Amèlie Nothomb, Nè di Eva nè di Adamo
LIBRI- Accade talvolta, fra coloro che praticano il mestiere della narrazione, di cedere all’istintuale pulsione di servirsi della propria storia per appagare l’esigenza di raccontarne una. In questi casi l’esito è quanto mai incerto, e l’effetto altrettanto rischioso: nondimeno capita che il reale dipanarsi degli eventi si carichi di una valenza romanzesca tale, che il solo avvalersi della testimonianza di qualsiasi
furor poetico, lungi dall’apparire un patetico cedimento alla memoria, si impone come il naturale corrispondere alla vanità dell’arte. Non nuova a questo esercizio, Amélie Nothomb anche per questa sua ultima pregevole opera rovista con mano compassata nell’errabondo bagaglio del suo vissuto.