E ora dove andiamo?, regia di N. Labaki
Dopo il successo ottenuto con Caramel nel 2007, da qualche giorno è uscito nelle sale italiane il nuovo film della regista e attrice libanese Nadine Labaki E ora dove andiamo? dove la stessa Labaki interpreta il ruolo di Amale al fianco di Claude Msawbaa, Layla Hakim e Yvonne Maalouf.
Ancora una volta Nadine Labaki fa centro nel cuore dello spettatore, scegliendo di raccontare una storia tenera e sofferta, che lascia a bocca aperta per la semplicità e bellezza dei contenuti.
Non c’è un protagonista unico, la storia potrebbe essere letta da qualsiasi punto di vista. È la storia di una comunità e delle sue figure femminili, belle, sfacciate, drammatiche e divertenti al tempo stesso che fanno i conti con il fantasma dell’integralismo religioso.
È anche la storia di Amale, una donna che vive in un villaggio del medio oriente, un luogo remoto dalle comodità urbane dove convivono pacificamente due religioni, quella cristiana e quella musulmana, da sempre legate da un profondo rispetto e sana amicizia.
Ogni giorno gli abitanti del villaggio svolgono le loro attività insieme, insieme guardano la sera la televisione nell’unico punto dove arriva il segnale e insieme si ritrovano nel bar di Amale, la quale si innamora del fratello di una delle sue migliori amiche.
Sembra un posto idilliaco, uno di quelli dove non esistono le guerre combattute in nome della religione, fino a quando degli strani accadimenti nel villaggio e gli eventi che giungono da lontano sembrano far vacillare l’equilibrio della comunità. Così, mentre gli uomini sembrano essere accecati dalle ideologie religiose, che improvvisamente sembrano prendere prepotentemente il sopravvento sul rispetto e l’amicizia, le donne del villaggio invece si uniscono per scongiurare una lotta tra fratelli. Amale e le sue amiche danno vita ad una serie di scene divertentissime in cui vengono messi a nudo i difetti e i piccoli vizietti degli uomini. Con la complicità del sacerdote e dell’Imam, con inganni e segreti anche drammatici, le donne del villaggio riescono a tenere salda l’unione tra le due fazioni religiose.
E ora dove andiamo?, a metà tra il genere drammatico e comico al tempo stesso, si fa portavoce di un cinema che sottolinea certi valori fraterni come la tolleranza, il rispetto, di cui si è parlato varie volte in questa occasione, di libertà religiosa e semplicità, temi cari alla stessa Nadine Labaki che con E ora dove andiamo? convince la giuria del Toronto International Film Festival 2011. Valori umani che sembrano essere messi a dura prova dagli eventi che accadono nel film, ma che invece, grazie all’astuzia delle donne, al loro senso materno e alla loro tenacia rinvigoriscono. È un film in cui, tra musica e dramma, viene rivelata la grande saggezza femminile che corrode ogni tentativo di demistificazione dell’amore, anche quello tra fratelli di diverso credo.
Eva Di Tullio
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