall’acquisto che un invito alla lettura. Più che un errore editoriale, un vero e proprio reato artistico.
Se l’Eura rimedia una sonora bocciatura, anche Panini Comics e Planeta de Agostini arrivano all’appuntamento con il giorno del giudizio, rincorrendo una sufficienza stiracchiata e, a dirla tutta, i motivi di una promozione stentata sono dovuti non tanto ai fumetti stampati quanto a ragioni di carattere logistico.
La Panini, che fino a poco tempo fa poteva vantarsi di essere l’unica casa editrice con un filo diretto online con i propri utenti, ha deciso di rinunciare al forum che raccoglieva la sua community di lettori, chiudendolo dopo una maldestra operazione di ristrutturazione; contemporaneamente ha sbandierato la volontà di sfruttare le nuove forme di comunicazione multimediali, come social network e YouTube, per rimanere in contatto con il proprio pubblico di aficionados. Quello che non sembra ancora chiaro al management della casa modenese è che non basta utilizzare strumenti interattivi per realizzare davvero un dialogo proficuo con i lettori, se questi stessi strumenti vengono utilizzati solo per fare promozione e non per accogliere critiche e suggerimenti. Resta il dubbio che il forum sia stato chiuso per evitare la proliferazione di dibattiti che attaccavano duramente la Panini per alcune politiche editoriali, come le bassissime tirature dei suoi albi, che generano incredibili bolle speculative sui siti d’asta online con la complicità di venditori disonesti.
Solidarizziamo con i suoi lettori di manga, che lamentano prezzi sempre più elevati per edizioni scarne nelle pagine quanto nella cura dell’editing, e per quelli dei comics Marvel che invece acquistano costosi volumi brossurati, per poi trovare edizioni delle stesse storie, a prezzi minori, allegati alla Gazzetta dello Sport.
Se i lettori Panini piangono sicuramente quelli Planeta non ridono. Il colosso spagnolo, entrato in tackle nel mercato italiano due anni or sono con la prepotenza garantita dalle sue risorse finanziarie, ha fatto tribolare i suoi utenti con intere serie tradotte in un buffo idioma italospagnolo (il settimanale Le avventure di Superman, diventato quasi prezioso ora che si è provveduto alla ridistribuzione di copie rivedute e corrette), uscite schizofreniche ed una continua approssimazione nei prezzi e nei formati. Appena conquistata una soglia minima di stabilità, avendo dato in appalto la maggior parte del lavoro di editing a più competenti service italiani, gli albi a fumetti della Planeta hanno iniziato a soffrire di pesanti ritardi che hanno giustamente spazientito anche i fan più fedeli. Per vendicare tutti quelli che hanno dovuto aspettare sei mesi per leggere il nuovo numero di una serie mensile come Sandman, rimandiamo a settembre l’editore iberico nella speranza che l’estate porti con sé la sbandierata riorganizzazione interna, causa dei disagi.
Completiamo i quadri con la Star Comics. Perché bocciamo l’editore di titoli come Cornelio, Trigger, Rourke o Khor? Appunto… Conoscete qualcuno che li legga?!