Stefano Scarfone ed “Estrella”
Ciao Stefano! Iniziamo subito facendoti una domanda che sorge spontanea: perché musica “Mediterranea”?
Sai questo tipo di musica è una mia passione sin da quando ero bambino. Io ho iniziato a suonare la chitarra che avevo 5 anni, cioè quando i miei genitori hanno mandato a forza me e mio fratello a prendere lezioni…
Già dopo circa un anno e mezzo ho cominciato in modo istintivo il tipo di fraseggio tipico della musica andalusa, mediterranea. Andando avanti ho ascoltato moltissimo questo tipo di melodie, come per esempio il flamenco tradizionale e tutte le sue varie contaminazioni.
Quando ho intrapreso la carriera di “tournista” ho portato avanti questa mia inclinazione in maniera parallela, visto che suonando con i grandi artisti non c’era molto spazio per questo tipo di accento. Finché non ho cominciato a suonare con Gabriella Ferri, che presentava una serie di brani che si avvicinavano molto alla musica latina e alla musica catalana, e con Franco Califano, che mi ha lasciato molto spazio espressivo.
Alla fine ho deciso di osare per conto mio, in fondo ho sempre scritto musica sia per film, per documentari che per Tv. Alla fine dello scorso anno è nata l’idea di fare questo album, Estrella, proprio per portare avanti questa mia passione per la musica “mediterranea”, che però è un po’contaminata: blues, musica latina, bossa nova, insomma c’è un po’ di tutto dentro! Proprio come nella musica italiana classica e nella romanza napoletana…
Infatti, la presentazione del tuo disco parla di una musica a tutto tondo…
Bè avendo suonato un po’ tutti i generi musicali in modo approfondito e per tanto tempo, mi viene da dire: perché avrei dovuto abbandonare qualcosa? Individuato lo strumento che ha il sapore della musica mediterranea che può essere la chitarra classica, suonato con tecniche particolari tutte mie che prevedono l’alternanza delle dita e del plettro, ma anche delle percussioni, la prima idea che mi è venuta in mente è stata questa. Il progetto pare interessi il pubblico. Io vi posso dire che ho in mente di uscire presto anche con un altro disco, visto che ho tantissime canzoni depositate ed edite alla SIAE ed ho ancora molte idee in mente…
Secondo te come reagisce il pubblico alla tua musica tutta strumentale?
Guarda, io credo che la musica in sé come espressione di libertà sposi parecchio lo strumentale. Certo la musica cantautoriale è molto importante perché promuove progetti interessanti, soprattutto in Italia, ma la musica strumentale ha una sua vita in tutta l’Europa, perché ha un pubblico che la segue con passione. Ed essere riuscito a presentare questo progetto anche a teatro è stata davvero una grande conquista perchè in acustica la musica ci ha guadagnato, soprattutto nei momenti in cui si fa più intima.
C’è da dire che la musica strumentale non è molto popolare tra i giovani, anche se nel corso delle mie serate mi sono reso conto che chi mi ascolta rimane affascinato indipendentemente dall’età. Se in televisione si spingessero di più progetti strumentali, forse questo gap non esisterebbe più…
Parliamo del panorama semi sommerso della musica indipendente…e di MySpace!
Ci sono molte cose interessanti in giro e sicuramente Internet ha aiutato a trovarle. Come tutte le cose, MySpace è utile per chi ha davvero qualcosa di interessante da proporre o per chi ha una certa credibilità, guadagnata con l’onestà. Certo MySpace non è in grado di riempire uno stadio o un Palasport però è in grado di aiutarti ad emergere, soprattutto all’inizio.
Stefano un’ultima domanda: dove vuoi andare tu? Qual è il tuo sogno?
Io vorrei vivere “bene” di musica. Vorrei riuscire a fare tanti album, e vorrei andare sempre in giro a suonare live, perché è la cosa che mi piace di più. Per ora ti posso dire che andrò in Messico il prossimo autunno…
E allora, in bocca al lupo caro Stefano! Speriamo di risentirti presto…