I nuovi talenti di Viviana Toniolo
Seguendo la rassegna Salviamo i Talenti al Teatro Vittoria abbiamo avuto l’impressione che davanti ai nostri occhi si stesse realizzando qualcosa di insolito e di straordinario: quattro compagnie sconosciute ed emergenti hanno smentito ogni pregiudizio, proponendo al pubblico una rosa di spettacoli freschi e sorprendenti.Giunti al termine della manifestazione abbiamo incontrato Viviana Toniolo, ideatrice e direttrice artistica della stessa, che ci ha raccontato con passione i suoi progetti per i giovani artisti. Innanzitutto sveliamo il mistero: chi si è aggiudicato il Premio Attilio Corsini?
Il premio è stato assegnato allo spettacolo Tiergartenstrasse 4, Un giardino per Ofelia che sarà quindi inserito nel cartellone del Teatro Vittoria dal 6 al 25 aprile prossimi. Anche se si è trattato di una vittoria indiscutibile non è stato affatto facile scegliere “il migliore” tra i concorrenti perché ognuno ha ottenuto grandissimi risultati. Io stessa non sono riuscita a votare, sarebbe stato impossibile dare la preferenza soltanto ad uno di loro soprattutto per me che li ho selezionati ed amati come fossero mie creature. Posso dire di aver incontrato artisti professionalmente ed umanamente eccezionali che hanno trasformato la rassegna in un’esperienza d’Amore.
Quali sono stati i punti di forza dello spettacolo che ha vinto?
Senza dubbio l’incredibile bravura delle attrici Serena Ottardo e Barbara Giordano, il testo molto intenso di Pietro Florida e la bellissima regia di Daniele Muratore che con pochissimi elementi ha saputo esprimere una profonda emozione. In scena c’era solo una deliziosa carriola dipinta, una sedia ed un musicista con il suo contrabbasso eppure tanto è bastato per raccontare tutto, con grande poesia. La prima volta che ho visto lo spettacolo sono rimasta estremamente commossa, non perché la storia fosse triste, ma per l’amore, la passione ed il calore che questo gruppo era riuscito a comunicarmi.
L’iniziativa ha rappresentato una preziosa occasione di visibilità ed espressione anche per le compagnie che non sono state premiate. Come nasce l’esigenza di creare un’oasi per i giovani talenti al Teatro Vittoria?
Il Teatro Vittoria ha sempre avuto una certa attenzione nei confronti dei giovani, ma spesso questo sforzo è stato poco considerato. Questa volta abbiamo puntato molto sulla comunicazione per portare l’iniziativa in primo piano e con risultati molto soddisfacenti perché se n’è parlato tanto e con entusiasmo. Ho ricevuto richieste, telefonate e contatti da tutta Italia e due degli spettacoli che abbiamo presentato – il vincitore e Lettera al Padre, di e con Gabriele Linari – sono stati invitati a partecipare al Festival di Todi. La trovo una cosa stupenda, perché la nostra intenzione era proprio quella di creare opportunità concrete per questi ragazzi e ci auguriamo che la nostra apertura al nuovo possa generare un’onda che coinvolga anche altri soggetti e li convinca a muoversi nella stessa direzione. Di rassegne ce ne sono molte, di ogni genere e di indubbio valore, ma noi volevamo aprire le braccia a chi spesso ne è escluso.
Perché in Italia domina un atteggiamento così prudente rispetto alle nuove proposte?
Perché c’è troppa paura di rischiare e si ritiene che solo la notorietà – soprattutto quella conquistata in televisione – garantisca un rientro economico. La priorità dell’incasso è la vera rovina del teatro italiano, si dice che non c’è più niente di interessante, ma siamo noi che non sappiamo più guardare e rischiamo di disperdere così grandi talenti, costringendoli ad abbandonare la strada dell’arte per dedicarsi ad un mestiere qualsiasi di cui vivere. Noi invece siamo coraggiosi, non vogliamo avere paura perché credo che se non accettiamo di passare le consegne alla nuova generazione, in ogni campo, restiamo invischiati in una palude. Per questo, il prossimo anno, orienteremo tutta l’attività del Teatro Vittoria verso i giovani. Dal 2 al 28 febbraio, in particolare, la Compagnia Attori & Tecnici sarà in scena con La Tartaruga di Darwin, una produzione a cui teniamo molto, perché porterà per la prima volta in Italia il testo di Juan Mayorga. In quell’occasione istituiremo un bando di concorso per scenografi, costumisti e grafici emergenti che, dopo un colloquio con il regista Stefano Messina, potranno esporre i loro progetti. Noi speriamo di trovare tra le loro proposte un’idea che possa essere realizzata, offrendo così l’opportunità a nuove promesse di firmare la scenografia, i costumi e la locandina del nostro spettacolo.
È proprio vero che per il nuovo teatro non c’è mercato?
Credo che il teatro, se di qualità, non debba essere misurato in termini di mercato. L’affluenza del pubblico alla rassegna non è stata molto sostanziosa, ma la partecipazione emotiva è stata enorme e mi ha dimostrato che gli spettatori non solo capiscono le difficoltà che assillano i giovani ma avvertono anche l’urgenza di risolverle.
Dunque Salviamo i Talenti continuerà anche il prossimo anno?
Assolutamente sì, il premio è intitolato ad Attilio Corsini e desidero fortemente che si affermi come un appuntamento importante. Il Teatro Vittoria, inoltre, ospiterà nel corso del prossimo anno opere di giovani pittori che non hanno la possibilità di esporre nelle gallerie e proseguirà programmando mostre fotografiche, corti cinematografici e manifestazioni in ogni ambito creativo che lo trasformino in un vero e proprio salotto per l’Arte. Il Teatro, in fondo, è una scatola magica che contiene ogni disciplina: la prosa, la poesia, la musica, la danza, la pittura, la scultura, l’architettura… contiene tutto e tutti possono farne parte.
Ambra Postiglione, martelive, martemagazine, teatro, Teatro Vittoria, Viviana Toniolo