GARD: una collettiva per ricominciare dai cocci
[ARTI VISIVE]
ROMA- In un dramma come quello del terremoto che ha colpito l’Abruzzo la passione per l’arte può rappresentare il mezzo con cui dal silenzio e dalle macerie far elevare una speranza per il futuro. E’ quanto si propone di fare il GARD (Galleria d’Arte e Design) attraverso un progetto il cui titolo Riciclo Arte Ricostruzione – Adotta una bottega in Abruzzo racchiude le priorità del progetto.
La mostra in esposizione fino allo scorso 5 Giugno ha posto le basi per il progetto ideato da Sonia Mazzoli che ha dimostrato ancora una volta l’interesse del GARD verso l’arte emergente ed in particolare verso tutte quelle iniziative volte all’utilizzo di materiale destinato a finire nelle discariche, da cui invece può nascere un universo artistico libero da ogni precetto. E’ davvero complicato poter parlare di ogni singola opera esposta, ma vale la pena citare alcune di queste che hanno attirato il nostro sguardo: la trasformazione di una ruota di bicicletta su cui far scorrere un paesaggio cittadino deforme e tortuoso; nonché i tre corpi indefiniti di Emilio Giusti, che si adagiano su un legno non intenti a rivelare la loro identità.
Identità che invece aspettano di essere scoperte ed evocate, quelle poste sul collage di plastica, cartone e pagine di elenchi telefonici realizzato da Sara Silvia Ferrucci. Ma anche le creature di Chiara Manenti, donne indisturbate, concesse allo sguardo dello spettatore che filtra attraverso la mescolanza del nero, rosso e blu posti su carta di giornale.
E poi svuota borse fatte di vinili deformati di Giuseppe Mimmo, zuppiere con la testa di elefante, pezzi di stoffa colorati che compongono un paesaggio marino compreso di faro e barche, quello di Angela Di Blasi. Insomma dei veri e propri scarti d’autore che aprono all’interpretazione della seconda fase del progetto.
Difatti, tramite l’utilizzo di alcuni cocci provenienti dal laboratorio di un’artista colpita dal terremoto e che espone al GARD, gli artisti che partecipano all’iniziativa avranno come obiettivo la reinterpretazione artistica dei cocci attraverso gioielli, quadri o sculture che verranno esposti nella seconda esposizione di Arte Ricostruzione Riciclo che si terrà fino al 26 giugno e che avrà come obiettivo quello di presentare le opere RI-NATE dal terremoto.
In quest’ambito l’arte crea un connubio con la solidarietà che può venir fuori dalla creazione di una rete di ricerca, volta ad individuare gli altri artigiani che si trovano nella stessa condizione di precarietà artistica, così da poter pensare all’organizzazione di eventi futuri intesi al recupero delle opere distrutte e poi rinate dalla catastrofe sismica.
In virtù delle sue particolari caratteristiche gli organizzatori ed i partecipanti all’iniziativa si propongono di implementare la conoscenza e la diffusione delle opere RI-NATE, così da poter avvicinare gli eventuali interessati che potrebbero fungere da sponsor per le edizioni future e per tutti gli eventi collegati al progetto.
Ovviamente il nostro magazine non poteva oscurare un evento simile che non soltanto conquista per la sua originalità artistica, ma anche per la sua posta in gioco, ovvero la creazione di una coscienza artistica dopo un momento drammatico. come quello vissuto dalla popolazione abruzzese implicata nel terremoto.
Un sentito grazie di cuore a chi ha voglia di ricostruire nonostante tutto.
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