La Grettezza Oggi
[LE PRODURIE]
La grettezza d’animo e di modi non è così dissimile dai virus. Al pari dei microrganismi, infatti, è mutevole nelle forme, si adatta alle situazioni. E’ spesse volte sfuggente, altre strisciante. Lo stereotipo dell’uomo sciatto e di poca cultura, quello che comunica a stento nella lingua nazionale, che possiede pollici del diametro di almeno tre centimetri, è roba vecchia. Superata.
Paradossalmente, i luoghi nei quali spesse volte la categoria in esame incontra fertile humus, sono proprio, a mero titolo di esempio, i centri benessere, ovvero i templi nei quali, almeno in linea teorica, dovrebbero trovare riposo e fonte di rigenerazione proprio le categorie culturali ed estetiche più elevate.
E’ proprio qui che si scatena con crescente virulenza e mordacità il comportamento inelegante, financo irrispettoso, di codesti individui dalle gote costantemente rubizze. Si va dagli schiamazzi, evidente cartina tornasole del fatto che la filosofia del wellness viene puntualmente ignorata in favore di una decontestualizzata propensione ludica, ad atteggiamenti perniciosi, quali approfittare in maniera compulsiva di tutto ciò che è gratis o, comunque, compreso nel prezzo. Sia esso l’utilizzo degli asciugamani forniti dalla direzione o l’acqua potabile contenuta nelle apposite caraffe. E allora la lotta diviene impari, poiché l’atteggiamento composto e romito è impotente di fronte a tale e tanto spiegamento di mezzi antiestetici. E se ancora non fosse chiaro, dico questo perché ieri sono stato a farmi qualche sana ed un bagno turco, e un paio di persone mi hanno infastidito.
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