In Breve: Festival nazionale di Corti Teatrali
[TEATRO]
Ha avuto inizio il 14 febbraio scorso e si concluderà il 26 marzo, al Teatro Puccini di Firenze la quarta edizione del Festival Nazionale di Corti Teatrali: serata che vedrà come protagonisti i vincitori come miglior attore e, miglior autore di testi inediti, selezionati durante questo percorso, dai voti della giuria e dal loro pubblico.
Tra le diverse tappe -Firenze, Bologna e Milano- anche la città capitolina ha avuto il piacere di accogliere e presentare, al Teatro-Biblioteca Quarticciolo, gli attori partecipanti a questa manifestazione.
In Breve è il nome di questo progetto, organizzato dall’Associazione Drama, la cui Direzione Artistica è curata da Daniela Morozzi, Fiamma Negri e Bruno Cortini.
Lo scorso 3 e 4 marzo, in via Ostuni, si sono esibite diverse compagnie appartenenti sia alla categoria dei professionisti, che dei non professionisti: tutti si sono messi in gioco sulla scena, esibendosi in corti teatrali,
-pièces, per l’appunto- di una durata non superiore ai dieci minuti, alternandosi. E da cui sarebbe poi scaturita la votazione, suddivisa però tra le due sezioni.
Ad “aprire la scena” due dei direttori artistici e presentatori, Bruno Cortini e Fiamma Negri che, tra una performance e l’altra, coprivano il passaggio di scena e delle scenografie, presentando gli artisti entranti.
Ma ciò che maggiormente ha caratterizzato questa presentazione è che anche loro, (i presentatori) nel loro piccolo, si sono involontariamente esibiti, perché naturalmente ironici, comici, simpatici. Hanno fatto sorridere l’intero pubblico prendendosi continuamente in giro, ironizzando anche sui loro “errori”: pienamente a loro agio sulla scena è stata magnetica la loro complicità, peccato fossero fuori concorso!
Le compagnie in gara si sono suddivise nelle due serate, sette in scena solo nella seconda serata.
Complessivamente tutti bravi, ma sarà quel tocco in più o la tematica trattata, o le modalità con cui tutto prende forma e che colpisce maggiormente, c’è sempre qualcuno che emerge sugli altri, per tutti invece il merito è per la passione, la forza, la creatività.
Segreteria telefonica della Compagnia Kilometro 500, -categoria non professionisti- è stata particolarmente affascinante.
La sua interprete,Claudia Gafà, pur non proferendo parola – e questo potrebbe trarre in inganno, facendo pensare che sia per questo poco impegnativo- “dialoga” attraverso gli sguardi, il volto, le espressioni, con la segreteria telefonica, (voce di Claudio Di Loreto) da cui scaturisce tutta la trama e intorno alla quale ruota la performance. Ed è proprio questo “mimo” la dura prova dell’attrice, con un risultato scenico singolare e innovativo, ed una conclusione altrettanto sorprendente, a causa di fraintendimenti.
Gocce: originalissimo! Nessun protagonista umano in scena, ma solo “gocce” che si raccontano.
Non particolarmente entusiasmante, forse per via del genere drammatico, ma sicuramente innovativo.
Categoria professionista della compagnia Associazione Corrado Spadaro.
Lo strappacuore del Gruppo Cicala, categoria professionista. Un monologo ben interpretato da Carole Ventura che porta in scena le sue manie e paure, ma con punte di ironia nelle sue parole e nelle sue espressioni: è la storia di una donna che racconta i suoi timori ma nel contempo “si racconta” storie per darsi forza e per reagire a queste sue paure. Frizzante, briosa e naturale.
Ancora, Pari e Patta (categoria professionisti) della Compagnia Teatrale Hoff di Foligno. Daniela Amato, Mario Scerbo e Stefano Venarucci hanno portato in scena una commedia ambientata in un ristorante, che è stata veramente leggera, piacevole e allegra, dall’inizio alla fine, con ritmo, tempi e finale attivi.
Un concentrato di battute e risposte tra un uomo e una donna, in cui ogni “dispetto”, accusa di tradimento veniva a concludersi alla pari: “pari e patta” dunque!.
Ma questi sono stati solo alcuni dei corti in scena. Non possiamo infatti non menzionare la Compagnia UranusMoon, -che abbiamo già avuto modo di conoscere-, I Postumi -tra i preferiti della serata- e la Compagnia Teatro dell’Esausto di Firenze, che magari avremo modo di vedere di nuovo e meglio… in finale!
L’ultima parola di merito va comunque rivolta a questo progetto che, trasformandosi in Festival, sottolinea la volontà di voler continuare nell’intento di lasciar spazio a tutti gli artisti, dando loro la possibilità di ampliare il proprio lavoro e nel contempo, far sì che ci sia una rigenerazione totale.
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