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Autore: Redazione

One Day Music Festival: il Primo Maggio catanese è “una bomba atomica”

One Day Press

Primo Maggio, festa dei lavoratori: a Catania hanno preso il concetto di “festeggiare” alla lettera. Il One Day Music Festival, alla sua undicesima edizione, più che il classico “concertone” è un vero e proprio party: una colossale ed esaltante festa che dura per un giorno intero. Quasi 24 ore di musica no stop per ballare e divertirsi sulla sabbia della Playa di Catania.
Ma non finisce qui: perché gli oltre 22mila appassionati che hanno scelto di passare il loro Primo Maggio al One Day Music si sono ritrovati di fronte a ben due palchi, affiancati a qualche decina di metri l’uno dall’altro, entrambi attivi ininterrottamente per tutta la durata del festival. Così, mentre da una parte si sono scatenati gli appassionati della musica electro, techno e house, nell’altra arena si alternavano diversi generi come rap, drum and bass, reggae e trap.
Una spiaggia, due palchi e un cast di livello internazionale: sono stati oltre 30 i musicisti che si sono dati il cambio nelle due diverse arene, in una staffetta che è iniziata alle 11 di mattina ed è proseguita per tutta la notte fino alle prime luci dell’alba.
Tra questi alcuni esponenti della musica elettronica tedesca come Ben Klock, Roman Flugel e Dixon, l’americano Maceo Plex, per la prima volta in Sicilia, e il nostrano Manuel De La Mare.
Anche gli appassionati del rap e del trap italiano hanno avuto pane per i loro denti: con Ketama126, Junior Cally, la Dark Polo Gang, l’idolo di casa l’Elfo e Nitro. Il due volte disco d’oro ha portato sul palco tutta la sua carica ed è rimasto particolarmente colpito dall’entusiasmo del pubblico siciliano: “suonare davanti a questo pubblico è come suonare davanti al pubblico di casa per me, ed è veramente un’emozione incredibile ogni volta. Questo, prima di tutto: la gente fa il One Day, non è il one day che fa la gente”.
Insomma, si è trattata di una vera e propria maratona: un doppio concerto di musica galvanizzante, che ha fatto tremare ininterrottamente le gigantesche pedane di legno che separavano la sottilissima sabbia della spiaggia catanese dagli sfrenati piedi saltellanti degli spettatori. 
Un evento che resta un unicum, un vero e proprio punto di riferimento non solo per la Sicilia ma per tutto il paese, almeno per quanto riguarda la musica elettronica. 
Non sono un caso, dunque, le parole del duo rap palermitano Stokka&Madbuddy, pronunciate subito dopo l’intensa performance sul palco: “la Sicilia ha bisogno di festival del genere, c’è bisogno di cultura, c’è bisogno di iniziative che mettono assieme la gente, quindi ben venga il One Day: è una bomba atomica!”.

Sziget Festival – LightStage, i nomi italiani che ascolteremo durante l’edizione 2019

Anche nel 2019 il Lightstage, palco ufficiale del Sziget, offrirà un’importante vetrina alla musica italiana nel più grande festival europeo. Nel frattempo il cartellone del Main Stage si completa con Macklemore e 6Lack!
7 – 13 Agosto 2019
Óbudai-sziget, Budapest, Ungheria

Dopo aver comunicato i Coma Cose e gli I Hate My Village sullo Europe Stage, Luigi MadonnaVerrine & PolarizeYounger Than MeMarvin & Guy sul Samsung Colosseum, è il momento dei nomi che si avvicenderanno sul suggestivo LightStage prodotto da l’Alternativa Events partner ufficiale del festival ungherese.
 
 
Come da tradizione sul LightStage, durante le ore diurne, si alterneranno band e cantautori di generi musicali diversi che apriranno la giornata ai dj set pomeridiani e serali che vedranno alternarsi sul palco Mr. BogoCarlo ChiccoFab MayDay
 
Per quanto riguarda i live invece ci saranno sia nomi ben noti al pubblico italiano ed altri pronti per iniziare la propria carriera: B., The Big Ska Swindle (I-Uk), Black Snake Moan, Bowland, Francesco De Leo, Go!Zilla, Gulliver, Her Skin, Lucia Manca, Pop X, Queen Alaska (D), Salice, Viito.  
 
Un palco che costituisce un unicum nel panorama dei festival internazionali grazie al progetto sviluppato da L’Alternativa Events fin dal 2012 in collaborazione con il Sziget Festival. La concept area ideata dalla società italiana include una zona di campeggio upgrade, un ristorante strutturato per offrire sia la tipica cucina italiana ma anche una serie di prodotti di alta qualità dal vegano al gluten free, un area workshop spesso utilizzata da sponsor e infine il palco sempre più frequentato e divenuto un punto di riferimento per molti dei visitatori italiani e non.
 

La programmazione del Sziget Festival si candida ancora una volta ad essere una delle più eterogenee e intense tra i festival e le rassegne europee. La Love Revolution a cui la manifestazione ungherese si ispira inneggiando ai valori imprescindibili come fratellanza, tolleranza, pace e libertà dai regimi, ha coinvolto nel 2018 più di 565mila spettatori, molti dei quali ospitati in campeggio. Per il 2019, complice anche una line up di spessore, si prevede quantomeno di pareggiare il numero messo a referto per l’anno appena passato. 
 
Quindi tra il 7 e il 13 agosto, per la 27/a edizione, tra gli altri si esibiranno come headliner: Ed Sheeran, Florence + The Machine, Foo Fighters, The 1975, Post Malone, Twenty One Pilots, Martin Garrix e The National.
 
Potete dare un’occhiata al programma con le date già inserite per artista: http://bit.ly/szigetprogram

Coma Cose e I Hate My Village sullo Europe Stage del Sziget Festival 2019!

7 – 13 Agosto 2019
Óbudai-sziget, Budapest, Ungheria

30 artisti provenienti da 20 nazioni diverse si esibiranno sullo Europe Stage per una line up fresca con un occhio specifico su quello che offre la musica europea non ancora main stream! Un’occasione unica per gli amanti e ricercatori della musica da scoprire!

L’intento è quello di promuovere la nuova musica proveniente da tutta Europa e lo Europe Stage del Sziget da molti anni persegue questo obiettivo con successo, offrendo uno spazio importante agli artisti che potrebbero nel breve, divenire nuove celebrità anche fuori dai propri confini nazionali.

In evidenza quest’anno l’interessantissimo progetto hip pop del franceseHippocampe Fou, il collettivo strumentale elettronico olandese di nove elementi Jungle By Night, la band punk celtica tedesca Pipes and Pints, il trio rap belga L ‘Or du Commun, i nostrani Coma Cose freschi del nuovo album, gli I Hate my Village, e tanto altro ancora.

La programmazione di questo stage si inserisce in un cartellone fatto di musica, arte, performance suddivisi su 60 stage con oltre 1000 spettacoli nella settimana del festival. Sono ora disponibili varie tipologie di biglietti per l’ingresso e per campeggiare: 7 giorni, 5 giorni, 3 giorni e 1 giorno. Il 9 maggio il prezzo aumenterà passando così alla fase successiva di vendita su szigetfestival.com.

Il Sziget presenta Sophie Hunger cantautrice, compositrice, polistrumentista e bandleader con la speciale miscela electro-folk dalla svizzera che le ha già fatto conquistare un numeroso pubblico in tutta Europa. Il duo indie-pop-rap italianoComa Cose che soprattutto dal vivo riesce a trasmettere una grande energia con un hip hop scandito da una forte contaminazione techno e drum’n’bass. I rocker indie lituani Carnival Youth – una delle band di maggior successo nella nuova generazione europea porteranno il loro set potente e melodico allo stesso momento!
 
In questa edizione lo Europe Stage, supportato dalla catena di Hotel Ibis, ospiterà anche i polacchi Cheap Tobacco, gli ungheresi Mongooz and the Magnet, la cantautrice olandese Naaz, gli italiani I Hate My Village – collettivo formato da Fabio Rodanini (Calibro 35), Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosions), Alberto Ferrari (verdena), Marco Fasolo (Jannifer Gentle) – e tanto altro.
 
La programmazione del Sziget Festival si candida ancora una volta ad essere una delle più eterogenee e intense tra i festival e le rassegne europee. La Love Revolution a cui la manifestazione ungherese si ispira inneggiando ai valori imprescindibili come fratellanza, tolleranza, pace e libertà dai regimi, ha coinvolto nel 2018 più di 565mila spettatori, molti dei quali ospitati in campeggio. Per il 2019, complice anche una line up di spessore, si prevede quantomeno di pareggiare il numero messo a referto per l’anno appena passato. 
 
Quindi tra il 7 e il 13 agosto, per la 27/a edizione, tra gli altri si esibiranno come headliner: Ed Sheeran, Florence + The Machine, Foo Fighters, The 1975, Post Malone, Twenty One Pilots, Martin Garrix e The National.

Tutte le info sul sito ufficiale: szigetfestival.com

 

Ero filo di Agave: direzione amore? Seguire le Uscite di Emergenza.

Barbara Fiorenzola

 

Un cartello bianco che recita ”Ascolto storie d’amore gratis” accoglie il pubblico all’ingresso del Teatrocittà, a Roma.

Seduti in poltrona o in piedi nel foyer gli spettatori si aprono all’invito dei danzatori della compagnia Uscite di Emergenza, che in una sorta di abbraccio sostengono la scritta intenti a catturare racconti di vita per lasciarsi ispirare dal sentimento protagonista della serata: l’amore. Quale data migliore per mostrarsi alla platea se non quella dedicata agli innamorati? È proprio la sera del 14 febbraio scorso infatti che va in scena Ero Filo di Agave, spettacolo di danza contemporanea ideato e creato da Davide Romeo, coreografo della compagnia, che ne ha curato la regia e la coreografia, col sostegno di MarteLive, e il disegno luci insieme a Giovanna Zanchetta.

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RITMI SOTTERRANEI e SLATE

MOVIMOOD 2017 - uff stampa RITMI SOTTERRANEI

Incontro-di-danza-e-culture-allo-spazio-diamante

Le compagnie di danza contemporanea Ritmi Sotterranei e Slate, l’una italiana fondata da Alessia Gatta, l’altra con sede a Shanghai della coreografa Annaliese Charek, si esibiscono sul palco dello Spazio Diamante nella serata di venerdì 5 aprile. Il risultato prende forma dalla condivisione di riflessioni sulla danza, frutto di un profondo scambio culturale bilaterale tra Italia e Cina. Ed Ecco il connubio tra la performance cinese “Why” e quella italiana 8X8=64.
“Why?” è una performance documentaristica sulla comunità di nicchia di ballerini di danza contemporanea di Shanghai, incentrata sul quesito apparentemente semplice “perché si danza?”. Questa domanda non ha come scopo quello di avviare una conversazione sull’amore per la danza, ma quello di mettere in luce le ragioni per cui le persone hanno scelto questa professione. Un esame audio/visivo della vita di sei esecutori di provenienze completamente diverse. Osserviamo spesso ballerini sul palco che godono della loro performance, ma raramente li sentiamo raccontare la loro storia personale. Perché lottare per fare una professione che non ti ha scelto? Perché rompersi le ossa per continuare a farlo? Perché continuare quando si è “troppo vecchi “, “non abbastanza bravi”’, “non abbastanza dotati”?
Dopo aver vinto il Premio InDivenire, con lo spettacolo “8X8=64″, la compagnia Ritmi sotterranei, diretta dalla coreografa Alessia Gatta, è stata invitata al festival Dance stage a Shanghai, dove ha iniziato un dialogo con la compagnia Slate.

Il suggestivo spettacolo fonde espressioni corporee, teatro-danza, Taijiquan e diverse arti marziali per trasportare all’interno di tempi antichi tra mondo orientale e occidentale. Per vivere a pieno alcune di queste identità e permettersi la briga di indagarne una contaminazione, Ritmi sotterranei si avvale per il progetto della collaborazione di Sergio Raimondo, presidente della Scuola Il campo del cinabro, rappresentante in Italia della Chen Xiaowang World Taijiquan Association. Sin dall’antichità, sia in Occidente che in Oriente, il numero otto è presente in molte espressioni culturali, con funzioni importanti; dalla sfera religiosa alla matematica, dalla filosofia alla nomenclatura dei venti e del sistema solare, dall’architettura al gioco degli scacchi.

Questi mondi tanto diversi, quanto collegati dal minimo comune denominatore di un ritmo numerico, si connettono in maniera celata e imprevedibile alla sfera delle espressioni corporee: dal Taijiquan alla danza cosi come è stata codificata nella cultura occidentale, il numero otto si insinua alla base delle partiture coreografiche, scandisce un tempo, risuona nei respiri, limita le azioni, argina l’imprevisto. La coreografia intende esplorare gli interstizi e le interferenze che l’otto stabilisce tra ordini di pensiero molto distanti tra loro. In scena quattro interpreti, la metà di un pieno ipotizzabile nel numero otto, “una performance dotata di un’estetica pulita, priva di sbavature, e un’adesione interpretativa estremamente matura degli artisti”.

SPAZIO DIAMANTE / 5 APRILE ore 21  – biglietto 18 Euro
 Via Prenestina 230B
tel: 066794753

info@spaziodiamante.it

Viva San Lorenzo. Festival della cultura diffusa

Brunella Iorio
Dal 4 al 18 aprile, Viva San Lorenzo è il festival della cultura diffusa che mostra la ricchezza di uno dei più noti quartieri di Roma: la sua comunità. Due settimane per mettere in rete le luci accese in un quartiere al centro di recenti polemiche e fatti di cronaca, troppo spesso raccontato come buio, quando buio invece non è. 

Oltre trenta le realtà che aderiscono e organizzano un festival veramente collettivo. Le librerie indipendenti del quartiere, gli atelier degli artisti – aperti per l’occasione, le botteghe degli artigiani. Il negozio di dischi, i locali di musica dal vivo, le scuole di fotografia, quelle di ballo. Poi i bar delle piazze, il chiosco del parco giochi, la botteghe dei commercianti e le associazioni culturali e gli spazi sociali.

Ad aprire il festival sarà Marcello Fonte, palma d’oro a Cannes per Dogman con una performance al Nuovo Cinema Palazzo di piazza dei Sanniti, seguita dalla musica giamaicana, dallo Ska al rub-a-dub, miscelata ai giradischi da Cool Runnings. Questo è il via di due settimane di iniziative, con un calendario di eventi fitto ed eterogeneo: dalla visita guidata agli spazi espositivi del Pastificio Cerere alla serata di “silent disco”. E poi concerti, proiezioni, presentazioni di libri. Tanti i nomi che attraverseranno i luoghi del quartiere – come in realtà succede ogni giorno: lo scrittore Diego De Silva e Wu Ming1, il poeta Valerio Magrelli, il critico Andrea Cortellessa. E poi il visual designer Riccardo Falcinelli, Jessica Einaudi a Le Mura e Giancane, che suonerà all’Esc nel corso della giornata di FreeInk accompagnato dal fumettista ZeroCalcare. Ci saranno gli immancabili concerti della San Lorenzo Jazz Orchestra e poi mostre, corsi, laboratori, spettacoli per bambini. Iniziative che animano ogni giorno il quartiere, e che per la prima volta però confluiscono in un calendario collettivo, per mostrare quel che di bello e di vivo c’è già.

A promuovere il festival è la Libera Repubblica di San Lorenzo, nella convinzione che stare insieme sia il più efficace antidoto alla paura, all’abbandono, alla solitudine e che i quartieri siano sicuri quando ci si conosce, quando in tanti li si attraversa ma in tanti, soprattutto, possono viverci stabilmente, quando sono luoghi di economia virtuosa e di cultura. Come è ancora San Lorenzo – nonostante la generale tendenza all’impoverimento delle città. Una tendenza spesso incontrastata – spiegano gli organizzatori – e a volte favorita da un pregiudiziale racconto dei media o da sbagliate scelte amministrative. Spesso si rincorre una falsa idea di sicurezza e si rinuncia al coinvolgimento dei cittadini. Si lasciano degradare i beni comuni e gli spazi pubblici e non si sostiene il tessuto commerciale di prossimità, che è invece elemento centrale per la vivibilità di un quartiere.

Tra gli appuntamenti anche un’assemblea pubblica, in piazza, per discutere di cosa non va nei regolamenti, nel sistema di informazione, e di cosa invece si può fare, anche subito.

“Non possiamo permetterci il lusso del pessimismo, del cinismo, della tristezza”, è scritto sui manifesti che promuovono l’appuntamento: “siamo qui per raccontarvi quello che già sapete: che quando siamo uniti possiamo tutto. Che gioia e potenza si coniugano al plurale e che non abbiamo paura”.

Il programma completo sarà consultabile su www.liberarepubblicadisanlorenzo.it

Queste sono le realtà che – al momento – aderiscono, organizzando uno o più eventi, alla prima edizione di “Viva San Lorenzo”: Artisan, Atelier Aspecifico MyriamB, Atletico San Lorenzo, Baffo della Gioconda, Beba Do Samba, Chiosco San Lorenzo, Civico San Lorenzo, Civico Zero, Communia, Esc Atelier Autogestito, Ekuò Bottega solidale, Farinè, Fondazione Pastificio Cerere, Giufà libreria caffè, Il Grande Cocomero, Il Mangiadischi Record Shop, Il Sorì, Isfci – Istituto Superiore di Fotografia, La Gru, Le Mura, Libreria Anomalia – centro di documentazione anarchica,  Màteria, Mejo, Nuovo Cinema Palazzo, Palestra Popolare San Lorenzo, Paper Room, Pigmalione, Radio Sonar, Sally Brown, Scalo 77, Soul Kitchen, Spazio Duale, Tomo libreria caffè, Tram tram, Vox Populi.

 

Buon compleanno, Metropoliz!

MAAM PAGINA UFFICIALE FB - Giorgio De Finis

In occasione del 10 anno di METROPOLIZ, abbiamo raggiunto al Macro Asilo Giorgio De Finis, l’ideatore e il promotore del MAAM, il Museo dell’altro e dell’Altrove all’interno di Metropoliz, città metticcia.

Siamo al Macro Asilo, insieme al suo direttore, in cui si festeggia il 10 compleanno di Metropoliz.
De Finis, un tuo pensiero.

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Aprile in danza al Palladium

TheHesitationDay_PhMariaCristinaValeri

Giunge alla quarta edizione la rassegna “Aprile in danza”, promossa dalla Fondazione Palladium Roma Tre e ideata da Luca Aversano. L’iniziativa s’inserisce nella sezione “Contemporanea” del programma del Palladium, lo spazio che la Fondazione dedica ogni anno allo spettacolo sperimentale e innovativo.

Quattro gli appuntamenti all’insegna della danza e della ricerca artistica, che volgono lo sguardo verso l’esplorazione del corpo e dello spazio, nelle loro molteplici sfaccettature espressive. Il programma prevede gli spettacoli il 5, 9, 13 e 17 aprile. Venerdì 5 aprile si parte con la Compagnia Körper con la performance “Gli amabili resti”.
Ma martedì 9 il Palladium ospita una delle compagnie italiane più conosciute oltre confine per una serata in cui i danzatori propongono un programma misto con coreografie tutte a firma del coreografo Mauro Astolfi, e parliamo della compagnia dello Spellbound Contemporary Ballet con lo spettacolo “Serata Spellbound”, nella quale portano sul palco i già conosciuti spettacoli come Formami, Small Crime, Hunger and Grace, Man Made e infine l’inedito In the Offing.

Vederli la prima volta è una gran bella sorpresa, ma rivederli in azione sul palco è una vera e propria garanzia di spettacolo.

I lavori presentati sono suite e piccole creazioni che da tempo non erano in scena in un palcoscenico romano e rappresentano una sintesi delle migliori produzioni. La “Serata Spellbound” mostra il percorso artistico di una compagnia che è ormai una realtà leader nel panorama della danza internazionale, la cui cifra stilistica inconfondibile è esaltata da un ensemble di danzatori considerati tra le eccellenze dell’ultima generazione.

Spellbound Contemporary Ballet nasce nel 1994 per volontà del coreografo Mauro Astolfi cui si è aggiunta alla guida due anni dopo Valentina Marini con cui la compagnia ha avviato una intensa attività di internazionalizzazione. Forte di una cifra stilistica inconfondibile esaltata da un ensemble di danzatori considerati tra le eccellenze dell’ultima generazione, Spellbound si colloca oggi nella rosa delle proposte italiane maggiormente competitive sul piano di una dialettica internazionale, espressione di una danza che si offre al pubblico con un vocabolario ampio e in continua sperimentazione, convincendo le platee dei principali Festival di Europa, Asia, Americhe. La Compagnia ha posto negli anni le basi di un percorso dove il divario tra spettatore, amatore e artista si è fatto sempre più sottile, alimentando attraverso venti anni di seminari e workshop una filiera creativa che ha avvicinato al palcoscenico migliaia di danzatori e curiosi e consolidando questo processo ha dato luogo a un autentico vivaio in termini di formazione in rapporto dialettico con la Compagnia, processo culminato con la residenza presso Daf Dance Arts Faculty.

Il programma continua sabato 13 aprile con Anna Dego e Alessandro Mor in “Indoor” e mercoledì 17 aprile “Dispositivo #1”.

Teatro Palladium

piazza Bartolomeo Romano, 8 – Roma – Tel: 06 5733 2772

http://teatropalladium.uniroma3.it/ – teatro@uniroma3.it

https://www.facebook.com/teatropalladium/

On The Breadline

Elena Bellantoni

 Si chiama On The Breadline, è vincitore della IV edizione di Italian Council (2018) (bando promosso dalla Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane del Ministero per i Beni e le Attività Culturali con il fine di promuovere l’arte contemporanea italiana nel mondo), ed è un progetto artistico itinerante di Elena Bellantoni che si sviluppa in un anno e percorre la “strada del pane” di 4 paesi: Italia, Grecia, Serbia e Turchia.

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