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Il Piccolo Buddha, regia di B. Bertolucci

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piccolo-buddhaCINEMA- “-Perché quella donna si lamenta?
-Soffre. Sta morendo.Tutti noi muoriamo.
-Anche i Re?”

Dei monaci buddisti sono in viaggio per il mondo, a capo del loro manipolo c’è il saggio Lama Norbu (Ying Ruocheng). Cercano la reincarnazione del Buddha (Keanu Reeves), che secondo i calcoli e gli indizi forniti da Lama Dorje (Geshe Tsultim Gyelse), sua precedente reincarnazione, è molto probabile sia sita in America, e con più precisione a Seattle. Si tratta infatti, nella fattispecie, di Jesse (Alex Wiesendanger) un bambino di soli otto anni. Inizia così per Jesse un viaggio decisamente più grande di lui ma forse più grande dell’essere umano in generale, a prescindere dall’età che abbia.
L’autentico autore trascende ogni cultura e ideologia. Ogni credo, ogni convinzione, ogni razza, ogni 030509232456piccolobuddha_5ceto. La pellicola, che in apertura sembra avere unicamente le premesse e le aspettative di una qualsiasi fiaba esonda dai propri margini, per sconfinare poi nel mondo reale, quello moderno. Per giungere infine, lungo la sua lunga parabola, ad una visione globale ed oggettiva, libera da ogni particolare credenza o convinzione; lasciando scivolare lo spettatore in uno spettacolo affascinante che abbraccia, in realtà, non lo spettatore ordinario, bensì quello universale.
Come se si guardasse all’India, al Tibet, a Seattle per la prima volta in assoluto. Con uno sguardo vergine: lo sguardo di un bambino; lo sguardo di Jesse. Chi è realmente Lama Dorje? Lama Dorje è Jesse, è Raju (bambino indiano) e al contempo è Gita (una graziosa bambina tailandese). Cosa significa veramente questa tripartizione con la quale Lama Norbu ci abbandona prima di effettuare la sua ultima meditazione? Lama Dorje siamo noi, che ci avviamo alla società globale. Il cittadino del mondo in possesso di una rediviva (ed al contempo antichissima) coscienza riguardo la sua natura. Prima ascolteremo e comprenderemo questo accorato appello pacifista e conciliatore, prima raggiungeremo una nuova consapevolezza (che sia un incipit del tanto agognato satori?) riguardo la nostra esistenza assieme. Coesione.

Luca Vecchi

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