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L’erratica anima ebraica di Cohen

evakent
[L’ILLETTERATA]

evakentDi Leonard Cohen, dalla prima volta che ascoltai una sua canzone, mi ha sempre colpito l’intimo connubio tra la sua voce roca e inimitabile e la sottesa seduzione delle parole e del loro senso più profondo.

Ho ascoltato con attenzione, cantato con passione, finché non mi sono ritrovata con altrettanta determinazione a leggere una sua raccolta di poesie, Le spezie della Terra. Ed è stato subito incanto.
Alla carriera musicale, Cohen affianca da sempre quella letteraria; è autore di poesie e romanzi acclamati dal pubblico e dalla critica (la sua ultima opera, Il libro del desiderio, è stato un bestseller in Canada). Dopo L’energia degli schiavi e Confrontiamo allora i nostri miti, suo libro d’esordio, Minimum Fax propone adesso la raccolta di poesie Le spezie della terra, pubblicata per la prima volta nel 1961. Scritte durante un soggiorno sull’isola greca di Hydra, queste poesie catturano il lettore grazie alla magia delle immagini, al potere della precisione, al coraggio dell’onestà, Cohen_Speziemuovendosi fra tematiche che caratterizzano tutta l’opera letteraria e musicale di Cohen: misticismo e lussuria, depressione e sciamanesimo, l’eterno controcanto fra l’ironia e la tragicità della vita.
Il mondo, la terra di Cohen sono un viaggio dell’anima e del corpo attraverso la Storia, il dolore, il riconoscimento di appartenenza ad un popolo. Ma non solo.
Le parole di Cohen sono un balsamo benefico per i sensi, perché chiamano a raccolta l’intrinseca partecipazione intima ad un percorso, che pur non appartenendoti direttamente, è universale.

Leonard Norman Cohen, cantautore, poeta e compositore canadese, è nato a Montreal nel 1934 da una famiglia ebraica immigrata nel Canada (padre di origini polacche e madre di origini lituane).

Fin dai tempi dell’università a Montreal, si dedica alla poesia e alla musica si avvicina grazie alla cantante e amica Judy Collins che per prima ne interpreta alcune canzoni e lo esorta a tentare la fortuna con la musica, divenendo poi ispiratore di un’intera generazione di musicisti, da Suzanne Vega a Bono Vox, fino a Nick Cave.
I temi ricorrenti nei suoi lavori comprendono l’amore e il sesso, la religione, la depressione psicologica e la musica. Ma tocca anche temi politici, anche se talvolta in modo ambiguo, la giustizia sociale e la guerra con i ricordi che legano il suo popolo allo sterminio di massa.
Cohen unisce una buona dose di pessimismo politico-culturale con una grande dose di umorismo, che sfocia in un’analisi autoironica e di accettazione dei mali della società.
L’aura di pessimismo che lo pervade si percepisce ancora nelle parole delle sue liriche, però diviene magicamente un escamotage unico ed irripetibile di futuristico affrancamento culturale: “Pare che nulla sia perso se non vi si rinuncia”.

C’è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce” ed è dalle parole illuminate di questo poeta cantore, così uomo, così vicino al cuore della massa che nasce l’istinto incondizionato all’amore (“E cosa è successo all’amore/ nell’Universo radioso?/ E’ gelato nel cuore di Dio,/ gelato su una lancia di luce”- Più splendente del nostro sole), alle donne (“Amandoti, carne a carne, sovente ho pensato/ di viaggiare senza un soldo verso un trono di fango/ dove forse un maestro mi avrebbe insegnato a progettare/ la mia vita distante dal dolore, ad amare solitario/ nell’amplesso che non ferisce di pietra e lago”- Viaggio), alla Vita e anche al Dio terribile che ci guarda da lontano (“Io disprezzo la sofferenza di Dio./ Gli uomini provano abbastanza dolore./ Me ne starò fermo nel mio/ sepolcro, anche se viene il Signore”- Preghiera assurda).
Cohen è ebreo, ma non c’entra niente con l’ebraismo, celebra i flussi, le maree umane e di lui si percepiscono i frammenti rapsodici di un’inquietudine ebraica che non è né un’adesione identitaria né un riconoscimento nazionale. “L’ottica ebraica è solo una delle possibili chiavi di accesso alla sua poesia” scrive Moni Ovaia nella prefazione del libro. E’ vero. Tutte le altre sono appannaggio di ogni lettore che, pazientemente, deve scoprire la sua…

Leonard Cohen, Le spezie della Terra, Minimum Fax, pag. 207, € 13.50

Eva Kent (evakent.74@gmail.com)

Eva Kent, Leonard Cohen, letteratura, martelive, martemagazine, musica, poesia, Rubrica L'illetterata

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