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The Niro @ Circolo degli Artisti

Puntuale, ore 22, varco la soglia del Circolo degli Artisti, via Casilina Vecchia 42 a Roma. Incuriosita dalle critiche positive della stampa italiana ed internazionale, attendo con ansia e desiderio di conferme il cantautore romano Davide Combusti alias The Niro.
Prima di lasciarmi sedurre dalla profondità dei testi e dal suono preciso di una chitarra classica elettrificata, ad aprire il concerto si presenta Beatrice Antolini. Pianoforte e suoni elettronici accompagnati da rulli di tamburi e ritmi di basso accompagnano la voce dell’artista bolognese che incanta la platea con i brani dell’album “Big Saloon” (alla seconda ristampa) da “Monte Munch”, che sembra essere la colonna sonora di un cartone animato un po’ fantasy e un po’ dark a “Bread and Puppets” che con il suo ritmo altalenante conduce verso un mondo parallelo, colorato e divertente, non tralasciando la professionalità e la compostezza della composizione melodica.

Synt e jazz attirano sempre più spettatori che applaudono questa “Alice nel Paese delle Meraviglie” che saluta tutti con un grande sorriso lasciando spazio al protagonista della serata The Niro.
Davide sale sul palco, maglietta a righe come in molte sue foto presenti in rete, infila la chitarra classica elettrificata e inizia la performance coinvolgendo il pubblico che lo applaude sin dalla prima nota.
Sussurra le parole di “An ordinary Man”, “Cruel” riempiendo l’atmosfera con il suono penetrante della chitarra e della sua voce profonda in alcuni punti, ricca di acuti e falsetti in altri.

La sua musica ricalca un mood preciso che dagli arpeggi iniziali si fa sempre più rock, accompagnandosi con i suoni della chitarra elettrica di Adriano Viterbini, il basso di Maurizio Mariani e la batteria di Paolo Patrizi.
Realmente ispirato dalle sue melodie “The Niro” accompagna il ritmo delle canzoni con un movimento della testa che dona all’autore un certo tono vibrato, originale e perfettamente in linea con il suo stile.

Il live va avanti e Davide, fermandosi un minuto per salutare la “sua” Roma, inizia a cantare “Baisers voles”, pezzo dall’album “The Niro” (Universal) uscito l’11 Aprile, accompagnato da un costante ritmo in levare che lo rende molto accattivante.
Non devo aspettare la fine del concerto per rendermi conto della bravura di questo artista ventinovenne, paragonato da molti a Jeff Buckley (a mio avviso diverso in molti punti), che costruisce i pezzi in chiavi armoniche piacevoli e costanti e che alterna ritmi soft a bellissime onde rock. Il tutto coordinato da una passione che The Niro riesce a trasmettere agli spettatori, colpiti dalla profondità di testi e note intime e sottili.

Il pubblico del Circolo degli Artisti è entusiasta, la sala è piena, calda e al suono di “Liar” singolo che accompagna l’album, il cantautore romano raccoglie moltissimi applausi, che arrivano prima, durante e dopo l’esecuzione del pezzo.
Poi arriva “About love and difference” pezzo accompagnato da ritornello sussurrato e assolo di tromba.
Altri applausi.

In quasi due ore di concerto The Niro propone quasi tutto il suo repertorio. Ammalia il pubblico con brani come la penetrante “Hollywood” , “So Different”, “Just for a Bit” e “I Wonder” dai toni soffiati e il ritmo ascendente.
L’impressione che ho e che “The Niro”, menestrello disincantato e composto ma dal vero spirito rock, dopo una gavetta che l’ha portato dall’esibizione nei piccoli locali romani all’apertura di concerti dei Deep Purple ed Amy Winhouse, ai contatti con Chris Hufford, manager dei Radiohead, stia realmente riuscendo ad emergere verso un mercato discografico che a volte riesce ad accogliere prodotti originali e di qualità come quello di Davide Combusti.
Ragazzi: album davvero riuscito e live incredibilmente emozionante.

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