Sorella terra: la mostra sulla bellezza e fragilità del nostro pianeta
Le sabbie bianche di Orange Beach ricoperte di petrolio. Un ragazzo in Indonesia che getta la sua rete in mezzo ai fumi degli incendi boschivi. Il cadavere di un pesce che galleggia nelle acque inquinate a Grand Isle, in Louisiana. Un bambino che dorme in una scatola di cartone, in Guatemala. Un orso polare sulla fragile banchina polare delle isole Svalbard. Le abitazioni distrutte dalla sferza degli uragani Ivan e Katrina in Alabama. Una panoramica di città del Messico.
Sono queste alcune delle immagini che fanno riflettere nella mostra Sorella Terra, curata da Marco Cattaneo, ideata e realizzata dalla National Geographic e ospitata a Palazzo Braschi a Roma, fino al 28 febbraio.
Un’ esposizione con gli scatti dei migliori fotografi legati ai temi trattati dall’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco. Dalla magnificenza del creato, le immagini passano poi al degrado ambientale e umano, all’urbanizzazione selvaggia, l’inquinamento, gli esclusi, ma anche la biodiversità e la sostenibilità. Una madre bella, la terra in cui viviamo, che ci accoglie tra le sue braccia e protesta per il male che le provochiamo.
Sorella Terra nasce in occasione del Giubileo straordinario proclamato per la fine del 2015, e rappresenta un’ottima occasione per viaggiare tra le circa 70 fotografie che ritraggono in maniera chiara e drammatica, la sofferenza e la fragilità del nostro pianeta.
Oltre ad importanti nomi del settore come Jonas Bendiksen, James P. Blair, Ira Block, Jodi Cobb, Jad Davenport, David Doubilet, Steve McCurry, Jim Richardson e Ruben Salgado Escudero, per citarne solo alcuni, in mostra sarà presente anche il lavoro di Dave Yoder, che ha seguito e documentato per quasi un anno la vita quotidiana del pontefice per un reportage esclusivo pubblicato ad agosto 2015 dalla National Geographic.
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