Una notte al museo 2 – la fuga, regia di S. Levy
CINEMA- Squadra vincente non si cambia! È così che Ben Stiller, dopo appena due anni, riveste i panni del bislacco custode del Museo di Storia Naturale nel sequel Una notte al museo 2 – la fuga. Cambia il museo, questa volta a Washington, ma restano la magica tavola egizia, i personaggi storici che si rianimano al calar del sole e Larry, il protagonista, non è più uno spiantato, ma un ricco e affermato imprenditore.
La storia riprende dallo “sfratto” dei vecchi abitanti del museo che da un giorno all’altro si vedono sostituiti da tecnologie sofisticate capaci di simulare movimenti e parole dei personaggi storici; ma questi ultimi che ne pensano? Semplice: chiedono aiuto al loro vecchio amico Lerry che, mettendo da parte il suo nuovo ruolo di imprenditore, li raggiunge nel tentativo di riportarli a casa e di sconfiggere il nemico di turno. Prendono il via, così, le improbabili peripezie dei protagonisti, fra vecchie e nuove conoscenze, effetti speciali e gag non sempre all’altezza del primo film.
A parte qualche nota di patriottismo un po’ troppo stonata e la retorica tipica delle commedy di Hollywood, la pellicola può attirare soprattutto i più piccoli e i meno smaliziati: scazzottate fra scimmie, inseguimenti aerei e scheletri in movimento sono la cifra con cui vedere il film, accompagnato dall’immancabile “faccia da schiaffi” del protagonista che in quanto a faccia trasformista è secondo solo a Jim Carrey. Certamente la versione italiana risente di qualche forzatura nel doppiaggio (personaggi che parlano in romano e napoletano) e di battute sarcastiche molto probabilmente tarate sull’Italia e non fedeli alla sceneggiatura originale. Ma a parte queste note di colore, Stiller & co. non riescono proprio a tenere il passo e, nonostante il ritmo forsennato delle gag, risulta difficile ai più non annoiarsi e non affogare uno sbadiglio fra un pop corn e l’altro.
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