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Talenti in scena al Teatro Vittoria

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[TEATRO]

Tiergartenstrasse_4_scena_0139ROMA- È sbalorditivo l’effetto che lo spettacolo Tiergartenstrasse 4, Un giardino per Ofelia – al Teatro Vittoria di Roma dal 25 al 29 maggio – è stato capace di generare a partire da pochi, pochissimi elementi. È bastato un contrabbasso, suonato dal vivo da Marco Polizzi, la raffinata regia di Daniele Muratore e due straordinarie attrici perché il pubblico dimenticasse di essere di fronte a un palcoscenico per vivere sulla propria pelle un’intensa esperienza umana ed emotiva.

La prima interprete, Serena Ottardo, è in realtà una cantante professionista ma è difficile dire in quale delle due vesti dia il meglio di sé. Le sue toccanti doti vocali, infatti, le permettono di costellare l’impeccabile presenza scenica con struggenti brani di classici francesi che determinano un’atmosfera vibrante e malinconica. Il suo ruolo è quello di Gertrud, infermiera incaricata dal regime nazista di verificare le effettive condizioni mentali dei disabili candidati a sottoporsi al Programma T4. Il testo di Pietro Florida, infatti, racconta il cosiddetto “olocausto minore” ponendo l’accento su un lato della storia spesso sottovalutato, che comportò l’eliminazione di migliaia di “vite indegne di essere vissute” in nome della dilagante follia eugenetica.
L’algida professionalità dell’infermiera è destinata ad infrangersi contro la disarmante purezza di Ofelia, il cui sprovveduto candore si scontra con la violenza della realtà senza quasi recarne i segni. A darle corpo è la seconda arma segreta dello spettacolo, Barbara Giordano, che riesce ad esprimere il disagio della protagonista con eccezionale credibilità, senza mai calcarne i tratti o incappare in facili eccessi. Ne deriva un personaggio autentico che commuove con la tenerezza dei suoi sentimenti esprimendoli attraverso un linguaggio lieve ed infantile, ricondotto Tiergartenstrasse_4_scena_0233alla negata “normalità” solo nel confronto diretto con il suo confortante giardino.
Il rapporto tra le due donne è articolato per mezzo di sottili intuizioni registiche che, nel corso dell’incontro iniziale, traducono la loro rigida distanza in un originale campo-contro campo per poi sottolineare il lento disgelo ed il graduale avvicinamento con lo scoccare del primo incrocio di sguardi.

Lo spettacolo – che non risparmia momenti di ironia e di spensierato divertimento – non può concedersi, data la gravità della vicenda narrata, un vero e proprio lieto fine perché la salvezza di Ofelia comporta necessariamente il sacrificio di un’altra vittima altrettanto innocente. La sua conclusione, tuttavia, garantisce un’inaspettata fiducia ed un senso di appagamento tutt’altro che amaro.
La rappresentazione costituisce il secondo appuntamento nell’ambito della rassegna teatrale Salviamo i Talenti che, fino al 10 giugno, vedrà esibirsi altre due formazioni per contendersi l’assegnazione del Premio Attilio Corsini. Il progetto vincitore – selezionato da una giuria di spettatori e di addetti ai lavori – sarà prodotto dalla Cooperativa Attori & Tecnici ed inserito nella prossima stagione dello stesso Teatro Vittoria.

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