Scusate se lo chiamiamo…AMMMORE!!!
Sarà perché in fondo ci vogliamo pur sempre credere.
Sarà perché della cioccolata ci interessiamo tutto l’anno e dei gadget ce ne freghiamo.
Sarà quel che sarà (e in fondo anche quella è stata una storica canzone d’amore che ha, addirittura, vinto il Festival di Sanremo tanti e tanti anni fa), anche noi, che abbiamo fatto dell’arte e della cultura il nostro must , abbiamo deciso di ispezionare l’universo sentimentale di San Valentino.
A modo nostro, ovvio. E il risultato è quello che è: un modo irriverente di vedere le cose che vengono invece santificate dal merchandising di mezzo mondo. Irriverente, per dire “no” al mercato in espansione. Irriverente, perché qualcosa di vero nell’Amore ci dovrà pur essere. Irriverente, perché il nostro è un modo di guardare le cose da una angolazione trasversale. Irriverente, ma non per questo meno vero, o reale, in fondo, in qualsiasi campo artistico ad avere la meglio è pur sempre l’Amore, o i sentimenti in generale, in ogni caso le emozioni sempre.
Abbracciare una chitarra, pizzicarne le corde, o soffiare con tutta la forza in una tromba, è come impastare le mani nei colori e muoverle sensualmente sulla tela, o come scrivere con tutta l’anima una parola: AMORE. Tutto sull’onda dell’emotività, della sensualità, del desiderio inappagato di esprimersi, di essere, di esistere e di essere amati per quello che si è.
In linea teorica.
Ma, in linea pratica, se ci scappa un bacio, uno vero e non solo di cioccolata, di quelli con labbra umide, lingue saporite, respiri affannati e farfalle nelle stomaco, bè ragazzi…vi tirereste indietro voi?
No.
L’Amore è quello che è, e quando vuole esserlo, per fortuna, a prescindere da San Valentino e da tutti quelli che fanno di tutto per farci disamorare della vita: è una proposta? Perché no, in fondo è San Valentino anche per chi non ci crede, no?