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Scoprire il Design. Adventures with Objects- La collezione von Vegesack @ Pinacoteca Agnelli

La mostra, a cura di Mathias Schwartz- Clauss, in esposizione alla Pinacoteca Giovanni e Marella Agnelli, via Nizza 230 a Torino, racconta la collezione di oggetti di Alexander von Vegesack, raccontando un inedito ritratto del collezionista: passionale e curioso ricercatore di oggetti in giro per il mondo, che ha sempre avuto come primo intento scoprire in primo luogo il significato intrinseco dell’estetica delle cose.
La mostra si compone di un nucleo di circa 300 oggetti, divisi in 22 sezioni, che ripercorrono a grandi linee la storia del design del XX secolo: mobili, modelli architettonici, tessuti, vasellame, fotografie, tutto per raccontare un viaggio lungo una vita.

Alexander von Vegesack è davvero un personaggio che merita considerazione sia per la sua biografia personale fatta di viaggi alla scoperta del mondo, sia per la sua considerazione tutta particolare dell’arte, testimone il Museo di cui è fondatore e curatore, il Vitra Design Museum di Weil am Rheim, spazio dove si sviluppano una serie di summer workshop in cui i visiting professor sono artisti, designer e architetti di fama internazionale cha hanno come obiettivo principale lo stimolare il processo creativo attraverso il pensiero razionale, la creatività e le capacità manuali, in un contesto bucolico straordinario.

La mostra si articola in un percorso espositivo che presenta pezzi seriali, pezzi unici, e prototipi che hanno segnato la storia del design del ‘900, come i primi mobili in legno curvato Thonet, le sedie e gli arredi di Jean Prouvé, Charles e Ray Eames e Alvar Aalto, le architetture domestiche di Le Corbusier, i primi esempi degli anni ’20 delle sedie di Mies van der Rohe in tubolare d’acciaio e pezzi importanti di designer contemporanei come Ron Arad o Fernando e Humberto Campana. Completano la collezione oggetti curiosi e souvenirs di viaggi che raccontano in modo singolare, intuitivo ma al tempo stesso scientifico, la creazione di questa eclettica collezione.

I designer sono per von Vegesack “dei visionari che hanno creato delle opere d’arte totali per la vita moderna”, trasformato “delle sculture in componenti d’arredo” che riempiono una casa di “bellezza e stranezza” rendendo gli oggetti “giocosi e nel contempo funzionali”. Queste le descrizioni affisse sui muri delle sezioni che compongono la mostra, queste le voci narranti del percorso multimediale in cui filmati e breve descrizioni degli oggetti esposti completano questa unica, non ortodossa raccolta, accompagnata da un ricco catalogo illustrato, edito da Electa con testi di Deyan Sudjiic, Rolf Fehlbaum, Mateo Kries e altri autori.

L’impressione di austerità che si respira nell’entrare alla Pinacoteca, viene subito azzerata dalla sensazione di semplice e coinvolgente atmosfera creata da complementi d’arredo vecchi e nuovi che hanno segnato in calce la storia del design mondiale. Sembra di camminare su di un tappeto volante che azzera il tempo e lo spazio e ci lascia scoprire che tante delle cose che riempiono le case di oggi, vengono da lontano e sono diventati elementi imprescindibili dell’innovazione moderna.

Ricordiamo con stupore divertito la poltrona La Mamma, Donna di G. Pesce del 1969 che nelle sue forme morbide avvolgenti ricorda davvero il corpo accogliente di una donna e con allegria il lampadario di J. Keimerer del 2007 in cui l’uso di oggetti di plastica riciclati diventa un simbolo del consumismo imperante e al contempo un inno alla fantasia e alla creatività. Così come è necessario menzionare la sedia sperimentale di cartone e colla di F. e V. Campana, sempre del 2007, in cui un elemento antico come la carta diventa materiale inconsueto di costruzione, o la poltrona con sgabello di cartone ondulato di F. Gehry del 1980, la sedia di T. Yoshioka del 2001, fatta interamente in carta compressa, e infine, il sofà in carta dipinta e filo di cotone, frutto del mirabile ingegno costruttivo di K. Hibino del 1988.

Nell’ambito delle iniziative dedicate al Torino World Design Capital 2008, sicuramente questa mostra diventa un input in più per prendere familiarità con un argomento poco battuto dal grande pubblico, dove spesso lo stupore lascia spazio al divertimento della scoperta: l’ingegno umano nella collezione von Vegesack rappresenta un’occasione unica per conoscere, mentre la raccolta dei pezzi che la compongono e che si è sviluppata e arricchita nel tempo, è il percorso individuale della storia dell’uomo e al tempo stesso storia del design. Dove design, il Design quello vero, è sì un processo completo e articolato che parte dalle primissime fasi di esplorazione e generazione di un’idea e si svolge fino alla definizione finale del prodotto e alla sua collocazione sul mercato, ma anche e soprattutto il processo generativo di un’idea che, a volte, prendendo spunto dalle cose più semplici e banali, sviluppa il genio creativo dell’artista e le sue particolari predisposizioni immaginifiche personali, così da condurlo in un oceano infinito di possibilità di espressione.

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