Rapso X, l’antologia con il meglio della rivista indipendente Rapsodia
Un’antologia di poesie, racconti e altri esperimenti letterari, che incontra le arti visive e dà spazio al teatro e alla musica indipendente.
La rivista letteraria indipendente “Rapsodia“, nata a febbraio 2014 e diffusa prevalentemente in formato web, in occasione del decimo numero, lancia la pubblicazione di uno speciale volume antologico, in versione cartacea, che raccoglie il “best of” di due anni di attività.
Rapso X è il nome di questo decimo e importante tassello del progetto, e comprende gli scritti di 39 autori, selezionati dalle centinaia di scrittori che hanno proposto i propri lavori alla redazione, nel corso di questi anni di attività; oltre alle illustrazioni di 18 tra collagisti, fotografi e illustratori, scelti attraverso una “call for artists” avente come premio la copertina dell’antologia, per questa occasione, affidata all’artista spagnolo Oscar Varona.
Un progetto di respiro internazionale, perché gli artisti della “Generazione Rapsodica”, com’è stata definita nella prefazione dell’antologia curata da Francesco Muzzioli, professore di Teoria della letteratura e critica letteraria dell’Università di Roma “La Sapienza”, provengono da ogni parte dell’Europa e del Mondo.
Rapsodia è infatti impegnata ormai da un anno in un processo di internazionalizzazione dei contenuti, cercando artisti emergenti editi e non nel mondo della letteratura anglofona e francofona. Scopo della rivista, ideata e curata da una rete di redattori giovanissimi impegnati nel campo della letteratura, della musica e dell’arte, provenienti da diverse città d’Italia, è quello di impegnarsi nel costante intento di maturazione ed elaborazione dei contenuti, consapevoli che la strada per consolidare una sorta di “movimento letterario” è ancora lunga e questa antologia non è che una prima “pietra miliare” di un percorso che si prefigge di crescere e svilupparsi nel tempo.
“Rapso X” è disponibile sulla piattaforma Amazon nei canali di distribuzione europei, anglosassoni e americani.
<<[…]E allora? Come si rapsodeggia qui? Mi pare davvero la soluzione preferibile l’incentivazione dell’aggettivo: la scrittura è “rapsodica”, cioè frammentaria e discontinua. E il libro, con tutti i suoi svariati autori, si presenta infatti sotto il segno del pluralismo. Un pluralismo dinamico, alieno da dogmi, variegato ma non arreso. Recapitolando, abbiamo dunque a che fare con una generazione rapsodica.[…]>> (F. Muzzioli)