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Tymon and The Transistors_ Bigos Heart

transistors

transistorsCD MUSICA- Arrivano da una delle più pittoresche città polacche nei pressi dei laghi Mazury. Rimbalzano tra Beatles, Clash e Beck. E la metafora di Bigos Heart è chiara: ci propongono un piatto ricco (il tipico bigos polacco), ma si tratta di un cuore ridotto a stufato e una mescolanza di generi speziati e lasciati cucinare piano piano per palati curiosi.

Quattro “transistor” completati da notevoli ospiti, tra cui Grzegorz Halama, noto sopratutto per i suoi spettacoli di cabaret, il pianista Leszek Mozdzer di cui si scopre la vocalità,  Kuba Staruszkiewicz (Pink Freud) e Daniel Hertzov. Ecco perché quello che era nato solo come un momento per rinfrescare pezzi dei vecchi gruppi in cui militava Tymon Tymanski (Troupe e Chan) – in attesa del progetto cinematografico che sta partorendo –  viene sommerso da una miriade di idee che non potevano essere ignorate e che hanno portato a pezzi totalmente nuovi. Ecco perché poi la terza fatica discografica di Tymon and The Transistors fa perdere un po’ l’orientamento.

Perché c’è tutto. C’è lo stile beatlesiano di “Goodbye”, con lo stesso easy listening di cui si può godere in “Less than two”, “Love Don’t Last” e “Drug” – dove stupisce la grazia del pianoforte iniziale e un dolcissimo pop spezzato dalla steel guitar di Galazka –, c’è la facilità dei motivetti reggaeggianti (“Bigos heart”) e alcune ballate come “Help me out” e “I Think It’s Ok” (dai sapori quasi caraibici). È solo a metà album che si incontra “Sunday”, la migliore sotto ogni punto di vista, che fa esplodere l’elettro-rock in ambienti che ondeggiano tra leggerezza e rabbia: una particolare novità per Tymon e compagni che di solito viaggiano tenendo un’unica e costante onda melodica. Ci sono punti trance come in “Samsara” e “Posłuchaj, Siddharto” (unica nella lingua madre del gruppo). A concludere l’album non mancano rockabilly (“Pete Best Was Good Enough”) e un pizzico di grunge in “I Don’t Know”, improponibile sfondo per un ancora più improbabile pop, mimetizzato nel rock della voce di Tymon e in qualche gioco di ritmica.

È da ricordare che la band ha vinto l’ultima edizione del Fryderyk, il più importante premio della società polacca dell’industria fonografica, nella categoria “Miglior album di musica alternativa”.
Non c’è niente di meglio per conoscere suoni non nostrani che guardare attraverso le variabilità… Siano esse nello stesso album o in Paesi differenti.

TRACKLIST:
1. Goodbye
2. Drugs
3. Bigos Heart
4. Help Me Out
5. Less Than Two
6. Sunday
7. Posłuchaj, Siddharto
8. I Think It’s Ok
9. I Don’t Know
10. Samsara
11. Pete Best Was Good Enough
12. Love Don’t Last

Tymon and the Transistors sono:
Tymon Tymanski – voce, chitarra
Marcin Galazka – voce, chitarra
Arek Krasniewski – basso
Filip Galazka – batteria

Emiliana Pistillo

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