Attori in quarantena, ironia e didattica a servizio dei grandi classici
“Attori in quarantena” è un progetto ideato da un gruppo di attori provenienti dalla Scuola del Teatro Nazionale di Genova per non abbandonare l’arte in questo difficile periodo, trasformandola con creatività e veicolandola tramite l’unico punto di collegamento con il pubblico attualmente consentito: il web. Gli “Attori in quarantena” sono Luca Cicolella, Silvia Biancalana, Igor Chierici, Davide Mancini, Cristina Pasino e Bruno Ricci che, da una parte propongono contenuti didattici, dall’altra con la loro simpatia rivisitano grandi classici letterari rendendoli attuali. Abbiamo intervistato Luca Cicolella per conoscere un po’ più a fondo il progetto.
“Attori in quarantena” è un mix di ironia e spunti formativi. Qual è l’obiettivo di questo format e a chi è destinato?
L’obiettivo è quello di intrattenere, o meglio di continuare a intrattenere come quando potevamo farlo in Teatro, e nello stesso tempo offrire un supporto formativo alle videolezioni scolastiche, pensando a dei contenuti più leggeri per gli studenti, ma anche per gli insegnanti e per il pubblico che vuole continuare a seguire il teatro e la cultura.
Nei nostri video a puntate prendiamo spunto da grandi opere per parlare della nostra condizione odierna, per dimostrare che i grandi autori sono universali perché parlano dell’essere umano e della sua condizione sempre, a prescindere dall’epoca storica.
Utilizzando il canale della risata, quindi, fornite degli spunti culturali al pubblico dei social network. Pensi che possa essere uno strumento efficace per avvicinare i più giovani alle grandi opere letterarie anche dopo l’emergenza del coronavirus?
La nostra speranza è questa, e ci crediamo. Ne intravediamo una grande occasione per non perdere il filo invisibile ed essenziale che ci lega al nostro pubblico. Soprattutto per quello del futuro. La natura ci ha imposto di fermarci ad ascoltare, perché ne stavamo perdendo l’abitudine. Il teatro deve approfittare di questo momento per ascoltare cosa vuole quello che sarà il pubblico del futuro.
Quali opere avete proposto finora e quali sono in programma?
Da Pascoli a Shakespeare, da Omero a Pirandello fino ad arrivare a Dante e Montale.
Ci stiamo concentrando sui temi che i professori devono affrontare maggiormente in questa parte dell’anno, senza poterlo fare in classe e senza poter portare i propri alunni a vedere, per esempio, “I promessi sposi” a teatro. I prof e gli alunni continuano a studiare e cerchiamo di non fermarci anche noi, facendo di necessità virtù.
Da questa settimana, inoltre, l’argomento della puntata del venerdì sarà scelto dai followers con un sondaggio interattivo.
Questo periodo di sconvolgimento delle attività usuali ha generato la necessità di sviluppare la creatività e provare a trovare dei canali diversi per arrivare al pubblico. Credi che questo processo in qualche modo porterà a dei cambiamenti definitivi nell’approccio al teatro?
Noi abbiamo dovuto cambiare forma e modalità del nostro lavoro per continuare ad essere “attori protagonisti” utili a questa società. Dopo questo periodo cambierà tutto. Non certo il luogo teatrale, ma esigenze e fruizione dovranno essere necessari, e non più accessori. Il pubblico lo pretenderà. Bisogna tenersi pronti, e sfruttare l’occasione per restituire dignità e centralità all’unica forma di intrattenimento che può e deve essere lo specchio della società.
Su quali canali è possibile seguire “Attori in quarantena”?
Siamo su Facebook, Instagram, YouTube ed anche su TikTok, molto usato dagli studenti, che anche grazie a questa interattività hanno inziato a seguirci. Basta cercarci con l’hashtag #attorinquarantena, oppure all’indirizzo attorinquarantena@gmail.com.