VIII Edizione Tekfestival
[CINEMACITTA’]
Dal 7 al 13 Maggio si è tenuta l’ottava edizione del Tekfestival “Ai confini del Mondo…dentro l’Occidente”, una manifestazione che propone tutte quelle pellicole indipendenti appena prodotte, ospitando perfino numerose première internazionali.
L’ottava edizione, presentata dagli assessori alle Politiche culturali di Provincia di Roma e Regione Lazio, Cecilia D’Elia e Giulia Rodano, insieme alla Presidente della Commissione provinciale delle Elette, Roberta Agostini, ha aperto le porte degli 80 titoli in programma tra lungometraggi, documentari e mostre.
Quest’anno, l’evento, si è suddiviso tra il Nuovo Cinema Aquila e lo Spazio Culturale Zig a Frascati: attraverso il Tekfestival si ha avuto la possibilità di dare la giusta visibilità al documentario sociale Italiano, incoraggiando il pubblico a partecipare vivamente ai vari incontri con gli autori delle opere, riuscendo a diffondere perfettamente le ultime pellicole internazionali che, altrimenti, sarebbero di certo passate in sordina se non in maniera del tutto “invisibile”.
Nell’arco di sei giorni, il festival nella sua programmazione ha attuato diverse strategie di “testimonianza di politica editoriale”, attraverso le tematiche a percorsi visuali. Nove sono state le sezioni suddivise: Eventi speciali, Panorami internazionali, Panorami Zoom it, Concorso doc Italiano, Agender, Il muro di Berlino, Cinema delle Donne, Banda Larga e Pericolosamente ad Est.
Eventi Speciali si è portata dietro il compito di presentare cinque titoli diversi, di opere premiate o già acclamate all’estero, accompagnate in sala dai registi stessi, in un aperto dibattito: Over The Rainbow di Maria Martinelli e Simona Cocozza, Uso Improprio di Luca Gasparini e Alberto Masi, Correction di Thanos Anastopoilos, Comrade Couture di Marco Wilms e My Marlon and Brando di Huseyin Karabey.
Panorami internazionali, sezione curata dall’intero collettivo del festival, si presenta con diciotto titoli tra documentari e fiction, dedicati ad alcuni temi di attualità: Habràn esperanzas? di Felipe Monsalve, Carmen meets Borat di Mercede Stalenhoef, Change inmy garden e Coda di Naomi Uman, Foru Wives- One Man di Nahid Persson e molti altri, tra tradizioni gitane, problemi artistici ed economici e tutto ciò che riguarda il mondo odierno.
Panorami Zoom it, come ci rivela anche la dicitura, è una zoomata sulla produzione dei nuovi talenti italiani, sulla base dei documentari, affermati già nei principali Festival nazionali: tra i diciotto titoli spiccano pellicole come Cinema Universale D’essai di Federico Micali, Il Grande Fardello di Marianna Schivardi, Terrorista di Cesar Meneghetti e Little White Wires di Massimo Amici e Carlo Stoppa.
Concorso italiano è la sezione competitiva del festival, ormai giunta alla sesta edizione, con i suoi dieci titoli ammessi: L’assenza di Tommaso Vecchio, Colombia Passion di Massimo Amici e Carlo Stoppa, Inshallah Beijing! Di Franceco Cannito e Luca Cusani, Ishak di Marcello Dapporto, Memoria Esterna di ZimmerFrei, Miss Little China di Vincenzo Cecco e Riccardo Cremona, Olga e il tempo-Parte seconda equinozio del pomeriggio di Manuele Cecconello, Provini d’amore-Viaggio in Sicilia per capire l’Italia di Danilo Monte, Roma intorno a Roma di collettivo di registi e Tradurre di Pier Paolo Giarolo.
Agender è composta da una serie di rappresentazioni metrosessuali nella cinematografia contemporanea, tra identità e orientamento sessuale: Corpi Pulsanti ai confini del mondo, AgenderPhobia- If the kids are united, Bears on Film-Schermi ruggenti-Notti d’amore, Emoporn- Lì dove perdersi è erotico e ritrovarsi è politico- rassegna d’amore,sesso e disperazione, e MaricaTv-Meglio froci che fascisti.
Cosa molto interessante è Il Muro di Berlino-1989-2009 LA MEMORIA DEL PRESENTE È LA VISIONE, sezione dedicata al ricordo del crollo del muro di berlino, introdotta da Christiana Schmidt, autrice di Al di là del Muro-Cinema e società nella Germania Est.
Cinema delle Donne, invece, dedica quest’anno uno studio approfondito della vita della regista tedesca Helke Sander. Un modo per approfondire il lavoro di registe e video-artiste che affrontano le condizioni femminili in diversi paesi e, per l’appunto, in tempi diversi, unendo la riflessione politica con il proprio lavoro artistico. La figura della Sander, così, si presenta come una personalità del tutto emancipata, femminista che nel suo lungo percorso artistico e politico ha svelato miti e tabù delle condizioni femminili.
Per Banda Larga si è dedicata la visione di due film, ovvero Half Nelson e Tribu, già premiati uno al Festival Internazionale di Locarno 2006 e l’altro al Cinemalaya 2007.
I protagonisti sono alcuni giovani che vivono in due differenti metropoli contemporanee, molto diverse e caratteristiche, ovvero New York e Manila.
Infine, Pericolosamente ad Est, è una sezione caratterizzata da film narrativi e documentari provenienti dall’Est Europa, che quest’anno si è concentrata su tre titoli come Mao Ce Dun di Besnik Bisha, Stolen Rhythm di Martin Szecsanov e The World is big and salvation lurks around the corner di Stephan Komandarev, che trattano in modo spesso ironico delle bizzarre alchimie tra identità e culture diverse e ciò che di imprevedibile può uscire dall’insieme di questi sistemi e patrimoni culturali differenti.
Tutto questo è il valore dell’intercultura, delle grandi trasformazioni sociali e tutto questo è il Tekfestival.