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Habemus Hominem

Jago
Jago

E’ il mondo contemporaneo ad essere rappresentato, senza dimenticare il rapporto con la Storia e con l’uso dei canoni classici della scultura. Sono in mostra a Roma fino al 2 aprile al Museo Carlo Bilotti Aranciera a Villa Borghese le opere di Jago, ormai dai molti denominato il “moderno Michelangelo”. Il giovane scultore Jacopo Cardillo, in arte Jago, è un giovane e talentuoso artista che attraverso le sue opere intende rappresentare la vita moderna attraverso il marmo, una vita che sembrava esserci già prima del suo intervento e che lui ‘libera’ attraverso la sua creatività e sensibilità. 
Uno scultore contemporaneo che sembra ripercorrere il pensiero di Michelangelo reinterpretandolo a modo suo: “Tu vedi un blocco, pensa all’immagine: l’immagine è dentro basta soltanto spogliarla”. Cardine fondamentale delle opere presentate, che vanno dal 2009 a oggi, due ritratti di Papa Benedetto XVI: il primo iniziato quando il pontefice era nel pieno delle sue funzioni (sacrali), il secondo che mostra l’immagine del rappresentante di Dio tornato a essere uomo, Habemus Hominem, e questo è il titolo della mostra. Infine la Venere, antica e nuova, vegliarda e fuori dal tempo, i cui segni di tradizionale venustà appaiono cancellati nella ricerca di un diverso tipo di bellezza.
Il web e soprattutto i suoi fan sui social network seguono e condividono immediatamente e con passione ogni sua creazione, anzi, come lui stesso afferma “vengono sollecitati prima della ultimazione dell’opera per coinvolgere tutti nel suo processo creativo.“

Fino al 2 aprile 2018
da martedì a venerdì e festivi ore 10.00 – 16.00 
 (ingresso consentito fino alle 15.30)
Sabato e domenica ore 10.00 – 19.00
 (ingresso consentito fino alle 18.30)

Ingresso libero

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