Dai live del tour di Disastri e Disamori – dai CCCP all’estinzione nasce qualcosa il cui sapore è tutt’altro che nostalgico, come ci si aspetterebbe. Non è delusione né amarcord. Non è nemmeno esaltazione compulsiva. Registrato su un disco è un live che diventa terapia.
Massimo Zamboni è un nome entrato a pieno titolo nella storia della musica italiana: cofondatore insieme a Lindo Ferretti prima dei CCCP e poi dei CSI, è stato la chitarra del punk rock italiano per quasi vent’anni per poi continuare la sua carriera come solista.
Lo scorso 25 febbraio l’Init Club di Roma ha ospitato un evento letterario-culturale-musicale per intenditori. Una di quelle cose che se vi piacciono, vi piacciono davvero tanto, senza mezze misure.
Massimo Zamboni (ex CCCP e CSI) ha prsentato la riedizione, presso NdA, del suo libro In Mongolia in retromarcia; e lo ha fatto con letture, musica e immagini di Berlino. Di quella Berlino. Lo abbiamo incontrato poco prima che salisse sul palco.
La prima cosa che ti volevo chiedere è anche una curiosità personale.