Il Pescatore di Sogni, regia di L. Hallström
Il Pescatore di Sogni narra la storia del Dottor Alfred, detto anche Fred (Ewan McGregor), uno scienziato introverso che lavora per il Ministero della Pesca e dell’Agricoltura. Il suo mondo, che comprende un lavoro monotono e un matrimonio stagnante, viene messo sotto sopra quando si trova, suo malgrado, coinvolto nel progetto di uno sceicco yemenita con il pallino per la pesca (Amr Waked) che sogna di introdurre il salmone nello Yemen.
Quando il governo britannico, alla disperata ricerca di una buona notizia che riguardi il Medio Oriente, viene a conoscenza dell’intenzione dello sceicco, ha reazioni entusiastiche, così la portavoce del Primo Ministro, Patricia Maxwell (Kristin Scott Thomas), da l’incarico a Fred di supervisionare il progetto.
Fred non è affatto contento, secondo lui introdurre il salmone nello Yemen è un’idea del tutto folle.
Il carisma dello sceicco riesce, però, a conquistare Fred, che a sua volta comincia a provare dei sentimenti nei confronti della rappresentante dello sceicco Harriet Chetwode Talbot (Emily Blunt).
Con il sostegno e l’incoraggiamento di Harriet, Fred si misurerà con l’eccentrica sfida dello sceicco intraprendendo un viaggio alla scoperta di se stesso e di un tardivo amore.
Il Pescatore di Sogni, tratto dal romanzo Pesca al salmone nello Yemen di Paul Torday (2006), è diretto da Lasse Hallström (Chocolat, Le regole della casa del sidro) prodotto da Paul Webster (Brighton Rock, Espiazione), ed è stato adattato per il cinema da Simon Beaufoy (The millionaire).
Il Pescatore di Sogni è un film brillante che mixa perfettamente romanticismo, satira politica e umorismo British. La cosa che colpisce è l’abilità narrativa, l’estrema naturalezza con cui i personaggi interagiscono senza mai cadere nei cliché della commedia romantica, e che rende il tutto ancora più comico.
Un’altra qualità del film è la caratterizzazione dei personaggi: Fred è un uomo molto chiuso, fin troppo realista e represso, il che si scontra con la personalità dirompente dello sceicco, che vede nel viaggio del salmone la metafora del percorso umano alla ricerca della spiritualità. Il misticismo dello sceicco sembra svegliare l’anima di Fred e portarla ad una nuova vita. Herriet, invece, spicca per il carattere estroverso ed ottimista, che si contrappone totalmente con quello di Fred equilibrando così le scene di coppia.
Anche le location contribuiscono alla caratterizzazione dei personaggi; il quartiere di Londra dove vive Fred, ad esempio, è composto da una serie di case disposte in modo ordinato e con le siepi perfettamente potate, che danno allo spettatore un senso di finta perfezione, quasi claustrofobica. Herriet invece lavora in un grande edificio fatto di vetro e cromo dal quale si ammira un meraviglioso panorama (ed è in netto contrasto con la location di Fred). Gli eventi, inoltre, prendono una piega sempre imprevedibile, sono presenti elementi sia comici che drammatici che si sviluppano attraverso un’infinità di sfumature.
Il Pescatore di Sogni è una bella metafora sulla vita con elementi fiabeschi. Il film è piacevole e divertente, e porta con sè un messaggio importante; la riscoperta di se stessi e della vita, per cui si ha il dovere di lottare, e in questo l’uomo dovrebbe imparare dal salmone e dalla sua immensa foza che lo spinge a risalire fiumi e affrontare le cascate.
Alessia Tondi
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